Come allattare con i capezzoli introflessi

Il capezzolo introflesso è una anomalia genetica che si manifesta con dotti galattofori, i responsabili del trasporto del latte troppo brevi e all’interno del capezzolo è presente tessuto fibroso.
Con capezzoli introflessi moderati o grave allattare al seno potrebbe diventare un problema, in quanto il capezzolo si ritrae in seguito allo stimolo esercitato dalla suzione.
Esistono alcune tecniche e trattamenti per favorire l’allattamento in caso di capezzoli introflessi:
– Esercizi di Hoffman: tecnica che aiuta a distendere il capezzolo e diminuire la rigidità dei tessuti. Basta mettere i pollici alla base del capezzolo e premendo verso il petto, allontanare i pollici. Questo esercizio si può ripetere da 2 a 5 volte al giorno anche durante la gravidanza.
– Tiralatte: per aiutare a far sporgere il capezzolo prima della poppata.
-Stimolazione del capezzolo: stringete il capezzolo tra pollice e indice e muovete le dita per qualche minuto. Poi sfiorate il seno con del ghiaccio avvolto in un panno oppure con acqua molto fredda.

Per una buona riuscita del’allattamento in caso di capezzoli introflessi è buona regola iniziare l’allattamento fin dalle prime ore di vita del neonato, utile anche per prevenire ingorghi e altra buona regola è quella di attaccare correttamente al seno il bambino.

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