Attenzione ad allattare al seno se si fuma o si assume droghe, perché alcune sostanze pericolose si trasmettono da madri a figli. E’ quanto sostiene una ricerca di alcuni istituti ed enti scientifici spagnoli, diretta dal dottor Garcia Algar e pubblicata da “Analytical and Bioanalytical Chemistry”.I medici hanno passato in esame un gran numero di ricerche sull’argomento, con l’obiettivo di trarre le linee-guida per diverse sostanze.E’ così emerso, ad esempio, il latte materno delle fumatrici contiene tra 2 e 200 milionesimi di milligrammo di nicotina per millilitro, che si traduce in una dose di 0.36-36 millesimi di grammo per chilo corporeo al giorno trasmessa al bambino. E tale quantità può causare al bebè coliche e problemi respiratori.
Il “trasporto” di caffè varia da persona a persona: in ogni caso non bisogna superare le 2-3 tazze durante l’allattamento, in quanto può causare insonnia ed irritabilità ai bambini. Non chiari i limiti anche per l’alcol, anche se gli scienziati fanno notare come possa favorire difficoltà motorie e problemi nel sonno. Semaforo rosso deciso per la cocaina: il latte di una madre consumatrice ha un effetto sul bambino molto simile a quello dello stupefacente assunto direttamente. La marijuana favorisce sonnolenza e difficoltà di appetito: va così evitata o quantomeno consumata almeno 7 ore prima dell’allattamento.
Una sorpresa dai farmaci come le benzodiazepine: a lungo guardati con sospetto, vengono ora parzialmente riabilitati. Infatti, spiega il dottor Algar, il loro residuo nel latte e’ minimo e non dovrebbe creare problemi. In ogni caso, gli studiosi consigliano alle madri di evitare qualunque sostanza “sospetta” e, nel caso di dubbi, consultarsi con il proprio medico di fiducia.