Allattamento: come aiutare il bambino a trovare il suo ritmo

Un neonato che dorme non va mai svegliato per mangiare. Istintivamente sa regolarsi da solo. Solo in casi molto rari, in cui si riscontri un arresto nella crescita costante, il vostro pediatra può consigliarvi di svegliarlo per una poppata supplementare.

  • Anche sei il bambino è molto abitudinario, non dovete essere rigide. Il suo appetito può variare di giorno in giorno ed è normale che a volte mangi di meno e che a volte richieda poppate lunghe o più numerose.
  • Osservate il bimbo di momento in momento e assecondatelo, perchè solo così il latte può modificarsi in quantità e qualità in base alle esigenze del piccolo. D’estate per esempio è normale che si attacchi di più perchè ha sete ,e anche il latte materno si adegua, diluendosi.
  • Se il piccolo piange molto e sembra ansioso di attaccarsi al seno, è importante verificare se succhia in modo regolare e se riesce a sfamarsi. A volte alcuni bambini così frenetici rischiano di prendere più aria che latte.
  • Se il bambino chiede di attaccarsi troppo spesso, magari 5 minuti ogni ora, è possibile che non sia ancora entrato in sintonia con voi. Infatti,offrire il seno ogni volta che piange, può disorientarlo: non è detto che abbia sempre fame. Inoltre, se fa tante poppate bravi nel corso della giornata, non è del tutto sazio, ma neppure veramente affamato. Il rischio è che il ritmo dell’allattamento “a richiesta” si sia alterato per qualche equivoco.Infatti quando il neonato piange, gli si offre sempre il seno, lui impara solo quella come risposta al suo pianto. Se ogni volta che si lamenta, voi lo allattate, c’è il rischio che richieda sempre il seno, anche se è di altro che avrebbe bisogno. Per riuscire a capire quello di cui ha davvero bisogno può bastare consolarlo con la voce e le coccole, facendolo aspettare almeno due ore tra una poppata e un’altra. In tal modo, il bambino è in grado di capire se ha veramente fame o no e nello stesso tempo gli si fa recuperare il suo ritmo.
  • Tra il secondo e il quarto mese di vita, spesso si verifica una crisi: sia per le esigenze di sviluppo, sia per la crescente attività del piccolo, che richiede un maggior apporto calorico e aumenta il fabbisogno di latte. Questa fase  chiamata “fase della calibrazione”  è un momento delicato, in cui può esserci una fisiologica diminuzione di latto, soprattutto se la mamma è un pò stanca e stressata. E’ anche il momento in cui si cede spesso all’introduzione di latte artificiale.  Per affrontare al meglio questa difficile transizione. dovete cercare di riposarvi il più possibile, chiedendo aiuto al vostro partner o ai familiari, che dovranno sostenervi, rassicurarvi ed evitarvi ogni sforzo inutile. Voi dovrete adeguarvi al fabbisogno cambiato del bimbo, allungando o aumentando le poppate. Passati i quattro mesi, il bambino è più pronto ad adeguarsi ai ritmi di vita della mamma e può assestarsi su 5 poppate quotidiane.

 

    Precedente Allattamento al seno: i ritmi dei pasti Successivo Allattare rovina il seno? Si può allattare con il seno rifatto?

    Lascia un commento


    *