Allattamento artificiale: i ritmi

L’uso del latte artificiale tende a ridurre la frequenza dei pasti, rispetto all’allattamento al seno, perchè i preparati che si trovano in commercio contengono una concentrazione maggiore di proteine, quindi richiedono più tempo per essere digeriti, ritardando così la voglia di mangiare del piccolo. Dopo i primi 2-3 giorni il piccolo si assesta a mangiare ogni 4 ore circa. La frequenza si riduce poi anche la cresciuta perchè il bambino aumenterà man mano la quantità di latte che assumerà. Non allattate il piccolo seguendo orari fissi: è giusto che sia lui a decidere quando ha fame.

Ricordate che l’appetito del bambino è variabile, se vi sembra soddisfatto e ha avanzato un pò di latte, non forzatelo: questo potrebbe causare fastidiosi rigurgiti. Se invece, al contrario, vi sembra che abbia ancora fame, dategli un altro pò di latte e alla prossima poppata provate ad aumentare la quantità di latte.

Almeno per i primi mesi, il bambino ha bisogno di nutrirsi anche di notte, per una o più volte. Anche se svegliarsi di notte per dargli il biberon è per voi faticoso dopo una giornata lunga e pesante, dovete avere pazienza e aspettare che il bambino mangi con minore frequenza; nel frattempo cercate di riposare anche di giorno e farvi aiutare nelle faccende domestiche e nella cura del piccolo dal vostro partner o dalla nonna.                                                                        

All’inizio il bambino non è in gradi di dormire per più di cinque ore senza svegliarsi. Una volta raggiunto il peso di circa 5 kg, cercate di allungare l’intervallo fra i pasti fino ad arrivare ad avere 6 ore di sonno senza interruzioni. L’ideale sarebbe far coincidere l’orario dell’ultimo pasto con il momento in cui voi andate a dormire di solito.

IPERALIMENTAZIONE

Un figlio paffuto è senza dubbio un orgoglio per molte mamme, ma un accumulo di grasso sin dalla prima infanzia può voler dire problemi di peso e di salute in età adulta. Con il latte artificiale è facile esagerare per 3 motivi:

  • Il primo è la tentazione di abbondare con la polvere e con le calorie in eccesso, quando invece si devono seguire regole precise.
  • Il secondo è che si ha sempre la tentazione di far finire tutto il biberon al bambino anche quando lui non ne vuole più: lasciate che sia lui a decidere quanto mangiare.
  • Il terzo è la possibilità di aggiungere al latte zucchero o miele o altre sostanza zuccherine che andrebbero assolutamente evitate.

SOTTOALIMENTAZIONE

E’ raro sottoalimentare un bambino con il latte artificiale, ma può succedere se non sapendo che il suo appetito varia di giorno in giorno e che quindi dovete lasciare stabilire a lui quando e quanto mangiare. Molti genitori si ostinano ad allattare ad orari fissi oppure a non voler preparare un altro biberon se il bambino sembra avere fame di nuovo. Se il piccolo sembra essere nervoso dopo aver finito il biberon, potrebbe essere per la fame, se invece i pasti tendono a essere molto frequenti ma poco consistenti, provate a controllare il buco della tettarella: forse è troppo stretto.

Per ogni dubbio o chiarimento comunque contattate sempre il vostro pediatra di fiducia.

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