Chi è la matrigna? Evolviamoci!
Credo che nel 2020 sia seriamente giunta l’ora di evolversi anche sul significato della parola MATRIGNA.
I cartoni animati della Disney, per quanto meravigliosi, ci hanno mandato un po’ in pappa il cervello già in giovane età, inculcandoci in testa di essere tutte Principesse da salvare… e rigorosamente poi salvate da un Principe Azzurro in sella a un bel destriero bianco dalla folta chioma svolazzante. C’è gente che c’è morta, in tempi moderni, attendendolo a braccia conserte in cima a una torre!
Questa illusione ormai è svanita in noi donne del nuovo millennio già da mo, se n’è già parlato in tutte le salse, sono già stati scritti milioni di articoli e ci sono mille serie tv sulle Cenerentole moderne alla Carrie Bradshaw (e per colpa sua ho l’armadio pieno di tutù meravigliosi che indosso giusto per spolverare!), ma c’è un altro grande falso mito made by Disney da sfatare… quello dellaMATRIGNA cattiva (o ameno in Italia)!
Intanto chiamateci STEP MOM
Impariamo dagli inglesi che hanno intanto aggraziato il termine con STEP MOM (che sta per “a un passo dalla mamma” o “una mamma in più”), perchè loro forse hanno esteso il significato reale che si cela dietro alla brutta parola italiana “MATRIGNA”.
Al suono della parola MATRIGNA tutti noi, ma proprio tutti, pensiamo a qualche strega malvagia, magari col naso bitorzoluto, che costringe la figliastra a essere la serva di casa spazzando casa, sturando camini e sbattendo tappeti. Tutto ciò affiora nella nostra mente per colpa della Disney, dove le suddette Principesse erano sempre rigorosamente orfane di madre prima e successivamente anche di padre, rimanendo poi sole tra le grinfie di sorellastre brutte e cattive e perfide streghe che da matrona a matrigna era un attimo!
Nei tempi odierni invece, diventi Matrigna principalmente e più frequentemente (dati i divorzi che ormai fioccano come la neve a Livigno) quando trovi un uomo con figli nati da una relazione precedente, ma nonostante la frequenza con cui oggigiorno ciò accade, questo ruolo risulta ancora anomalo agli occhi del prossimo.
…Nel mentre, per scrupolo, ho cercato sul vocabolario di Google (quindi roba moderna eh) ed eccovi il responso:
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La moglie del vedovo rispetto ai figli nati dal primo matrimonio; simbolo di tirannia e talvolta di perfidia.
Così almeno, vi rendete conto che non parlo per dare aria alla bocca e non scrivo per tonificare i polpastrelli. (Cenerentola è un cartone Disney del 1950, di ieri insomma!).
Quando sei madre e matrigna contemporaneamente
Tante donne si trovano nel ruolo di Matrigna senza essere ancora state mamme, altre invece mai lo saranno per scelta o no, ma rimane il fatto che Matrigne lo sono dal momento in cui si vivrà tutti sotto lo stesso tetto o dal momento che, col passare degli anni, si staranno comunque occupando del figlio o dei figli del compagno o marito, volenti o nolenti, ma credetemi, molto più spesso VOLENTI e impegnandosi molto.
Altre donne sono già mamme o diventano mamme col tempo e si troveranno ad avere a che fare con “figli e figliastri” e anche questo prevede molto impegno per non cadere nell’altro grande luogo comune del “fare figli e figliastri“, per l’appunto (e non ditemi che avete associato quell’idea appena avete letto la definizione, perchè allora mentite!).
Non pensate in modo superficiale, resettate il cervello da ciò che avete imparato da piccoli guardando Cenerentola e pensate al grande lavoro quotidiano che si cela dietro all’essere Matrigna (o Patrigno, anche se nei film Disney loro non esistevano, invece esistono eccome), pensate a quanto sforzo, attenzione, minuzia, pazienza e impegno si celano dietro a quell’equilibrio che solo gli occhi di pochi possono vedere.
Pensate all’attenzione che, in una nuova famiglia, va data a tutto e tutti. Pensate a quanto ci si riadatta tutti per accogliere nuove persone in casa, pensate a quante abitudini si avevano prima e dovranno essere cambiate o cambieranno da sole, a quanta attenzione e dedizione ci vuole, a quanto ci sia bisogno di non usare due pesi e due misure se i bambini sono più di uno, se uno è tuo e l’altro no… Su tante cose non cambierà nulla il fatto che uno sia tuo e l’altro no, li laverai, pettinerai, curerai, sgriderai, nutrirai, gli pulirai le ciapett, imparerai a gestire liti tra fratelli che non avevi previsto, ti prodigherai allo stesso modo e forse, in tanti casi, non essendo tu la madre (o il padre), finirai quasi a prestare più attenzione a quello non tuo per non farlo sentire meno accolto o perchè ti senti ancora di più la responsabilità addosso.
Tu ti fai in quattro, raddoppi ogni “fatica”, ogni impegno, l’affetto, lo sclero, la pazienza, la stanchezza, raddoppierai le lavatrici da fare, comprerai litrate in più di smacchiatore, moltiplicherai i giochi come il pane e i pesci, lo spazio nel bagagliaio e di tutto e di più e poi…, chi ti conosceva prima, oppure chi ti vede per strada e uno ti chiama mamma e l’altro per nome, pensa (o continua a pensare) che tu di figlio ne abbia uno (o quelli che avevi prima dei nuovi arrivi)… mentre la sola differenza è che ne hai partorito uno solo (o quanti siano stati prima)…
Ti impegni a costruire ricordi, perchè con loro non hai un passato, hai un presente e un futuro… e quindi ci metti tutto l’impegno del mondo per far sì di costruire bei ricordi tutti insieme.
Parlando anche (e soprattutto) dei bambini, ricordiamoci che spesso erano figli unici trovatosi poi a dividere giochi, spazi, merende, vasche da bagno, playstation, a litigare per l’ultimo biscotto o per il canale dei cartoni, così da un giorno all’altro, senza aver avuto in tempo di tappare il naso al più piccolo finchè era neonato, così, giusto per sbarazzarsene (scherzo eh, è per sentito dire), che però finiscono a volersi bene e odiarsi contemporaneamente (come solo i fratelli fanno) e a crescere insieme. A loro frega una beata ciolla di non provenire dallo stesso utero!
Magari non vi siete mai fermati a pensarci, magari non vi ha mai toccato dal vivo e quindi non avete prestato attenzione, ma iniziamo ad evolverci con un bel STEP MOM o quantomeno, fate meno la faccia schifata (spesso involontaria, ma automatica) di fronte alla parola MATRIGNA, perchè credetemi, è un ruolo che comporta tanto impegno e dedizione e che portiamo a testa alta nonostante la bruttezza del termine.
Ricordiamoci l’origine di tutto ciò
Noi adulti facciamo immense cazzate, demoliamo famiglie, facciamo famiglie con qualcuno di sbagliato o in modo superficiale o ci stufiamo o siamo cornuti e allora ci lasciamo… ma i bambini non ne possono nulla e devono essere felici, ne hanno il diritto. E non esisterebbero Matrigne se non fosse così (vedovi a parte)…
Se siamo genitori e l’altro genitore si rifà una vita o tutti e due ce la rifacciamo, dopo esserci cavati gli occhi perchè è roba fisiologica proprio, guardiamo poi oltre, guardiamo i bambini… e se sono felici, non demoliamo il mondo di cui fanno parte. Mangiamoci del veleno, ma cerchiamo di essere felici per loro quando lo sono.
Leviamoci dalla testa l’immagine della Matrigna di Cenerentola e smettiamo anche di credere (o di voler credere per darci una motivazione all’astio) che la nuova Matrigna voglia dare a tutti i costi la mela avvelenata alla tenera pulzella o che voglia far accasare le sorellastre mentre l’altra spiccia casa.
Apriamo gli occhi e spegniamo i DVD. Un giorno può capitare a tutte di essere Matrigne o che i vostri figli si trovino ad avere una Matrigna (senza mela), e credetemi che è un ruolo importante ma del quale bisogna essere all’altezza!
Ricordate che ogni famiglia allargata ne proviene da un fallimento… e che per rimettersi in piedi avrà fatto taaaanta fatica. Rispettiamola questa fatica. I figli sono di chi li cresce e anche se non orfani, noi li cresciamo e accudiamo.
Io credo fermamente che “tu gusti is megl che uan” (da nota pubblicità che tutti ricorderemo, spero, sennò sembro analfabeta), quindi meglio poter contare su due mamme e\o su due papà che su nessuno… o sbaglio?
Ovviamente parlo di ruoli guadagnati e meritati, non di status da appuntarsi pro forma per darsi un senso.
Essere “solo” madri a volte è quasi più semplice!
Parola di Mamma ho perso la pazienza… e se l’ho trovata io la pazienza…
Vi chiedo col cuore (non quello della Barbarona D’Urso eh) di dare più rilievo e occhio di riguardo a tutte noi Matrigne moderne non cattive e bitorzolute e che le mele casomai le sbucciamo e tagliamo a pezzettini… Ci facciamo un culo che Cenerella scansate!
Se avete una Matrigna da iscrivere al club per farla sentire importante (dato che lo è), è ben accetta. Nel mentre vi invito alla mia pagina Facebook mamma ho perso la pazienza e su instagram, sempre stesso nome.
Vi invito anche a leggere Quando naufraga un matrimonio , Famiglia allargata e Ricostruirsi una vita (prima fase) , perchè se siete finite qui, forse la barca è la solita.
…… concludo con “MATRIGNA a chi?”
La corona nun me casca, andate in pace.