Scuola 2020 tra contraddizioni e paranoia

Scuola 2020

Scuola 2020 tra contraddizioni e paranoia

 E come da “quarantena mood”

i bambini sono l’ultima ruota del carro

 

Preavviso di essere assolutamente avvelenata sulla questione, così come premetto di non avere la presunzione di sentirmi virologa, tuttologa o di pensare vagamente di avere una soluzione per gestire un’emergenza sanitaria… ma mi sento in pieno diritto di dire la mia sull’INCOERENZA di certi provvedimenti per il contenimento del Covid-19, e lo farò da genitore.

Partiamo dalla base. Partiamo dalla quarantena e dall’antecedente chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado che tutti abbiamo affrontato, ma noi genitori e i bambini di più. Partiamo dal fatto che, identificati come i primi possibili piccoli untori fossero proprio i nostri bambini… e ci può anche stare come primo provvedimento, se non fosse che poi sono stati gettati in un dimenticatoio voluto o presunto, mentre tanti genitori continuavano a lavorare e mentre veniva intimato di tenerli lontani dai nonni in quanto quest’ultimi appartengono alla fascia più a rischio in caso di contagio. Della serie: le scuole sono chiuse, i nonni son tabù…. al resto devi pensarci tu. 

Una volta abbandonati in questa fase di limbo, siamo giunti al lockdown totale, o meglio… semi totale perchè (sempre nell’indifferenza totale) alcune categorie di lavoratori, hanno dovuto continuare a lavorare comunque, chi da casa, chi fisicamente fuori casa, chi a rischio contagio e mille altre sfumature che hanno costellato questo lungo lockdown nelle più svariate situazioni individuali non trattate e i vari (NON)furbetti che abusando di cani da portare a passeggio, del permesso per le attività sportive singole all’aperto, i giri in bicicletta col completo di Pantani, hanno approfittato per farsi i beati strac***i loro per non privarsi della libertà di uscire di casa mentre i nostri bambini dalle finestre si chiedevano perchè loro erano reclusi ed altri no e solo i più coscienziosi e quelli a cui sono state spiegate le cose per bene hanno capito, pur avendo l’amaro in bocca.

Preciso: Non parlo ovviamente di chi ha portato fuori il peloso di casa per ovvi bisogni fisiolici come di routine, parlo di chi il cane lo ha smazzato a tutti i membri di casa plurime volte al giorno, per avere una scusante per uscire. Così come non mi riferisco a chi ha svolto attività fisica individuale all’aperto senza recare possibile danno agli altri, ma a chi l’ha presa come scappatoia autorizzata non capendo che i portatori del virus possiamo essere TUTTI!

Tolto ciò, che era per giungere al nocciolo della faccenda, non si è MAI sentito parlare una volta dei bambini  nelle varie comunicazioni ufficiali, se non fino al momento della fase due, dove finalmente questi piccoli umani sarebbero sì potuti uscire di casa un pochettino… ma dove è stato precisato che si sarebbero trovati le transenne ai parchi gioco, trovandosi un’ulteriore negazione (per carità, le cose gravi sono altre, ma parliamo di bambini), dopo di che il nulla. E non tiratemi fuori i discorsi dei tempi di guerra, perchè a quei tempi lì, nessun di noi del mondo di oggi forse sarebbe stato in grado di affrontarli, siamo troppo abituati bene, viziati ed egoisti per poter dire la nostra, non facciamo discorsi ipocriti. Anche perchè, quelli che poi facevano i leoni da tastiera su facebook a scrivere a chi si lamentava cper la “reclusione”, erano con molta probabilità, quelli che hanno fatto scorte di lievito di birra e carta igienica per i prossimi 6 anni o che uscivano di casa tre volte al giorno per comprare una fetta di prosciutto alla volta per sgambare con quella scusante.

Per il resto, tutta la vita dei bambini, per mesi, è stata nel torbido. Si sono trovati a gestire la didattica a distanza, che per quanto sia stata anche una cosa sensata per non far perdere i progressi fatti in scuole materne e scuole, prevedeva solo la parte non ludica e sociale della scuola stessa, che si sa, dovrebbe essere sì istruzione, ma anche interazione, svago, amicizia e nuove esperienze al di fuori delle mura di casa o della supervisione dei genitori, cose fondamentali per la crescita dei bambini (a parlo principalmente delle fasce d’età più piccole, ma non sono da escludere dal discorso nemmeno le altre).

Altro esempio (che può sembrare stupido, ma ritengo esaustivo comunque), la privazione della vendita del materiale da cartoleria o ludico dai supermercati in quanto non generi di prima necessità (le sigarette e gli alcolici sì invece, e parlo da fumatrice e da una che reputa il suo frigo senza prosecco, un frigo incompleto, ma la triste realtà è che questi portano soldi allo Stato, i pennarelli e i quaderni no), celando dietro a ciò la finta benevolenza di far sopravvivere le cartolerie una volta riaperte, mentre di fatto ci si è rivolti in massa al colosso sacro di Amazon.

Non per cattiveria eh, non per non rispettare la cartoleria di quartiere (tenuta comunque volutamente chiusa mentre i tabaccai no), ma perchè per fare didattica a distanza, non si poteva scrivere sulla carta igienica o usare l’estratto di mirtillo al posto del toner della stampante. Così come per un bambino di due anni recluso in casa, non avere pennarelli o dei fogli su cui poter disegnare, era un problema in più per poter affrontare la giornata (problema piccolo eh, ma anche loro sono piccoli).

Sembra tutto relativo se visto solo dal punto di vista di un adulto che magari ha dovuto rinunciare a cose ben più importanti, ma io ora la sto vedendo dal lato genitoriale e con gli occhi di un bambino e mi sento di dire, che se a metà agosto (le scuole hanno chiuso a FINE FEBBRAIO), non si è ancora pensato a una soluzione per far ripartire la vita scolastica dei nostri figli, qualcosa non va davvero.

Le incoerenze che danno da pensare

Ho volutamente rivangato il periodo del lockdown che presumeva di averci cambiato tutti nel profondo (mentre l’unica cosa che ha cambiato nella maggior parte delle persone è il sentirsi in diritto di fare lo sceriffo da balcone e di essere più arrogante, menefreghista, egoista e saccente di prima), perchè ora pare cosa dimenticata… o meglio, sembrava cosa dimenticata fino ad adesso dove se ne risente in lontananza l’odore. Così, dopo mesi in cui tutti hanno rifatto praticamente tutto come prima elargendo baci e abbracci al prossimo, spostandosi in mandrioni da 20 persone, andando ad ammassarsi in discoteche, ludoteche, prati, scogli e qualsivoglia altro luogo stando uno sull’altro, con la sola differenza di avere la mascherina attaccata al braccio da usare solo in caso di obbligo, inizia ad esserci di nuovo del risentimento.

Che le attività dovessero riaprire era sacrosanto e giusto. Ma ci sono state incongruenze pazzesche.

Basti pensare che con l’eventuale anno scolastico ancora in corso, ma coi cancelli serrati, ci sia stato il via libera prima all’addestramento dei cani, ai giri a cavallo, al poter uscire solo a piedi, poi al via di ludoteche, campi estivi, sport di squadra con qualche parvenza di regola ferrea ma che al contempo scricchiolava da tutte le parti.

ALT, aggiungo una postilla. Ritengo ludoteche, campi estivi e sport per bambini, luoghi sacri di cui beneficio sempre volentieri perchè utili a costruire la socialità e la felicità dei nostri bambini, ritenendoli inoltre attività che meritano il totale rispetto e che sono felicissima che si sia pensato di dare la possibilità di continuare a tenerle in piedi. Ma scusate, trovo la cosa ipocrita.

 

Trovo questa cosa ipocrita perchè, mentre per esempio gli asili nido privati, si trovano ormai da mesi con l’acqua alla gola perchè ancora serrati ad oggi e non sanno se riusciranno a riaprire, si è pensato ai campi estivi e generi similari. Se l’assembramento rimane proibito, se il rischio ancora c’è (e c’è), se le linee guida restano torbide… perchè c’è questa discriminazione tra attività?

Perchè le palestre hanno riaperto e le scuole sono rimaste chiuse, perchè hanno riaperto le discoteche (altra attività che lungi da me discriminare perchè è un luogo di svago che ho sempre frequentato volentieri soprattutto nelle serate libere  da prole d’estate e che mi ha dato pure da mangiare anni addietro, ma che quest’anno manco ho guardato da fuori) che assembramento lo creano per forza di cose anche se inizialmente sembrava dovessero essere tipo piano bar, ma nell’effettivo non lo sono state, perchè alcuni ristoranti sistemano i tavoli con metro, mettono Amuchina a disposizione ovunque e in altri bar o locali hai in braccio il vicino di tavolo?

Scuola 2020

Perchè le spiagge libere liguri sono “Covid free” dal lunedì al venerdì dal momento in cui i sacchi di sabbia messi a maggio per il distanziamento, se li è inghiottiti il mare (prevedibile fatto per altro) e il sabato e la domenica invece devi prendere il numero come dal panificio? Siete così retrogadi da pensare che la gente non lavori solo il sabato e la domenica o siete a conoscenza del fatto che esistano turni, ferie sfalsate, gente ancora in cassa Integrazione, nonni che portano i nipoti al mare, madri che non lavorano… e difatti le spiagge il martedì X sembrano Miami fuori pandemia???? Ipocrisia pure questa.

Mentre gli stabilimenti privati gonfiavano i prezzi degli abbonamenti, bandivano ingressi giornalieri e sancivano turni mattutini o pomeridiani per poter accedere alla spiaggia che pagavi (profumatamente di più).

Festoni sulle spiagge delle località turistiche più famose, turismo incontrollato, gente che si è recata in vacanza in luoghi a rischio e sulla quale si confida nell’auto isolamento volontario (utopia pure sperare nell’intelligenza e nel senso di responsabilità di certe persone che tanto “a loro non capita”), gente stipata nei voli di linea che poi, una volta a terra veniva invitata a mantenere il distanziamento… Sbarchi clandestini incontrollati come se non si fosse in emergenza sanitaria (e non datemi della razzista perchè mi infuoco! E’ solo un dato di fatto e mi fa infuriare così come mi infurio quando la gente torna da vacanze\mandria o come quando sbarcheranno i primi passeggeri delle navi da crociera appena ripartite, se ciò avverrà senza controllo).

Quante altre baggianate devo ancora elencare per rendere l’idea?

Scuola 2020

Non sono fobica, non vivo nella fobia di prendermi questo Corona virus, vivo nella fobia che continui ad esistere questo stato d’allerta sanitaria e continuerà ad esistere finchè ci comportiamo da imbecilli, perchè il contagio dipende soprattutto da noi e far finta che non sia così è da irresponsabili che poi sanno solo lamentarsi delle nuove restrizioni. 

Scuola 2020

 

Ora che tutti rientrano, che l’economia della stagione estiva è stata più o meno portata in salvo con regole fuffa tanto per pulirsi la coscienza (parlo dei piani alti e risottolineo, massimo rispetto e solidarietà per le singole attività che hanno dovuto annaspare per tirarsi su dalle perdite avute e dalle tasse pagate lo stesso), miracolosamente si parla di nuovi contagi, di nuove restrizioni e di possibili nuovi lockdown e zone focolaio dovute alla grigliata, alla festa o alla cena fuori.

E nel mentre la scuola?

E nel mentre della scuola non si sa nulla, solo ipotesi, fanfalucche, voci di corridoio, fantasie e null’altro.

Siamo a metà agosto e, almeno per quanto riguarda la prima elementare, non si sanno nemmeno i materiali da comprare, non si sanno gli orari, le modalità, l’eventuale didattica a distanza, non si sa a chi lasciare i figli se resteranno a casa, se faranno orario ridotto, scaglionato, “scoglionato” o che cosa……

Si pensa a seggioloni da neonati con le ruote dalla dubbia utilità, ma non si hanno gli insegnanti per aggiungere classi e ridurre il numero degli alunni. Non si pensa a chi a scuola non ci è mai stato prima, a chi dalle elementari passerà alla scuola secondaria, a chi il nuovo istituto non l’ha mai visto, a chi non ha mai visto in faccia insegnanti e compagni….

Ci si sveglia ora a pensare che i banchi erano gli stessi che avevamo noi da ragazzini e che stanno in piedi per pratica… ORA? Ora ritenete rilevante questo? Ora che persino i bambini pregano di poter tornare a scuole perchè queste “vacanze” infinite forse hanno stufato pure loro e piuttosto si sederebbero per terra pur di avere dei compagni di classe?

La pedagogia moderna che tanto etichettava i tablet e gli smartphone come strumenti del diavolo e che li bandiva ai bambini nel modo più assoluto, ora che si è scoperto che possono essere l’unico strumento utile per mandare avanti l’istruzione e la socialità, dov’è finita??? A leccarsi le ferite per l’abbaglio che ha preso invece che entrare nel mondo reale a attuale e studiare come ovviare questo radicale cambio nella vita dei più piccoli? Mah, chi lo sa, ed è per questo che non l’ho mai ascoltata e seguita, ma non vorrei tornare a leggere articoli terroristici che elencano tutti i possibili danni mentali che questa nuova realtà può creare ai più piccoli, senza però ragionarne una possibile soluzione.

Odio l’ipocrisia e l’incoerenza e ci siamo dentro fino al collo.

 Che ne sarà dei nostri figli? Ai posteri l’ardua sentenza.

Fatemi sapere cosa ne pensate, come si stanno riorganizzando nelle vostre scuole, se voi, al di là di un elenco dei libri di testo, siete riusciti ad avere un contatto diretto con la scuola dei vostri figli e se quantomeno avete un elenco materiali da avere tra un mese, perchè io no! Io non so nulla nemmeno di ciò e sto cioccando.

Quello che mi lascia ancora più sgomenta è che il problema principale dei genitori di oggi sembra essere “dove lascio i bambini mentre lavoro se la scuola è chiusa” (lecito e concreto problema da affrontare eh), piuttosto che “che ne sarà dell’istruzione, della socialità e della cultura dei nostri figli?” che sembra essere troppo in secondo piano! 

La scuola moderna, a parer mio, è troppo vista come baby parking per coprire orari di lavoro… e troppo poco vista per quella che dovrebbe essere e per l’importanza che ha.

Vi invito alla mia pagina facebook mamma ho perso la pazienza e su Instagram almeno scleriamo tutte insieme in questa valle di lacrime!

 

Mamma ho perso la pazienza