Nuore sull’orlo di una crisi di nervi – Come nasce una Suocera

Suocera, sostantivo femminile singolare, cosi la definisce wikipedia, ma chi è realmente?

Generalmente siamo noi donne a preoccuparci di questa figura assolutamente reale e spesso ingombrante che abbiamo conosciuto e reso parte della nostra vita quando quel giorno in preda all’ entusiasmo stringendo un bouquet e avvolte in un candido abito bianco abbiamo detto ” Lo voglio”.

E già amiche cosi nasce una Suocera.

Noi, ingenue e ignare che quelle due parole “LO VOGLIO” fossero chiarissime, LO VOGLIO, lui voglio, solo lui non anche lei.

Invece no, abbiamo voluto lui e per contratto adesso abbiamo anche una Suocera.

Sulle dita di una mano possiamo contare le così dette  eccezioni, quelle che, se dicono “portami le camicie da stirare” non vogliono dire ” mandi mio figlio in giro tutto stropicciato”, ma semplicemente vogliono dare una mano; quelle che non si intromettono, quelle che sanno stare al loro posto, che ci accettano e soprattutto accettano che a 35 anni il loro bambino ora è il nostro uomo.

Tutte le altre sono le Suocere per eccellenza e definizione.

Dietro al loro ” mi sembri dimagrito” si nasconde un ” Fa la fame povero bambino mio”.

Non importa quante ore dedichiamo alla cura della casa, per lei sarà sempre poco! Sul suo pavimento si potrebbe anche mangiare tanto splende mentre camminando sul nostro parquet si chinerà più di una volta per raccogliere la briciola o il pelo del nostro gatto, gatto che per altro noi madri degeneri facciamo convivere coi nostri bambini esponendoli a rischi e malattie.

Per non parlare di quanto poco vestiamo i nostri figli, senza canottiera o body ad agosto, senza sciarpa in maggio e poi mai  entrerà in testa a una Suocera  che negli asili si sfiora la temperatura caraibica e se mandassimo nostro figlio vestito come fossimo in Siberia tempo 4 ore avrebbe la febbre a 38.

Meno grave ma pur sempre irritante quando nel bel mezzo del pranzo di Natale, mentre loda le sue lasagne e riempie i piatti dei nostri bambini come se non mangiassero da 6 mesi si rivolge a noi chiamandoci col nome dell’ex storica di nostro marito.

E si, perchè nonostante siano passati 12 anni ancora fa confusione, perchè poi diciamola tutta, a Lei quella Valentina piaceva cosi tanto che ancora ce l’ ha nel cuore e non si capacita come il suo adorato bambino abbia invece sposato noi.

Comunque Amiche, peggio di una vera Suocera c’ è solo un marito ( il nostro) che sta dalla sua parte, che la difende, che non prende mai la posizione opposta a quella della sua adorata mamma e preferisce discutere con noi che dare un dispiacere a Lei.

Forse e dico forse, se esistono ancora Suocere come quelle che vediamo nei film, come i luoghi comuni le vogliono, la colpa è anche dei loro adorati figli che non smettono di essere tali nemmeno quando diventano padri e nella scala degli affetti la mamma primeggia sulla nuova famiglia.

Che fare? Mah non saprei, le strade sono diverse.

Possiamo decidere di voltarci col sorriso ogni volta che ci chiama col nome sbagliato, di infilare un paio di guanti al nostro bambino x giocare con secchiello e paletta, abbandonare il gatto in autostrada e seguire un corso di Carlo Cracco mentre con l’altra mano passiamo il folletto.

Possiamo decidere di credere nel dialogo, spiegarle che il suo bambino adesso è  un uomo, che ha una sua casa dove noi siamo le regine e lei una gradita (?) ospite.

Possiamo lanciare nel presepe le sue fottute lasagne e gridarle il nostro nome, dirle che deve farsi i fatti suoi e che siamo stanche di sopportarla.

Possiamo divorziare, possiamo cercarci un marito orfano ( e aggiungerei figlio unico),

possiamo sperare, invocare santi e Dei per essere tra le nuore di quelle rarissime “non Suocere” o semplicemente rassegnarci e farci venire una crisi di nervi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da soloioevoitre

Solare,impulsiva,meteoropatica, vegetariana, tre volte mamma Rinventarsi una vita... soloioevoitre

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