Riflessioni per un mondo eco-family-friendly!

Ho trovato questa immagine sul sito Copenaghen cycle chic e ho cominciato a sognare una Roma cycle chic…o una Milano cycle chic…e riflettevo sulla bellezza di questa immagine: questa donna ha 4 (e dico 4) figli piccoli…dunque il welfare nel suo paese funziona…magari ha pannolini lavabili gratis, magari il suo pediatra pubblico le risponde al telefono e fa visite domiciliari al bisogno e non deve andare a guardare con ansia le graduatorie del nido o della scuola dell’infanzia col terrore che i suoi figli siano stati esclusi.

Sicuramente ha chiesto il part time in ufficio dove, con una stretta di mano da parte del suo responsabile, le è stato concesso subito, anzi, la lettera del part time era già pronta in attesa che lei la richiedesse!

Non si è dovuta preoccupare perchè è mancata per 4/5 anni quasi consecutivi al lavoro perchè lei sa, così come il suo responsabile, di aver contribuito in maniera producente ed attenta, allo sviluppo del paese…con i suoi 4 figli.

Magari la donna ha partorito in casa, in una vasca con acqua calda ma, se si è dovuta recare in ospedale non ha dovuto richiedere, con mesi d’anticipo, le ecografie e i controlli, e non ha dovuto lottare per avere l’epidurale. Se poi ha chiesto una procedura di VBAC, (un parto naturale dopo un cesareo) i medici non hanno sgranato gli occhi senza sapere cosa significasse!!!

E poi, di sicuro, questa donna che guida un “passeggino” quadruplo (da noi già è tanto riuscirne a trovare uno triplo) può entrare agevolmente in un negozio, o andare nei pubblici uffici perchè, di sicuro, nel suo paese non ci sono barriere architettoniche (nel mio paese gli uffici del  comune non sono accessibili alle persone diversamente abili)…

In questa foto ritrovo tutta la mia frustrazione di donna, di mamma e di professionista che vive in un paese in cui l’attenzione al welfare è minima…e va peggiorando.

3 Risposte a “Riflessioni per un mondo eco-family-friendly!”

  1. Mi ritrovo quasi al 100% nelle tue riflessioni.
    Faccio un’eccezione per l’epidurale, che più che un segno di progresso trovo un attentato alla salute della mamma e del bambino. Ritengo il fatto che non venga elargita a piene mani una garanzia, non una limitazione. Per certi versi ci sono analogie con l’accesso al taglio cesareo (per il quale viceversa il nostro Paese si trova tristemente ai primi posti delle classifiche mondiali, perché permette ai medici di “programmare” comodamente i parti).

    1. Jessica, l’epidurale in Italia non è un diritto, viene fatta “a discrezione” e non su richiesta! Questo è il segno del progresso! Nel nostro paese si abusa del parto cesareo (che benvenga, per carità, io sono una di quelle mamme che ha partorito col cesareo a causa di un impedimento fisico pregresso)

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