Post cesareo , tiriamo le somme.

Post cesareo , tiriamo le somme.

Il ricovero post cesareo in ospedale è andato molto meglio del previsto.

Sono entrata giovedì, e domenica mattina alle 9 ero già stata dimessa.

Della dieta liquida prevista per due giorni (mi sembrano tantini perchè ho sentito che in altri ospedali non è così), ho fatto solo due pasti di semolino, che era anche buono onestamente e poi mangiavo di nascosto panini al tanto sognato prosciutto crudo che mi portava mio marito.

Per parecchi mesi il prosciutto crudo è rimasto in cima alla classifica dei cibi più buoni del mondo, poi la cosa è andata scemando. Che poi…. non so perché ma il prosciutto crudo è la cosa che più manca a tutte.. Dove li mettiamo il salame, la tartare di carne, il sushi, i funghi, le cozze, i drink ecc. ecc.? Nulla, il prosciutto crudo rimane quasi sempre primo classificato indiscusso in zona “sogni proibiti” per nove lunghissimi mesi, il RE oserei dire!

Qualche piccolo inconveniente c’è stato effettivamente. Il terzo giorno e la mattina delle dimissioni ho avuto qualche crampo alla pancia. Presumo all’utero e l’aria che passava per la pancia aveva un ruolo non secondario. Non era dato saperlo, nessuno ti diceva nulla

Ogni tanto questi crampi mi facevano fermare durante le mie “passeggiatine” per l’ospedale, duravano qualche secondo, mi pietrificavo finché non finiva la fitta e mi facevano spaventare assai perché immaginavo che stessero arrivando i famosi dolori atroci di cui avevo sentito parlare. Per fortuna no! Nulla di atroce, ma molto fastidiosi sì… Alla fine duravano poco e li ho avuti appunto solo il tardo pomeriggio del terzo giorno e la mattina della dimissione.

Nell’ospedale che avevo scelto sapendo a cosa andavo incontro, devo dire che gli antidolorifici che ci davano due volte al giorno erano molto soddisfacenti, sicuramente hanno aiutato non poco! Io fifona e previdente come sono, per scrupolo nel caso non me li avessero dati, li avevo anche nel mio valigino!!!

Ricapitolando: operata giovedì alle 15, visite di controllo utero abbastanza moleste se fatte senza molta delicatezza, catetere come non averlo, Toradol = miglior amico, giovedì sera forti nausee finite solo dopo essermi liberata! Venerdì alle 10 via il catetere, no dolore, medicazione ferita per nulla dolorosa, sono stata messa in piedi per poco e poi portata in giro in carrozzina, alle 11 ho iniziato a camminare piano piano, fatto bidè da sola, la sera camminavo da sola, in bagno regolarmente e da sola, il bambino lo prendevo dalla culla da sola e lo tenevo tranquillamente in braccio, sabato camminavo e la sera ho fatto un piano di scale (avendole poi a casa ho voluto testare), qualche dolore all’utero sabato verso sera e domenica mattina (giorno della dimissione). Il mega pannolone post parto l’ho abbandonato domenica e sostituito con assorbente da notte che mi bastava senza ingombrare come l’altro che mi faceva camminare come una papera!

Gli inconvenienti a cui sono andata incontro erano inconvenienti forniti dal personale. Se nel mio articolo “in ospedale post cesareo” ringrazio moltissimo quell’infermiera coi capelli rossi, di grande umanità, sensibilità, gentilezza e professionalità, enormi ringraziamenti al ginecologo C.L. per lo splendido cesareo a regola d’arte che mi ha fatto, la ragazza di cui non conosco il viso o il nome ma solo la vocina delicata che ho sentito in sala operatoria mentre mi ricuciva…devo dire che non mi viene da ringraziare nessun altro. Anzi, la lista nera è più lunga di quella dei ringraziamenti.

La ragazza che mi ha ricucita merita una lode. Quando ho avuto il coraggio di guardare la ferita, sono rimasta molto sorpresa.. Mi ha cucita con la precisione con cui un sarto di Dolce e Gabbana confeziona gli abiti da far esaminare agli stilisti! Cucitura intradermica (credo si chiami così), avevo solo un filo che usciva all’inizio e uno alla fine del taglio. Ciò ha fatto sì che la ferita non mi tirasse MAI, le medicazioni erano totalmente indolore, appena tornata a casa avevo il via libera per la doccia, e dopo poco la cicatrice risultava già visibile appena. ad oggi (dopo quasi due anni e mezzo) devi proprio sapere che c’è per vederla.

 

Post cesareo
Delirio di un’infermiera.Nella foto rende poco.

 

L’ultimo inconveniente prima di venir via dall’ospedale è stata una di quelle infermiere che non augurerei a nessun paziente ricoverato. Arriva per farmi la flebo di routine, la flebo mi fa gonfiare il braccio e non scorre, allora me la toglie e mi dice che bisogna fare un lavaggino (chi ha fatto flebo sa di cosa parlo). Ragazze io come peggior dolore post cesareo ricordo questo!!!!!!!!!! Vedete un po’ voi! Ho iniziato ad urlare come una pazza, lei non mollava e insisteva. Io a quel punto ho perso ogni freno inibitorio e gliene ho urlate contro di ogni, urlandole pure che un dolore così per una stupida flebo era follia (mi sono espressa in modo mooolto più colorito con lei…)! L’ho cacciata via e dagli urli che le ho scagliato contro mentre lei non si scomponeva nemmeno, è arrivata un’ostetrica, mi guarda il braccio e mi dice che l’ago era uscito fuori vena e che tutta la flebo era tutta in giro per il braccio, per questo era gonfissimo! Mi leva l’ago cannula che avevo fisso da tre giorni e va via. Sento che rimprovera fortemente l’infermiera (e ciò mi ha sollevato di molto perché si può sbagliare, ma accanirsi e in modo arrogante senza nemmeno scusarsi, questo no, non lo tollero). Quest’infermiera così “gentile e disponibile” torna ancora più accigliata dopo la ramanzina, con una siringa in mano per iniettarmi lo stesso farmaco che mi aveva fatto andare in giro per il braccio. Non ci ho più visto, mi rifiuto e le dico che al massimo avrei preso una pastiglia della stessa sostanza e che lei non mi avrebbe bucata più!

Poco dopo sono stata dimessa, c’era solo da aspettare che visitassero i bimbi per dimettere anche Thomas, a quel punto molto innervosita da questa, mi metto il cappotto, la incontro in corridoio e mi chiede dove stavo andando con tono quasi inquisitorio, le rispondo in modo secco un “a fumare!!!!” e me ne vado giù.

Accendo finalmente una sigaretta, e apprendo che sembravo ancora incinta di 7 mesi! Lì per lì abituata al pancione del nono mese, mi sentivo quasi magra dopo il parto, ma invece la cruda realtà l’ho appresa quando ho acceso sta meritata sigaretta. Si avvicina una signora di una certa età e mi chiede, “Ma fuma????? Ma quando nasce?“..

Tralasciando che sarebbero stati affari miei.. (puoi pensarlo sicuramente, ma addirittura venirmelo a dire..?) ma ho accusato di più il “quando nasce?“! Ho appreso una cosa fondamentale… quando vi trovate nei pressi di un reparto maternità, non chiedetelo mai a nessuna, perché se è già nato state dando un pugno in faccia alla neo mamma! Sono cose che per quanto le puoi sentir dire, finché non le vivi non puoi capirle. Io personalmente non sapevo che la pancia potesse restare lì, pressoché uguale a quando era “abitata” dal bebè, è stata un po’ una doccia fredda..

 

Post cesareo
Cosa non chiedere mai in zona maternità

 

Insomma, questa signora ha fatto queste due domande a una neo mamma nevrotica, post litigata con infermiera, ancora con un avambraccio dolorante che aveva le dimensioni di un polpaccio, con qualche crampo forte alla pancia che sbucava ogni tot, mentre aspettava finalmente il momento di uscire dall’ospedale col suo bambino, con la sua panza da settimo mese, mentre fumava una sigaretta che le sembrava champagne con le fragole, e non ha mollato lì, ha proseguito dopo che le ho detto scocciata che mio figlio era già nato, con un “ma non allatta?“.. E io : “NO!” senza aggiungere altro, nulla…….non molla… Comincia a dirmi che sua figlia allatta da 22 mesi e… bla bla bla, giuro che in barba all’educazione, ho spento la sigaretta (che mi ha fatto andare per traverso) e me ne sono andata!

Articolo in continuazione di Cesareo per scelta, se lo scegli risulti matta. e In ospedale post cesareo .

Vedi Io non ho allattato, ma non me ne vergogno. per sapere il perchè della mia scelta che sembra a tutti incomprensibile.

Vi aspetto alla mia pagina Facebook Mamma ho perso la pazienza per esaurirci in compagnia e su instagram @mammahopersolapazienza.

Ricordo che questi racconti sono tratti da situazioni da me vissute, non sono un medico e non ho la competenza per dare suggerimenti.

 

2 Risposte a “Post cesareo , tiriamo le somme.”

  1. Ciao,
    che bello vedere che non sono l’unica matta!!!
    Anche io ho fatto un cesareo programmato il 26 settembre…..figurati che da Firenze, per la paura e non fiducia che ho negli ospedali e nella sanità pubblica italiana, sono andata a partorire a Roma in clinica con un ginecologo che è stato un angelo!!! Fin da subito sapevo che il parto naturale non faceva per me, ma poi la mia Viola ha scelto per me, rimanendo fino alla fine in posizione podalica!!
    Onestamente come hai detto la ripresa è molto soggettiva, io purtroppo non sono stata bene dopo il cesareo e continuo tutt’ora a non essermi ripresa al 100% anzi. Non vedo lìora di riprendermi del tutto……..mi sembra che sia impossibile, ma cerco di non avvilirmi!

    1. Ciao Francesca, anche per me è bello sapere di non essere l’unica matta! Tranquilla ti riprenderai, ma più stai ferma è peggio è… anche se vanno evitati gli sforzi. Non ti avvilire. In bocca al lupo!

I commenti sono chiusi.