Scarabeo cambia look

Cambiano i tempi, cambiano le parole, fioccano i neologismi: in questo sta la forza di Scarabeo che da oltre mezzo secolo intrattiene, tra lettere e incroci, le serate degli italiani. Il gioco di parole più amato d’Italia, oggi torna con una veste contemporanea e accattivante per attrarre nuove generazioni di giocatori – che siano millennials o giovanissimi centennials – coinvolgendoli nella più attuale delle sfide: trovare la parola giusta al momento giusto.

 

Le origini di Scarabeo risalgono addirittura al 1880 quanto il celebre scrittore britannico Lewis Carroll – grande appassionato di giochi di parole – annotava nel suo diario personale: “Ci potrebbero essere delle pedine con delle lettere dell’alfabeto, da spostare su un tavoliere, fin che si formino delle parole…”. Inventato nel 1955 dal giornalista e scrittore Aldo Pasetti, nel 1963 viene lanciato da Editrice Giochi che ne fa un vero e proprio fenomeno di costume, “tramandato” di generazione in generazione.

 

Se nell’epoca dei social network la scelta delle parole è quanto mai importante – tra un tweet di 140 caratteri e un hashtag da inventare – la sfida di Scarabeo promette di appassionare anche la più giovane e chiacchierata generazione delle “20 parole”, grazie anche a un nuovo packaging dal design moderno, con colori decisi e un formato più compatto. Sulla nuova confezione, le celebri letterine in legno si sovrappongono in primo piano per formare l’enorme sagoma di uno scarabeo, vera e propria icona del gioco fin dal suo debutto negli anni ‘60, che lo distingue da sempre da qualunque altro gioco di parole nel mondo.

 

Lo scopo del gioco rimane invariato: armandosi di una buona conoscenza del vocabolario italiano e delle nuove parole che ogni anno entrano a pieno titolo nella nostra lingua – selfie, tag, post o troll sono solo alcune di queste – oltre che di un infallibile colpo d’occhio, i giocatori devono comporre sulla plancia a scacchiera dei lemmi di senso compiuto sfruttando le caselle speciali e gli incroci che consentono di raddoppiarne o triplicarne il valore, per appassionanti sfide “all’ultima parola”.

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