ACCUDIMENTO BAMBINI DI UN ANNO
Educazione bambino un anno – Nel forum d’ascolto su pianetamammma arrivano le domande più disparate sull’educazione dei piccoli. La richiesta di questa mamma mi ha molto colpita perché ho pensato subito alla semplice risposta… la stanchezza, i sensi di colpa, i rimproveri, spesso in buona fede, per carità, delle persone che abbiamo accanto, non ci permettono di seguire il nostro istinto materno.
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COME GESTIRE BAMBINO 1 ANNO
Ecco cosa scrive questa mamma
“Gent.ma dottoressa buongiorno,
le scrivo perché sto attraversando un momento di particolare crisi nell’accudimento della mia bimba di un anno.
Quando tornavo a casa la sera, dopo aver giocato un po’ con lei e fatto il bagnetto, la mettevo a terra in cucina, con qualche giochino… e lei stava lì in autonomia mentre io cucinavo. Poi la mettevo nel seggiolone per la sua cena e rimaneva tranquilla fino a che anche io e mio marito avessimo finito di cenare.
Ora però non la riesco più a gestire: siamo stati due settimane al mare (dove abbiamo cercato di mantenere gli stessi ritmi, ma essendo con i miei suoceri lei ha indubbiamente ricevuto più attenzioni) e da quando siamo tornati vorrebbe stare sempre e solo in braccio.
Quando torno a casa le faccio un po’ di coccole, il bagnetto… e poi la metto a terra con dei giochini e lei piange, si arrampica sulle mie gambe etc. Sta tranquilla solo fintanto che le do’ da mangiare, dopodiché piange disperata nel seggiolone, si dimena, sbatte la testa in avanti e in dietro finché la tiro fuori: a quel punto di nuovo si arrampica alle mie gambe e piange per farsi prendere in braccio.
Se considero che arrivo a casa alle 18:30 e che alle 21:30 la bambina va’ a dormire (dorme serena tutta la notte) passiamo insieme 3 ore da incubo, in totale stress e nervosismo.
Mio marito, che la intrattiene mentre io cucino, dice che dovrei lasciarla piangere… io cerco di trattarla con dolcezza evitando il più possibile di accontentarla, ma il più delle volte ‘vince’ lei.
Mi sento un po’ in colpa perché sto via di casa tutto il giorno… però non vorrei che crescesse viziata e prepotente.
Mi sento totalmente incapace di gestirla ed educarla”
A tutte noi è capitato. Abbiamo pensato che il nostro cucciolo era viziato e prepotente, abbiamo pensato che “ce l’ha tutte vinte” senza riflettere sul fatto che il nostro bambino stava solo cercando di comunicarci un suo bisogno.
La mia risposta è stata questa:
“cara mamma,
innanzitutto benvenuta nel club delle mamme che si sentono inadeguate, non capite dai compagni e che, dubbiose e frustrate cercano di fare del loro meglio!
I sensi di colpa per il lavoro a tempo pieno, per quel lavoro che ci impedisce di essere madri, donne, compagne e amanti come vorremmo, che ci impedisce di stare coi nostri figli all day long non è, in questo caso, l’imputato.
Forse sarò un po’ dura ma: Ha mai pensato che la sua cucciolina sta crescendo?
che dopo 2 settimane passate con lei adesso non capisce perché la sua mamma non c’è più? vorrebbe solo un po’ di coccole e tenerezza, non le basta star lì a giocare, vuole la mamma tutta per sé. Non la ignori.
E dunque: quelle 3 ore non possono essere dedicate completamente alla piccola? capisco che lei debba cucinare. Ma non può farlo mentre il papà fa il bagnetto alla piccola?
La bambina non sta prendendo un vizio, e non è prepotente.
Vuole solo stare con la sua mamma. Lasciarla piangere equivarrebbe ad ignorare un suo bisogno primario. Faccia riflettere suo marito su questo punto”
Mi sono pentita subito della durezza della risposta… ma, forse, quelle parole erano rivolte più a me che a lei. Perché è facile sentirsi attanagliate da mille pensieri, mille preoccupazioni, mille dubbi, soprattutto quando, chi dovrebbe aiutarci, ci addita quali cause di un comportamento ritenuto scorretto da parte dei nostri figli. Che sia la nonna, il marito, la maestra, la signora per la strada, tutti dovrebbero imparare a fare silenzio in modo che noi mamme possiamo tornare a fare affidamento sul nostro istinto materno, infallibile, unico, eccezionale…mi sono sentita in dovere di scrivere altre 2 righe alla mamma che, nel frattempo, mi aveva anche ringraziata della risposta!
“sono sicura che lei è un’ottima madre capace di mettersi in dubbio e di capire cos’è meglio per la sua bambina. Segua il suo istinto materno e lasci che gli altri parlino…
le mando un forte abbraccio”
Quella dolce mamma oggi mi ha scritto:
“la ringrazio moltissimo!
ho seguito il suo consiglio e mi sono ‘rilassata un po’ accontentando un po’ di più la bambina e tralasciando il resto per qualche sera: si è immediatamente calmata e ora è tornata a giocare tranquilla mentre le preparo la cena.
Addirittura sta ancora a tavola con noi, sembra perfino divertirsi: e dopo cena… coccole!
la ringrazio veramente molto per l’aiuto”
Io ringrazio lei, cara mamma, per avermi dato l’opportunità di riflettere su un punto così delicato.
Lasciamo che gli altri parlino, lasciamo che espongano le loro teorie su bambini ed educazione.
In fondo cos’è un vizio? E’ un atteggiamento che dà fastidio agli altri e non a noi.
E’ un vizio dormire nel lettone? È un vizio mangiare in braccio? È un vizio allattare oltre l’anno di età?
Per me non sono vizi… sono coccole!
PER APPROFONDIRE: Educazione e maleducazione – chi mena per primo mena 2 volte
sei grande!!!!!!!
NON DIRO’ NULLA…
UN BACIO
io invece leggendo la richiesta della mamma ho subito pensato che i nonni la viziano tenendola sempre in braccio…. poi leggendo la tua risposta mi sono resa conto che bisogna analizzare la questione dai tanti punti di vista che offre e senz’altro tu hai dato la risposta più appropiata. BRAVA
Io sono quella mamma frustrata che lavora a tempo pieno,,,che la sera segue i figli ma fa anche tante cose insieme per gestire la casa…dovrei forse anche io riposarmi un pò e godere dei piccoli…. a me devo dire aiuta anche molto la loro complicità nei giochi…. i twins insomma hanno i loro vantaggi…
Grazie mille per questo post,non sai quanto casca a fagiolo nel periodo che sto passando!
io concordo ed ecco cosa mi piace nell’avere un blog e frequentare i vostri blog..ogni giorno imparo qualcosa e ogni giorno, come ora, molte cose ci vengono ricordate perchè anche se sappiano,a volte viene un po’ dimenticato…io non ho mai pensato di viziare mia figlia prendendola se aveva bisogno di coccole …sempre coccolata..ed è andata benissimo.
ora che ha 4 anni e mezzo cerco di non cedere quando fa dei capricci…ma a volte potrebbero non essere capricci giusto? 🙂 grazie per questo post
baci
Antonella
io credo fermamente che tutte le pratiche dell’attachment parenting (cosleeping, portare, allattamento prolungato e non ricordo cos’altro) servano per far crescere i bimbi pià sicuri di sè stessi, perchè avranno ricevuto tutte le certezze di cui avevano bisogno per sentirsi amati e sicuri.
e quando saranno pronti a staccarsi lo faranno da soli.
ma non dirlo alla pedagogista, se no mi banna dal blog.
;P
Il mio bimbo ha dieci mesi ed io non sono ancora tornata a lavorare. Per me la parola viziato non esiste, un bambino che non parla ancora, o che non sa verbalizzare ciò di cui ha bisogno, come fa a comunicarlo se la mamma non lo ha ancora capito? lo fa a modo suo, con pianti, grida, etc. Ascoltarlo non è viziarlo: è rispettarlo come persona prima che come figlio. Io ho un ottimo rapporto con il mio bimbo, anche lui a volte ha periodi in cui è intrattabile, ma solo quando non capisco di cosa ha bisogno realmente. E’ un probema nostro più che loro. Per il cosleeping la vedo in modo un pò diverso: lui ha il suo letto e dorme là, a meno che non stia poco bene, o in un posto nuovo, o ha passato una giornata difficile. Di solito si addormenta nel lettino e verso le sette di mattina lo prendo con noi. Per l’allattamento non commento, è un argomento delicato…
anche io ho pensato leggendo la bambina stà crescendo e tre ore con i genitori non sono molte…i bambini cambiano e dobbiamo imparare a cambiare con loro…p.s.sei pronta per domani? stò arrivando! 😀
mamma mia, ti aspetto con ansia!!!
Ho letto ora questo post vecchissimo e posso dirti che è una delle risposte più sensate che abbia letto in rete?