Corso Feuerstein PAS Basic: la mediazione e il mediatore

CORSO FEUERSTEIN PAS BASIC –

Oggi ho finito questa intensa tre giorni di formazione sullìapplicazione del metodo Feuerstein ai bambini da 4 a 8 anni. Altre giornate seguiranno a febbraio.

La consapevolezza del potenziale del bambino mi ha sempre affascinata e ho deciso di formarmi per diventare applicatore proprio spinta dalla curiosità di trovare l’anello mancante tra i vari metodi che ho studiato e imparato: Montessori-Malaguzzi-Steiner. Questo anello mancante è nella figura del MEDIATORE e nell’azione della mediazione.

LA MEDIAZIONE NEL METODO FEUERSTEIN –

Tutti gli esami di Pedagogia universitaria partono dallo studio di Piaget, Vygotskij e Bruner, tutti gli studi successivi riportano sempre parte delle loro teorie:

STIMOLO – BAMBINO – RISPOSTA

Montessori interpone tra lo stimolo e il bambino, l’ambiente strutturato, la maestra e il materiale e tra il bambino e la risposta c’è l’autocorrezione dell’errore. Secondo lei il materiale e l’ambiante davano la possibilità al bambino di non sbagliare o di autocorreggersi.

Nel metodo Feuerstein tra stimolo e bambino c’è il mediatore e tra bambino e risposta c’è il mediatore. E’ il mediatore che sceglie quando proporre ai bambini determinati stimoli ed è sempre lui che, laddove il bambino non dia una risposta adeguata allo stimolo, interviene per aiutarlo attraverso domande ed esempi, accompagnandolo attraverso gli strumenti, verso la risposta corretta. Questo mi affascina in modo particolare.

Perchè da genitore mi sento tanto più vicina a Feuerstein che a Montessori (da educatore ancora no. ma datemi tempo!)

Come madre sono io che ho scelto quando dare i cibi al mio bambino, quando mettergli in mano una penna, quando era il momento di uno sport o quando era pronto per lo studio della musica. Non è stato solo l’ambiente o lo stimolo o il materiale proposto. Sono stata io a scegliere cosa proporgli e quando in base alle sue inclinazioni. Montessori lasciava che fosse il bambino a scegliere tra le proposte che la maestra decideva di inserire nell’ambiente. Ecco la grande differenza. Almeno grande per me che cercavo quel quid che altrove non c’era.

IL MEDIATORE NEL METODO FEUERSTEIN –

Ora però la mediazione mi porta al punto cruciale del mio agire pedagogico di madre: se voglio intervenire, come spesso accade, nella modifica di un atteggiamento di mio figlio, devo prima intervenire sul mio. Questo ho capito. Non bisogna essere interventisti ma nemmeno troppo assenteisti, attraverso gli strumenti a disposizione il primo a mutare è il mediatore non il mediato. Ed io ho bisogno di fare mediazione su di me, di imparare a modificare alcuni punti per ottenere un rapporto con mio figlio equilibrato e sereno. Per lasciarlo vivere con armonia le esperienze della sua vita senza intervenire troppo e senza dire vai da solo.

Queste le mie riflessioni a caldo. La chiave di volta che ho colto. Ho milioni di pagine di appunti. Non appena riesco a rileggere e riordinarle scriverò qualcosa di più pratico!