Finlandia: scrivere a mano non è più obbligatorio, arrivano i tablet

SCRIVERE CON IL TABLET A SCUOLA –

Non posso farci niente. Quando sento i nostri ministri della pubblica istruzione smontare pezzo per pezzo il sistema italiano, uno dei migliori al mondo e poi le notizie che arrivano dalla Finlandia mi viene voglia di emigrare. Mentre noi qui dobbiamo combattere contro un sistema statico e ieratico con i docenti meno retribuiti d’europa, con continui tagli al bilancio, con i genitori che devono spesso sopperire di tasca propria alle carenze (vedi carta igienica, colori, quaderni, cancelleria, scottex, salviettine, sapone) nonostante la scuola PUBBLICA venga pagata con le tasse, loro lì possono permettersi di dire:” va bene, insegnamo ai bambini a scrivere con il tablet che poi servirà loro come competenza per il lavoro”

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Ma attenzione. Quando si leggono le notizie non bisognerebbe fermarsi al titolo ma approfondire. Viene lasciata agli insegnanti la facoltà di decidere e capire, singolarmente, quanto tempo dedicare alla scrittura tradizionale e a quella sul tablet. Quando un docente non deve preoccuparsi della carta per fare le fotocopie, del numero eccessivo degli alunni in classe, quando il sistema di comunicazione tra scuola e famiglia funziona, ecco che si generano programmi personalizzati d’insegnamento in cui si decide INSIEME quante ore dedicare, per quale singolo bambino, all’insegnamento di una o di un’altra materia, in base alle capacità e alle inclinazioni di ciascuno.

E sentire persone che giudicano dicendo:” Io non sono d’accordo con il tablet a scuola” mi fa venire un attacco di bile. Prima di non essere d’accordo con un sistema che funziona, che è gratuito, che sta al passo con i tempi, bisognerebbe guardare la trave nel nostro occhio. Ma è molto più facile giudicare la pagliuzza nell’occhio del vicino. Senza pensare poi che non lo userebbero tutto il giorno ma solo in determinati momenti e con applicazioni apposite.

Comunque sia…esiste un tipo di memoria che riguarda la scrittura. A mano. Sono una di quelle persone che quando non riesce a memorizzare un testo ha bisogno di scriverlo. Questo non vuol dire che in Finlandia io non scriverei più a mano ma che il mio maestro, accorgendosi di questo dono, acconsentirebbe a farmi scrivere più su carta che su tablet. Mentre mio figlio, bambino che fatica non poco ad avere una grafia comprensibile (con relativi problemi di autostima) verrebbe esortato alla scrittura su tablet.

Cosa vedete di sbagliato in questo?

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