Chi mena per primo, mena due volte: educazione e maleducazione

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CHI MENA PER PRIMO MENA DUE VOLTE – Quante volte abbiamo sentito dire questa frase? Oggi la si dice ai bambini, già dalla scuola dell’infanzia, per insegnare loro a cavarsela da soli. “Se ti danno fastio: mena”. “Se qualcuno si avvicina: mena” Anche alla maestra. Che tanto è lei che sbaglia sempre. Mena.

STILI EDUCATIVI A CONFRONTO – Ho sentito dire questa frase anche al nido. “Signora il suo bambino ha dato un calcio ad una educatrice perchè lo ha rimproverato. Aveva picchiato un altro bambino.” “Ha fatto bene. In qualche modo dovrà pur difendersi. Sono bambini. Devono vedersela tra di loro.”

VIOLENZA E PREPOTENZA COME BASE DELL’EDUCAZIONE – Difendersi da cosa? Da chi? A scuola i bambini devo difendersi? Forse si. A volte vorrei dire anche io a mio figlio di rispondere con la stessa moneta. Ma che volete? Non ce la faccio. La violenza e la prepotenza non sono parte dell’educazione.

SONO BAMBINI: DEVONO VEDERSELA TRA DI LORO –  Odio quando mi si dice “sono bambini, devono vedersela tra di loro” Anche se hanno 2 anni. E si mordono, si spingono, si picchiano. Come volete che reagiscano i bambini di due anni? A quell’età tutto è mio e homo homini lupus. Non viene in mente a nessuno che è proprio a quell’età che bisogna intervenire e insegnare le regole del vivere civile? Eh si. Come pedagogista sono proprio romantica. Pensate che al nido insegno la teoria del compromesso con successo. Se un bambino non vuole lasciare il suo gioco e tu lo vuoi tanto, offri a quel bambino un altro gioco e aspetta un minuto. Alla fine tutti giocano con tutto.

STILI EDUCATIVI CONTRAPPOSTI – Accade così che i bambini “educati” vengano presi di mira e scambiati per deboli quando sono più grandicelli. Perchè non è da duri chiedere per favore e dire grazie. Le cose si pretendono come a casa. “dammi, fammi, prenidmi” sono tollerati perchè “sono solo bambini”. Ma i bambini non sono bestioline e vanno educati. E il nostro compito di genitori è proprio quello di introdurli alle regole del vivere civile. Ma oggi regnano i furbetti, i prepotenti. L’onestà non è più di moda. In un mondo dove tutti parcheggiano in doppia fila, per te che hai parcheggiato normalmente, non resta che aspettare i comodi del furbetto di turno.

INSEGNAMENTI – Ma no. Mi dispiace. Non ce la faccio. Non posso educare i bambini alla prepotenza, all’arroganza e alla meschinità. Questa è la società, mi è stato risposto, ma non è una società che mi rispecchia. E voglio che mio figlio sappia che non si risponde ad una provocazione. Che non ci si difende con la forza, che nessuna forma di violenza è tollerata. Anche se Tizio fa così e Caio fa colì, tu, Matteo, non fai né così né colì perchè non ci sono scorciatoie. L’educazione è una. Insegna il rispetto di se stessi e degli altri, insegna a chiedere per farore e grazie, perchè nulla ti è dovuto.

E tutto quello che ottieni e che oterrai sarà frutto della tua fatica e del tuo impegno. Non della tua forza o della tua furbizia.

Questo è quello che insegno e quello in cui credo. E non importa se sulla mia strada incontro quelli che parcheggiano in doppia fila, quelli che sorpassano, che superano i limiti di velocità. La strada è una e va percorsa lentamente, fino in fondo. Quando c’è un palo, un autovelox, una pattuglia dei vigili…

2 Risposte a “Chi mena per primo, mena due volte: educazione e maleducazione”

  1. Sono totalmente d’accordo! Troppo facile pararsi dietro al “sono bambini”.. fare i genitori comporta l’ enorme responsabilità dell’educazione della futura generazione.

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