Me lo ricordo come se fosse ora.
Avevo 6 anni e stavo facendo il bagno nella vasca con mia sorella. Casa al quarto piano e una scossa di terremoto che squarcia il silenzio, la gioia di una bagnetto, oscura il viso della mamma e getta il cuore nel panico. Un boato e poi la paura.
La paura che un bambino di 6 anni non conosce. Una paura sorda e cieca che è dentro di te e non ti abbandona mai.
Una paura con la quale impari subito a convivere. All’inizio non capisci. ti sembra un gioco, ci si veste e si scappa via, così, alla spicciolata, si dorme in auto e poi da amici e parenti.
E poi le scosse di assestamento ogni giorno che ti impediscono di mettere un punto al terrore e tengono vivo il ricordo della paura.
Molti dei tuoi amichetti hanno perso la casa e anche la chiesa è malandata e non ci si può andare. Anche a scuola non si può andare.
Negli occhi di tutti c’è un velo. Lo vedi dal panettiere, dal tabaccaio…
A scuola, quando torni, la maestra ti spiega cosa fare in caso di terremoto e tu, bambino, pensi che sei pronto e preparato.
Ma nell’82 ancora il terrore.
Sempre di notte.
E non c’è preparazione alla paura improvvisa, agli occhi terrorizzati dei tuoi genitori che corrono da te, nella tua stanza, nella speranza che tu ci sia e che stia bene.
Altri 6 mesi di scosse di assestamento e ogni volta un colpo al cuore.
Io ci penso tutti i giorni. Vivo in una zona sismica e non ho modo di “dimenticare”. L’ultima scossa risale ad Ottobre.
E ogni volta che c’è un terremoto io penso ai bambini che stanno vivendo ciò che io ho vissuto e anche peggio. In fondo io non ho perso nessuno.
Quei bambini che sentono il boato infernale e che vivono la paura negli occhi dei genitori. Quei bambini che perdono l’innocenza e l’invulnerabilità. Che capiscono concetti come morte e distruzione perchè li vivono sulla loro pelle.
Non c’è una spiegazione che lenirà le loro ferite ma spiegate lo stesso cos’è il terremoto e cosa sta succedendo. Fatevi vedere forti e spiegate ai piccoli che voi sapete cosa fare. Si sentiranno pià sicuri e protetti. Spiegate ogni singolo passo, e gesto. Non lasciateli nell’incertezza. Coccolateli tanto. Li aspettano settimane di scosse di assestamento. E ogni volta rivivranno il terrore.
Grazie, la tua testimonianza tocca corde profonde anche in chi, come me, ha sentito la scossa un po’ più da lontano, ma ha vissuto un’alluvione. Come dici tu la vita continua e mostrarci forti e sicuri rassicura i nostri figli, ma quanta paura!
non ho mai vissuto un terremoto ma ne sono molto spaventata, il mio pensiero va alle mie figlie ai miei cari. Ogni volta che sento di un terremoto, credimi sto tanto mele anche se quelle persone non le conosco. Ti ho letta con pena ed ansia me ti ringrazio e condividerò queste parole per le mamme che stanno vivendo il dramma. Grazie per aver affrontato nuovamente la paura per chi ne ha bisogno
grazie per questo post, il terremoto fa paura, qui ancora niente danni, ma nell’ultimo anno abbiamo sentito tante scosse, alcune con epicentro qui vicino, altre con epicentro lontano, sabato si è sentito davvero bene… io ero sveglia, in bagno… siamo usciti con i bimbi in braccio di corsa, un giubbotto al volo e via, senza calze, con un calzino… dopo il terremoto di un paio di mesi fa che ha lasciato una crepa di dodici metri nel mio corridoio… la paura resta, la tachicardia forte… le gambe che tremano, il respiro affannato…
Io ho sempre vissuto il terremoto con queste scosse che si sentono, ma ogni volta la paura mi paralizza comunque, ora che sono mamma ancora di più. Grazie per questo bel post.
Anche io ho un ricordo vivissimo del terremoto dell’80 🙁