Voglio cominciare il 2010 così: Maria Montessori

Voglio dedicarle tutta la prima settimana del 2010.
Il mio blog sarà un tributo a lei e al suo “credo”. Perchè mi piace pensare che se lei fosse qui, oggi, aprirebbe un blog più o meno come tante di noi e approverebbe tantissime delle idee che molte mamme blogger stanno attuando e divulgando, da homemademamma a mammafelice, passando per paneamoreecreativita’ e continuando con tutti quei blog che creano giochi veramente adatti ai bambini, senza plastica ma fatti solo di materiali naturali.

Non sono una pedagogista montessoriana “pura” ma di lei amo il modo di rapportarsi al mondo dell’infanzia, con spontaneità, semplicità e divertimento. L’osservazione era alla base del suo “metodo” (lei non voleva si definisse tale).

Nel corso degli anni, la moderna scienza dell’educazione la sta riscoprendo.



Questo è un articolo che ho scritto per pianetamamma.

Molte sono le “case dei bambini” che stanno aprendo in Italia e molti sono i genitori che scelgono di mandare i propri figli ad una scuola montessoriana.

Le scuole che seguono “il metodo” Montessori possono essere:

•    Asilo nido

•    Scuola dell’infanzia

•    Scuola elementare



Prendo in esame solamente gli asili nido e le scuole materne di cui ho una conoscenza diretta, tralasciando la descrizione delle scuole elementari che ho studiato solo teoricamente.

Maria Montessori fu la prima donna laureata nell’università di Roma, (terza in Italia) in Medicina. Durante i suoi tirocini, le capitò di osservare molti bambini normodotati e non, e da lì fece alcune geniali osservazioni che presentò a Torino, nel 1898 al congresso pedagogico, con i risultati delle sue prime ricerche e dopo breve tempo, diventò direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma.

Con lo spostamento dei suoi interessi sul lato dell’educazione, decise di rinnovare le sue basi culturali laureandosi in Filosofia.

Nel 1907, a San Lorenzo, aprì la prima Casa dei Bambini, in cui applicò una nuova concezione di scuola d’infanzia. Furono numerose le occasioni in cui Maria Montessori ebbe modo di commentare il suo “metodo” prima tra tutte dicendo che nelle “case” non si vede il metodo all’opera ma solo e semplicemente il bambino come egli è realmente e non come la società lo costringe ad essere.


La scuola viene riportata per Maria Montessori, in tre punti essenziali: ambiente adatto, maestro umile, materiale scientifico.

AMBIANTE ADATTO: non si allude solo al fatto che tutte le suppellettili sono a misura del bambino ma anche al fatto che il ritmo stesso è quello calmo e ordinato proprio del bambino. In questo mondo frenetico si pensa che il bambino debba adattarsi alla vita caotica degli adulti e non viceversa. La lezione collettiva, invece, presuppone che tutti i bambini seguano lo stesso ritmo che è quello astrattamente medio, cioè in pratica di nessun bambino: soprattutto però è il ritmo dell’adulto quello che domina nelle scuole tradizionali, ritmo convulso, efficientista del tutto lontano da quello del bambino e pertanto per lui gravemente alienante. L’ambiente montessoriano ospita veri “angoli” di attività come



1.    Angolo delle attività della vita pratica

2.    Zona per l’arricchimento del linguaggio

3.    Angolo per l’ascolto della musica

4.    Angolo del gioco simbolico

5.    Stanza dell’acqua, delle attività manipolatorie e grafico-pittoriche

6.    Angolo dei travasi con sostanze granulose e con l’acqua

7.    Angolo del materiale sensoriale di sviluppo Montessoriano
Di non minore importanza dal punto di vista educativo sono gli ambienti del pasto, del sonno e delle cure igieniche

E’ uno spazio studiato, costruito e preparato con oggetti e arredi proporzionati all’età, al fisico, alle capacità e alle esigenze motorie del bambino, perché possa così essere attivamente utilizzato e padroneggiato;



•    Ordinato ed organizzato con punti di riferimento stabili e riconoscibili, perché il bambino possa ricavarne una visione della realtà rassicurante e serena;

•    Accogliente caldo e calmo per facilitare la libera espansione degli interessi e delle esperienze del bambino;

•    Rilevatore dell’errore che permetta al bambino di “ripetere l’esercizio” seguendo la sua spinta interiore dettata dalla natura, fino ad autocorreggersi.



NELL’AMBIENTE PREPARATO IL BAMBINO PUO’:    STRUMENTI:

–    Trasportare    –             Sedie, tavoli, vassoi, piatti…

–    Aprire e chiudere    –    Scatole, astucci, cassetti, mollette per i panni

–    Avvitare e svitare    –    Tappi di bottiglie e barattolini di creme

–    Tagliare

–    Incollare    –    Carte

–    Figurine geometriche di carta, pezzetti di stoffa

–    Piegare

–    Arrotolare

–    Infilare    –    Carta, stoffa

–    Nastrini, tappeti

–    Anelli in supporti diversi: perle di legno, rocchetti, bottoni

–    Spazzare

–    Lavare

–    Apparecchiare la tavola

–    Travasare e versare

–    Grattugiare    –    Piccole scope

–    Tavolo, panni, stoviglie, bambole

–    Tovaglie, piatti, bicchieri, posate

–    Riso colorato, lenticchie, semolino, acqua…

–    Grattugia con manovella, fette biscottate

–    Asciugarsi

–    Pettinarsi

–    Vestirsi e spogliarsi    –    Asciugamanini

–    Pettini, spazzole e specchio

–    Telai delle allacciature



MAESTRA UMILE. La maestra non insegna al bambino la sua verità, non cerca di travasare in lui il suo sapere ma dirige (viene, infatti, chiamata direttrice ) le attività del bambino, quella attività che gli permettono di sviluppare il suo spirito in modo libero di libeare le sue immense energie, e potenzialità che la società e la scuola tradizionale invece comprimono implacabilmente.

L’umiltà del maestro è da intendere nel senso che non deve sostituirsi alla natura ma solo (ed è compito non facile e dappoco ) rimuovere gli ostacoli che impediscano il suo pieno e completo dispiegarsi.
MATERIALE SCIENTIFICO. Il materiale caratteristico delle “case” consiste essenzialmente in un insieme di oggetti che hanno per scopo di educare i sensi e attraverso essi di imporre le basi della ragione e di ogni altro ulteriore sviluppo intellettuale e morale.

Il termine scientifico pone una ambiguità di significato: infatti sembrerebbe indicare che esso sia stato predisposto da Maria Montessori in base ad esperimenti di laboratorio estranei alla scuola. In realtà Maria Montessori insiste sempre sul fatto che la scelta del materiale è essenzialmente una scelta operata dai bambini stessi e che ella si è semplicemente adoperata alla realizzazione tecnica.

Pertanto Maria Montessori fa scaturire dal bambino stesso tutte le scelte in positivo e in negativo fatte nelle sue scuole.

Il bambino pertanto ha scelto:



1) RIPETIZIONE DELL’ESERCIZIO

Per gli adulti la ripetizione può sembrare inutile, noiosa, poco gratificante ma per il bambino essa è la strada maestra per apprendere. Il bambino, infatti, compie una certa azione fino a quanto essa non gli riesce alla perfezione.

2) LIBERA SCELTA

 Il bambino può scegliere il materiale che desidera e tenerlo per tutto il tempo che vuole: la scelta è fatta fra il materiale messo a disposizione che volutamente non è molto ampio. Maria Montessori afferma, pero, che la scelta del materiale à stata fatta proprio dai bambini in quanto man mano si è ritirato quanto non suscitava interesse e quindi quello che si offre è il materiale che i bambini di ogni parte del mondo hanno scelto.

Si ritiene inoltre che il tempo di uso debba essere molto ampio in quanto il passare continuamente da un materiale ad un altro è considerato un sintomo di disinteresse per ogni oggetto.

3) CONTROLLO DELL’ERRORE

Il materiale è strutturato in modo tale che l’errore si evidenzia di per sé. In tal modo la maestra sarà liberata dall’ingrato compito di rilevare l’errore che nella scuola tradizionale costituisce il suo lavoro prevalente.

4) ANALISI DEL MOVIMENTO

I bambini vogliono compiere ogni movimento alla perfezione e, tal fine è necessario che movimenti più complessi siano scomposti in altri più semplici che possono essere appresi in modo perfetto. Se un bimbo, infatti, non riesce a padroneggiare perfettamente un determinato movimento si sentirà frustrato dal non saperlo fare. In questo modo ogni bambino apprendera’, secondo le sue capacità e competenze, ogni singolo movimento.

5) ESERCIZIO DEL SILENZIO

Non si tratta del silenzio richiesto dalle scuole tradizionali come livello di suono non tanto alto da disturbare la lezione ma di una conquista del bambino, frutto di un notevole sforzo. Si invitano i bambini ed evitare ogni e qualsiasi suono e lentamente si raggiunge uno stadio di silenzio assoluto che evidenzia tutta una serie di suoni che generalmente passano inosservati. Esso è quindi una attività e non una mancanza di attività, una conquista suggestiva del bambino.

7) BUONE MANIERE

Ogni bambino rispetta sempre l’altro, aspetta pazientemente il suo turno, per ogni attività. Liti e baruffe sono assolutamente assenti mentre una collaborazione spontanea si instaura in ogni occasione.

8) ORDINE DELL’AMBIENTE

Esso è sempre, assolutamente perfetto. I bambini non possono nemmeno immaginare di non rimettere tutto e sempre al loro posto. In qualunque occasione. L’ordine esterno è manifestazione dell’ordine interno. Sembra incredibile ma i bambini imparano in fretta a rispettare il materiale e l’ordine in cui gli viene proposto.

9) PULIZIA DELLA PERSONA: viene perseguita nel modo più scrupoloso.

10) SCRITTURA E LETTURA. Si impara a scrivere come un esercizio sensoriale ricopiando e riconoscendo le lettere dell’alfabeto. In seguito il bambino scopre da solo il meccanismo della scrittura, Essa è puro esercizio sensoriale: il bambino scrive anche parole di cui non conosce il significato, anche parole straniere. Solo in un secondo momento si rende conto del significato delle parole come di una scoperta successiva e diversa dal meccanismo della scrittura. Solo allora il bambino comincerà a leggere libri e tutto quanto gli capiterà sottomano.

Vengono inoltre aboliti:

1) ESAMI E PROGRAMMI. Il bambino si costruisce da solo il proprio programma e il materiale gli permette di auto valutarsi.

2) LEZIONI COLLETTIVE E MAESTRE INSEGNANTI: in qualche occasione però è possibile anche che la maestra parli alla generalità degli alunni ma ordinariamente si rivolge sempre al singolo bambino essenzialmente per spiegargli brevemente e semplicemente l’uso del materiale.

3) GIOCATTOLI

sono considerati assolutamente diseducativi: essi vengono richiesti dal bambino per mancanza di materiale adatto ma se questo è presente vengono assolutamente tralasciati. Maria Montessori asserisce che molte volte ha posto tra il materiale giocattoli anche splendidi con il costante risultato che nessun bambino li ha presi. Pensiamo per un momento ad un bambino di 1 anno: il suo gioco preferito è quello di aprire un cassetto, rovesciarne il contenuto e rimetterlo in ordine, oppure ama i joy stick e i telecomandi. Nei primi del 900 questa tecnologia era sconosciuta ma Maria Montessori aveva inserito fra il suo materiale gli interruttori della luce!!!



Alcuni dati sono stati reperiti dal sito ufficiale dell’opera Montessori di Roma e le foto caricate da google images.

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