Sarah Silverman ‘scherza’ sull’aborto per far riflettere su una legge controversa

L’attrice comica Sarah Silverman riaccende le polemiche negli Stati Uniti dopo aver pubblicato su Twitter una foto di un finto prima e dopo l’aborto. La foto riprende lei con la pancia gonfia dopo aver mangiato un burrito e poi con la sua pancia piatta con gli stessi vestiti.

A commento della foto aveva scritto: “C’è un aborto rapido nel caso in cui venga ribaltato Roe vs Wade”. La 42enne Silverman ha diviso così l’opinione pubblica tra i liberali pro-aborto e i sostenitori del diritto alla vita che non hanno trovato nulla da ridere in questa trovata. Più che ridere infatti, forse l’intento della Silverman era quello di far riflettere.


Roe vs Wade è stata una decisione storica della Corte Suprema degli Stati Uniti sulla questione dell’aborto. La Corte si è pronunciata il 22 gennaio 1973, a favore del diritto di una donna di abortire nelle prime fasi della gravidanza. Tuttavia, il candidato presidenziale Mitt Romney ha promesso di lavorare per invertire Roe vs Wade, lasciando i singoli Stati liberi di deciere sulla questione. Il 22 gennaio 2012, Romney ha detto: ‘Oggi, Noi ci impegniamo a invertire tale decisione’.

La Roe vs Wade ha diviso gran parte gli Stati Uniti in pro-libertà di aborto e sostenitori del diritto alla vita. Ora, 39 anni dopo, i legislatori conservatori stanno facendo mosse senza precedenti per rovesciare la decisione Roe vs Wade durante la campagna elettorale di quest’anno. Un certo numero di Stati membri stanno sperando di passare la legge facendo valere i diritti legali per gli embrioni dal momento della fecondazione. Il disegno di legge avrebbe prevedrebbe il divieto di aborto esteso ai casi di stupro, incesto, e anche quando la vita della madre è in pericolo. L’Ohio ha modificato il disegno di legge ‘heartbeat’ due giorni fa. Se approvata, l’aborto verrebbe messo sullo stesso piano dell’infanticidio, questo dal momento in cui in un feto ci sia un battito cardiaco rilevabile. Un battito cardiaco fetale può verificarsi già a sei settimane di gestazione, spesso prima che la donna si rende conto di essere incinta.

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