“A tu per tu con la tua mamma?!?”
Mi capita spesso di pronunciare questa frase con le mie bambine, persino con la più piccina che a soli 21 mesi inizia a manifestare un bel caratterino!.
E’ pur vero, però, che tra i 18 e i 36 mesi i bimbi avvertono la necessità di autoaffermarsi ed ogni bimbo, in modo più o meno evidente, inizia ad “allontanarsi” in parte dalla figura genitoriale. E’ una fase che tendenzialmente culmina intorno ai 2 anni circa e man mano che il tempo passa il piccolo ha necessità di confrontarsi con un suo coetaneo con cui meglio si identifica e rapporta. Ciò non vuol dire il tuo cucciolino di casa ti rinneghi come madre ( o padre;)) ma semplicemente ti dice “IO CI SONO, ESISTO E VOGLIO DIRE LA MIA!”.
Bene, appurato ciò esiste una linea di confine ben chiara che un genitore deve assolutamente tracciare affinchè questo desiderio di affermazione non diventi voglia di governare su tutti e tutto, no alla monarchia assoluta in famiglia( e nemmeno fuori;)) !
E’ sempre importante tuo figlio sia libero di esprimersi, di compiere una determinata azione, (ovviamente sempre nell’ ambito di una logica e di una attenzione che è propria del genitore) perchè mai bisogna reprimere la sua voglia di essere individuo (anche se ti sembra un tentativo un pò maldestro:)!
Decisamente da tenere in considerazione, però, che il bambino verso tutti i membri della famiglia:
- non debba “impartire ordini”, in primis a mamma e papà
- non debba alzare oltremodo la voce (insomma, non deve urlare!)
- non debba in alcun caso alzare le mani, neppure il gesto di uno schiaffo!
Insomma, che si tenga in considerazione della delicata fase che il piccino sta attraversando ma mai lasciarlo agire in modo sregolato e senza fissare un limite ritenendo di limitare la sua volontà di esprimersi! Attenzione, c’è una parolina che deve essere il cardine di tutto l’ agire pedagogico verso il bambino e questa parola è EDUCAZIONE.
Quando un figlio si mette “a tu per tu per tu” con la mamma può sfiorare la maleducazione, specie se i toni sono aggressivi (tipici di questo momento di crescita) e quindi necessario è intervenire. Come? Con un tono di voce pacato (anche se ti scappa la pazienza, lo so) digli che ciò che sta facendo non va bene, guardalo negli occhi quando gli parli, poniti più o meno alla sua altezza visiva per avere un buon contatto oculare. Non sempre riuscirai nell’ impresa di calmarlo, di farlo “ragionare” (tieni sempre a mente che parliamo di un piccolo reazionario, ma pur sempre piccino!) ma non perdere la fiducia se non vuoi avere un piccolo tiranno in famiglia;-)