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Sorelle: la diversità è ricchezza

Sorelle: la diversità è ricchezza

Una persona a me molto cara, attraverso l’amore per il suo cane ed il suo gatto, sta  insegnando alle mie pupe cosa vuol dire apprezzare gli animali.

Parallelamente cerco di insegnare alle piccole, che per ora non possiedono alcun animale domestico, cosa voglia dire il rispetto di una specie diversa dalla nostra.

Mi trattengo spesso con loro sui canali tv o you tube durante la trasmissione di documentari, le scopro curiosissime di conoscere.

Per alimentare questo desiderio di scoperta della natura e dell’universo animale, ho deciso di trascorrere qualche ora con le bambine allo zoo.

Non distante dalla città in cui abito vi è lo Zoo Safari, dove spesso mi recavo durante la mia infanzia. Sono trascorsi diversi anni (non proprio tantissimi 😉 ) ma tale posto conserva intatto il fascino della “selvaticità”.

Il visitatore lascia la strada asfaltata e si immerge nel mondo della natura, tra la terra rossa e gli ulivi forti e nodosi tipici della regione in cui vivo, la Puglia.

Big e little V, nella loro specificità caratteriale, hanno percepito in modo diverso l’esperienza.

La grande, più riflessiva e timorosa, ha vissuto con un po’ di ansia l’impatto con gli animali, soprattutto con quelli selvaggi, l’altra, più spavalda ed istintiva, si è buttata a capofitto in questa avventura un po’ “esotica”.

Little V avrebbe voluto  persino accarezzare i felini  pigramente distesi sui sassi. Il mio sguardo era divertito: quanto coraggio in una bimba di neppure un metro 🙂 

Questo divertente “safari”, tra scimmiette impertinenti e pigre giraffe, ha rappresentato un’altra minuscola tessera nel complesso puzzle dell’approccio alla realtà delle mie due pupe, tanto diverse tra loro quanto complementari.

Anche in questa esperienza “fuori porta” la diversità, una volta di più, si è rivelata come una ricchezza, laddove alla temerarietà dell’una ha fatto da utile argine la ponderatezza dell’altra.

 

 

 

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Plasmon: gusto di sempre e no olio di palma!

Il biscotto Plasmon è un prodotto transgenerazionale: l’ho gustato da piccola e lo propongo alle mie pupe ancora ora!

Nel mare magnum dei prodotti alimentari per bambini presenti in quantità elevatissime sul mercato attuale, ho scelto di “ascoltare” il marchio che mi ha offerto una maggiore garanzia circa l’utilizzo dell’olio di palma, di cui ormai tanto si parla (e spesso in toni negativi).

PlasmonIo, mamma, sono stata ascoltata, sì, e con attenzione.

È stato chiesto alla Plasmon di continuare a produrre il biscotto di sempre, con giusto apporto di vitamine e minerali, realizzato con farine ottenute da grano coltivato nelle Oasi nella crescita Plasmon.

Considera che Il Centro di Nutrizione Plasmon in Italia formula il prodotto in base alle esigenze tipiche dell’età del piccolo fruitore!

La grande “querelle” nata sulla presenza, non gradita, dell’olio di palma in un alimento così amato dai bimbi (ti parlo di un biscotto che “vive” dal 1902) ha fatto si che l’Azienda Plasmon si sia posta in ascolto dei suoi clienti ( le mamme attente e scrupolose) ed eliminato l’olio di palma, questo senza inficiare le ottime caratteristiche del prodotto: friabilità, gusto inconfondibile e caratteristica tipica di sciogliersi in bocca!

plasmon

Il biscotto Plasmon ha conservato intatte le sue buone virtù:-)

Merenda,sfizio sano ma con gusto?

Il biscotto dei bambini si conferma il più amato anche dalle mamme!

Insomma,l’Azienda Plasmon ti ha ascoltata, guarda qui !

L’attenzione all’alimentazione infantile (e non solo) è sempre stata la mia priorità. 

Con cura, nei giorni in cui sono più libera, trascorro del tempo a selezionare con accuratezza le etichette dei prodotti alimentari che propongo come mamma alle mie figlie.

Lo faccio con gioia, perchè voglio conoscere ciò che gusteranno le mie adorate pupette! Lo faccio compiendo le mie valutazioni personali, affidandomi talvolta a quelle delle madri che sono sulla mia “stessa lunghezza d’onda” ma sempre e comunque dando credito all’etichetta che leggo dietro il prodotto prescelto.

Biscotto Plasmon, una tradizione lunga una vita!

plasmon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Quinoa: nutre e piace (anche ai bambini)!

Devo ringraziare una follower di twitter se il mio approccio con la quinoa è stato davvero… gustoso!

Conosci la quinoa? Qui un excursus sull’origine di questo alimento.

È adatto a mamme/donne che prediligono cibo sano e a bimbi che sanno apprezzare i sapori poco elaborati.

No ai bimbi schizzinosi, a tavola cerca di far assaggiare ogni alimento al tuo piccolo, (ovviamente, senza mai forzarlo!)

Considera che il  rapporto “bambini e cibo” il più delle volte è problematico, ergo, non disperarti se il piccoletto è recalcitrante all’introduzione di una nuova pietanza o fa le bizze.

La mia amica “twittatrice”, dunque, mi ha suggerito questa ricetta molto easy costituita da:

  • quinoa (in busta, in genere da 500 grammi presso supermercati, negozi bio o fruttivendoli)
  • zucchine
  • melanzane
  • carote
  • cipollotti
  • peperoni

La quantità degli ortaggi elencati è proporzionale al gusto più o meno saporito che desideri attribuire al tuo piatto.

In una pentola con acqua salata, e che ha già raggiunto il punto di ebollizione, aggiungi quinoa e verdure (precedentemente tagliate a tocchetti). 

Aggiungi due cucchiai di olio extra vergine durante la cottura.

In circa 20 minuti o poco più, otterrai la tua salutare pietanza, più o meno brodosa a seconda dei tuoi gusti.

La velocità con cui è stata divorata dalle mie pupe e dagli ospiti di quel giorno non mi ha permesso di scattare foto foodie 😉  

Ti garantisco, però, che è stato un tripudio di sapori: quello della quinoa (deciso quanto delicato), delle verdure (che tanto apprezzo e trovo irrinunciabili per la mia alimentazione) e dell’olio extra vergine di oliva DOP e made in Puglia, la mia terra di origine.

L’esperienza gustativa è stata promossa a pieni voti dalle pupe, inizialmente diffidenti verso la nuova pietanza. È stato,però, sufficiente un piatto ricco di colori e profumi per chiederne il bis 😀 con mia grande gioia, hanno ben accolto la novità!

Se cerchi altri modi per cucinare la quinoa clicca qui e per conoscerne le proprietà clicca in basso sulla seconda immagine.

Buon Appetito!

 

fonte immagine quinoa: web

 

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Orecchiette, la pasta dei bambini!

 

Clicca sul link “orecchiette” qui sotto per vedere il video

orecchiette

Satolla. 
In genere mi sento così dopo il pranzo domenicale, “sacro” rito della famiglia italiana. Quella tradizionale, almeno, perchè oggi la realtà sociologica della famiglia è molto cambiata…ma questo è un altro discorso (e forse ne parleremo). 

Hai sicuramente sentito parlare delle orecchiette pugliesi, un must sulle tavole della Puglia. Le mie bimbe adorano  le orecchiette così come tutti in famiglia, proprio non si può prescindere dal gustarle in particolar modo la domenica a pranzo! 

Pur cavandomela discretamente in cucina ammetto di non saper preparare questo succulento piatto, eppure quante volte ho visto “plasmare” quella massa informe di impasto dalla mia nonna (nelle foto le sue mani all’ opera!). 

Nonostante la mia vita sia sempre di corsa ho ritagliato un’ oretta per guardare ed imparare come realizzare questa famosissima pasta regionale  e far contenta la mia pupe che potranno gustare più spesso questo piatto. 

Necessarie:

  • tavoletta in legno o spianatoia (vedi foto)
  • farina di semola, 500 grammi
  • acqua tiepida 400 grammi all’ incirca 

Fare le orecchiette è semplicissimo anche se l’ impasto richiede una certa lavorazione .
Mescola gli ingredienti nelle quantità che ti ho indicato, puoi farlo sul legno direttamente. In realtà non esistono dosi predefinite, ti regolerai man mano finchè non otterrari un composto compatto e asciutto e che sarà tale man mano che lo impasterai.
Lascialo “riposare” venti minuti. 
Trascorso questo tempo forma dei “serpentelli” di pasta, tagliare la lunghezza quasi di uno gnocco e farvi scivolare su il coltello e e formare una specie di “conchiglia”: sembra complesso ma con la pratica riuscirete a realizzare delle orecchiette perfette 😉 

Come puoi cucinarle? Trovi qui la ricetta delle orecchiette alle cime di rapa ma esistono varianti stuzzicanti come le orecchiette alla crudaiola, al sugo, con la ricotta e tante altre!

Forse è la forma così buffa di questa pasta che la rende molto apprezzata dai bambini anche durante lo svezzamento quando introduci la pasta con formato più grande: le orecchiette sono infatti morbide, facilmente deglutibili e puoi sminuzzarle facilmente per aiutare il piccolo a mangiarle, le mie bimbe hanno iniziato ad apprezzarle intorno agli 8 mesi.

Buona preparazione e… buon appetito   😛  

 

 

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Rituali di una mamma al secondo round!

secondo round

Una madre non dorme mai quando vuole. Essa è legata al sonno di suo figlio.
J. Gastaldi

Silenzio,atmosfera ovattata. 
Ad un certo orario, piuttosto presto, le bambine vanno a dormire dopo una giornata di peripezie fuori e fra le mura domestiche.
C’è un “secondo round” per me che si inaugura dopo averle messe a letto. Attendo le ore della sera perchè “ripristino” un contatto con me stessa, riesco perfino ad ascoltarmi dopo una giornata di lavoro, voci, persone, fatti… perdermi e ritrovarmi. 

Multitasking( questo termine fa sempre colpo, forse il “multi” rende bene l’ idea di donna, mamma e tanto altro), poche pause, pasti frugali e costante programmazione al dettaglio di ogni evento della giornata. Non esagero, è la mia quotidianità. Insomma, ciò detto, un paio di ore di sano amore per me stessa posso regarmele, giusto?
No, non intendo bagno turco o lunga doccia emozionale perchè mi accontento di molto meno: una doccia calda, una candela profumata e la mia eau de toilette preferita. Pochi minuti ma senza inteferenze, urla, richieste di aiuto e tutto quello che sai che un bimbo può combinare per attirare l’ attenzione della propria mamma;-) 
Leggo, durante il mio secondo round, rassegna stampa e studio saggi per lo più inerenti alla mia formazione.
Lancio un generoso sguardo al web con le sue tante informazioni velocemente fruibili, scrivo per il mio prezioso blog (eheh, oltrechemamma è il mio “terzo figlio” e quindi meritevole di attenzione;-) 
Se non faccio troppo rumore e non disturbo il legeriiiiiiissimo sonno delle pupe preparo anche una camomilla o una tisana al tiglio, sorseggio con gusto, rigorosamente nella mia tazza preferita e… senza zucchero;-)
Non può mancare, però, uno sguardo finale agli elettrodomestici( perchè, dico la verità, se non so che è tutto a posto e funzionante in casa non riesco neppure a rilassarmi come si deve 🙄 ) e quindi stendo i panni e penso al tempo che risparmio tempo il mattino dopo,  sempre così frenetico. In ultimo veloce stirata al grembiulino di big V.
Ed insomma in realtà le incombenze in casa non terminano mai, ma nelle mie due ore serali le affronto con più calma. 
Amo la sera, amo proprio il buio, il cielo della notte e fin da ragazzina leggevo sino a tardi, studiavo e ascoltavo musica con volume basso, era il momento più bello della giornata!
Ora, è davvero tardi. Vado dalle mie bimbe che mi dormono beatamente da ormai diverse ore. Non sarà una notte comoda, co-sleeping da sempre, ma dolcissima: cosa c’è di meglio che terminare una intensa giornata abbracciata alle proprie figlie?

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