Papà

L’uomo e la paternità

Un uomo che è padre, papà. Si parla poco dell’ uomo-genitore e dell’importanza che rivesta per mamma/compagna e, soprattutto, per il figlio!

La dott.ssa Sonia Sorgente parlerà proprio di lui, dell’ “Uomo-Papà”.

Buona lettura!


Cara mamma, gli uomini non potranno mai sapere cosa si prova a osservare una parte di se stessi infagottata nella culla, che vive un’esistenza allo stesso tempo autonoma e dipendente, trasformandosi gradualmente in una persona. Gli uomini quando iniziano ad approcciarsi al bambino si sento come voi poche settimane dopo il parto, si sforza di stabilire una relazione con il suo bambino senza sapere a quali strumenti di comunicazione affidarsi.

padre e figliopadri rivestono una funzione importante, non soltanto perché possono sostituirsi alla madre per brevi periodi, ma anche perché sono in grado di proteggere dalle interferenze esterne il legame madre-bambino, essenziale per il benessere di quest’ultimo.

Il grado di conoscenza del proprio bambino raggiunto dal padre dipende in larga misura dal comportamento della madre; poiché è molto difficile che un padre partecipi attivamente all’allevamento del figlio.

Magari raramente a casa quando il bambino è sveglio. Ma anche quando il padre è presente, accade spesso che una madre non sappia in che modo permettergli di collaborare.

So che alcuni padri si rivelano inizialmente molto timidi nel rapporto con i loro figli, mentre altri non sono per nulla interessati ai bambini.padreefiglio

Lasciami tentare di chiarire meglio in che modo l’aiuto del padre possa rivelarsi prezioso:

  1. La sua presenza è fondamentale per garantire il benessere psicofisico della moglie. Un figlio è particolarmente sensibile ai segnali di malessere nella relazione con i genitori, mentre in caso di buona intesa è il primo a rallegrarsene e a dimostrare il suo apprezzamento evitando di creare difficoltà. Poiché la vita gli appare più semplice, il bambino è più sereno e facile da gestire (Sicurezza Sociale).

  2. Il padre è necessario per sostenere moralmente la moglie/compagna, appoggiando le sue scelte e confermandone l’autorità. E’ la figura del padre a simboleggiare la legge e l’ordine che la madre tenta di inculcare fin dal principio nel bambino. Per svolgere questo ruolo il padre non ha bisogno di essere costantemente presente, ma deve fare la sua comparsa abbastanza spesso da consentire al figlio di sperimentarlo come figura reale. Ogni donna deve essere capace di parlare e agire con autorità, ma se è costretta a svolgere constantemente due ruoli, comportandosi come madre forte e severa e al tempo stesso amorevole e comprensiva, il suo compito diventa ancor più difficile. Anche per il bambino è più semplice disporre di due genitori perché, nei momenti di odio nei confronti di uno dei due, può sempre contare sull’affetto dell’altro. Qualsiasi bambino normale ha talvolta bisogno di esprimere il proprio odio e, se il padre non è mai disponibile, è costretto a indirizzare tale ostilità sempre e soltanto verso la madre. Poiché la madre è al tempo stesso la persona che ama di più, il bambino si sentirà confuso.

  3. Il padre è necessario per le sue qualità positive, la vitalità della sua personalità e le caratteristiche che lo distinguono dagli altri individui. Un bambino che può contare sul proprio padre è fortunato, perché tale presenza contribuisce enormemente ad arricchire il suo mondo. Nelle circostanze ideali, padre e madre accettano di condividere la responsabilità dell’allevamento del bambino. Un padre arricchisce la vita del figlio in un’infinità di modi. E’ osservando il suo comportamento che il bambino si crea gradualmente un ideale

Forse, nei momenti in cui vostro marito è a casa, vale la pena di impegnarvi ad aiutarlo a conoscere meglio il bambino. Se i due si intenderanno o meno non dipende da voi, ma siete voi madri a rendere possibile lo sviluppo di una relazione oppure a impedirlo.

 

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A modo tuo

                               

 

Sarà difficile diventar grande

Prima che lo diventi anche tu

Tu che farai tutte quelle domande

Io fingerò di saperne di più

Sarà difficile

Ma sarà come deve essere

Metterò via i giochi

Proverò a crescere

 

Sarà difficile chiederti scusa

Per un mondo che è quel che è

Io nel mio piccolo tento qualcosa

Ma cambiarlo è difficile

Sarà difficile

Dire tanti auguri a te

A ogni compleanno

Vai un po’ più via da me

 

A modo tuo

Andrai

A modo tuo

Camminerai e cadrai, ti alzerai

Sempre a modo tuo

A modo tuo

Vedrai

A modo tuo

Dondolerai, salterai, canterai

Sempre a modo tuo

 

Sarà difficile vederti da dietro

Sulla strada che imboccherai

Tutti i semafori

Tutti i divieti 

E le code che eviterai

Sarà difficile

Mentre piano ti allontanerai

A cercar da sola

Quella che sarai

 

A modo tuo

Andrai

A modo tuo

Camminerai e cadrai, ti alzerai

Sempre a modo tuo

A modo tuo

Vedrai

A modo tuo

Dondolerai, salterai, canterai

Sempre a modo tuo

 

Sarà difficile

Lasciarti al mondo

E tenere un pezzetto per me

E nel bel mezzo del

Tuo girotondo

Non poterti proteggere

Sarà difficile

Ma sarà fin troppo semplice

Mentre tu ti giri

E continui a ridere

 

A modo tuo

Andrai

A modo tuo

Camminerai e cadrai, ti alzerai

Sempre a modo tuo

A modo tuo

Vedrai

A modo tuo

Dondolerai, salterai, canterai

Sempre a modo tuo 

 

Scrivo di getto.

Mi dirigo verso l’ asilo di big V e spingo il passeggino di little V che intona un motivetto allegro e decisamente originale  😉 Si va a prendere la “piccola grande” di casa dopo tante ore di scuola. 
Ho chiamo le mie bimbe Rondine e Colomba, le immagino con le ali, felici di volare libere.

Mi sono mancate in queste ore, le ho pensate tantissimo. Non sono melensa, forse un pochino 🙄  Ogni volta che le accompagno all’ asilo avviene quel piccolo distacco che tanto fa male ad una mamma… Per carità, intanto che sono via riesci a fare mille cose, lavorare, produrre in e fuori casa. Ma  manca sempre un pezzetto del proprio cuore! 

Ascoltavo qualche nota di una canzone cantata da Elisa  e scritta da Ligabue ,” A modo tuo” di cui  trovi il video all’ inizio del post: mi sono commossa, il testo è una vera lettera d’ amore per un figlio che cresce. 

Ho pensato alla mia Rondine e alla mia Colomba, due  tenere bimbe che ancora come cucciole cercano il calore della propria mamma, desiderano gli abbracci, i baci e gli sguardi di chi le ha messe al mondo.

Nel testo della canzone si sottolinea proprio la difficoltà che ha un genitore a vedere il proprio figlio allontanarsi, un figlio che sperimenterà le gioie e i dolori del mondo esterno che affronterà con grinta  e desiderio di conoscere. 

Tra i versi si coglie il dispiacere di una madre che sa di quanto la realtà esterna sia complessa, di quanto si sforza per contribuire ad un cambiamento significativo proprio per migliorare il contesto in cui si si “muoverà” il proprio bambino. 

Ed è proprio quando “lanci” il tuo bambino verso il mondo nascono in te mille timori, vorresti intervenire, accompagnarlo mano nella mano il più a lungo possibile ed evitare che provi i dispiaceri che ,purtoppo, sono inevitabili quando si vive in un contesto sociale e relazionale. 

Per quanto dispiaccia, comunque, avere il proprio figlio lontano da se mai va persa la missione educativa  primaria per una madre e/o padre: educare il bambino all’ autonomia. 

 

a modo tuo

 

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A tu per tu con la tua mamma?!?

a tu per tu con la tua mamma ok

“A tu per tu con la tua mamma?!?” 
Mi capita spesso di pronunciare questa frase con le mie bambine, persino con la più piccina che a soli 21 mesi inizia a manifestare un bel caratterino!. 
E’ pur vero, però, che tra i 18 e i 36 mesi i bimbi avvertono la necessità di autoaffermarsi ed ogni bimbo, in modo più o meno evidente, inizia ad “allontanarsi” in parte dalla figura genitoriale. E’ una fase che tendenzialmente culmina intorno ai 2 anni circa e man mano che il tempo passa il piccolo ha necessità di confrontarsi con un suo coetaneo con cui meglio si identifica e rapporta. Ciò non vuol dire il tuo cucciolino di casa ti rinneghi come madre ( o padre;)) ma semplicemente ti dice “IO CI SONO, ESISTO E VOGLIO DIRE LA MIA!”.

Bene, appurato ciò esiste una linea di confine ben chiara che un genitore deve assolutamente tracciare affinchè questo desiderio di affermazione non diventi voglia di governare su tutti e tutto, no alla monarchia assoluta in famiglia( e nemmeno fuori;)) !

E’ sempre importante tuo figlio sia libero di esprimersi, di compiere una determinata azione, (ovviamente sempre nell’ ambito di una logica e di una attenzione che è propria del genitore) perchè mai bisogna reprimere la sua voglia di essere individuo (anche se ti sembra un tentativo un pò maldestro:)!
 Decisamente da tenere in considerazione, però, che il bambino verso tutti i membri della famiglia:

  • non debba “impartire ordini”, in primis a mamma e papà
  • non debba alzare oltremodo la voce (insomma, non deve urlare!) 
  • non debba in alcun caso alzare le mani, neppure il gesto di uno schiaffo!           

Insomma, che si tenga in considerazione della delicata fase che il piccino sta attraversando ma mai lasciarlo agire in modo sregolato e senza fissare un limite ritenendo di limitare la sua volontà di esprimersi! Attenzione, c’è una parolina che deve essere il cardine di tutto l’ agire pedagogico verso il bambino e questa parola è EDUCAZIONE.

Quando un figlio si mette “a tu per tu per tu” con la mamma può sfiorare la maleducazione, specie se i toni sono aggressivi (tipici di questo momento di crescita) e quindi necessario è intervenire. Come? Con un tono di voce pacato (anche se ti scappa la pazienza, lo so) digli che ciò che sta facendo non va bene, guardalo negli occhi quando gli parli, poniti più o meno alla sua altezza visiva per avere un buon contatto oculare. Non sempre riuscirai nell’ impresa di calmarlo, di farlo “ragionare” (tieni sempre a mente che parliamo di un piccolo reazionario, ma pur sempre piccino!) ma non perdere la fiducia se non vuoi avere un piccolo tiranno in famiglia;-)

 

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Concepimento e nascita in “Eccomi qui!”

concepimento e nascita uno

Fin dalla notte dei tempi, c’è stato un certo disaccordo fra il concepimento e la nascita. Come tutti sappiamo, Gesù di Nazaret fu concepito dallo Spirito Santo e nacque dalla Vergine Maria. Nel campo della mitologia , Giove mise alla luce Atena con  l’aiuto del fabbro degli dei, Efesto,il quale al momento buono prese un’ ascia e aprì il cranio a Giove facendone sortire un’ Atena prefettamente sviluppata. Leucomedone nacque da un vulcano, l’ Etna; il filosofo Peresilis sosteneva di essere emerso da un monticciolo sul quale un sacerdote aveva sparso un pò d’acqua santa. Odino ebbe il figlio Thor dalla terra, e Huitzilopoti, il dio guerriero degli Aztechi, venne concepito da una palla di piume che la madre portava sul seno. Tutto questo è senza dubbio straordinario ma la più fantastica, la più incredibile, la più sbalorditiva storia di concepimento e di nascita è quella raccontata in queste pagine. Ci crediate o no, ecco quel che significa una storia fatta in famiglia…

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