31 dicembre

 

Il 31 dicembre è un giorno che mi intristisce. 

Mi rabbuia un po’ quel pensiero volto all’appena trascorso anno, ricco di avvenimenti belli e alcuni tristi (molto tristi, quest’anno in particolar modo). 

Non mi piace voltarmi indietro a ri-guardare,ri-vivere a ri-pensare, ri-riflettere, a ri-soffrire.

Perchè la mente di alcun di noi spesso rivanga tra i ricordi più spiacevoli, che tra quelli più belli. 

Forse le emozioni, le sensazioni, gli avvenimenti negativi sono più difficili da affrontare nel momento in cui accadono e, per cui, molto difficili da metabolizzare nel tempo.

Ed, insomma, la mia indole malinconica prende il sopravvento su di me quando mi avvicino al 31 dicembre  😀

Preferisco rivolgere i miei pensieri al futuro: lo trovo tempo utilizzato in modo migliore.

La mia parola d’ordine è guardare oltre, perchè al di là di ciò che è stato c’è sempre qualcosa che ancora deve succedere e nuovi scenari possono ancora aprirsi.

In particolar modo, l’essere diventata madre mi ha insegnato a vivere la contingenza: la gestione quotidiana della vita delle bambine, della mia vita in relazione alla loro, del “qui ed ora”. 

Mi proietto nel futuro e proietto anche la vita delle mie bambine, ma non corro neppure troppo oltre. Tante idee, tanti sogni e desideri ma… piedi ancorati al suolo!

Vivrò il mio 31 Dicembre come un giorno qualsiasi, inevitabilmente tirerò le somme dell’anno appena passato ma soffermandomi poco al pensiero di ciò che è stato.

Presente e futuro sono le parole chiave del mio ultimo giorno dell’anno.

Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.
Virginia Woolf

Auguri!

 

 

 

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