“Ciò che conquista il bambino deve essere interessante, deve affascinarlo.
L’anima del bambino si nutre di grandezza.”
M.Montessori

Quando una coppia ha deciso di separarsi , di divorziare e di rivedere le decisioni riguardanti al mantenimento o affidamento di un figlio può ricorrere alla Mediazione Familiare e ad una figura specializzata in dinamiche di conflitto tra coniugi.
Il mediatore non è uno psicoterapeuta e non è un consulente legale ma una TERZA PERSONA NEUTRALE E QUALIFICATA. E’ capace di :
IL MEDIATORE FAMILIARE FORNISCE UNA CHIAVE DI LETTURA INTERPRETATIVA ALTERNATIVA DELLA SITUAZIONE VISSUTA DALLA COPPIA SEPARATA, IL SUO INTERVENTO VIENE SOLLECITATO DALLE PARTI PER RIORGANIZZARE UNA SITUAZIONE “ALTERATA” DAL PROCESSO DI SEPARAZIONE O DIVORZIO SEMPRE NEL RISPETTO DEL QUADRO LEGALE ESISTENTE.
Forse ti chiederai quali conoscenze abbia un mediatore familiare. Ebbene, il primo requisito che reputo basilare nel bagaglio culturale e formativo di un esperto in mediazione sia :
Quindi, l’anima della mediazione familiare,
. Troppo spesso i figli di una coppia in crisi sono le vittime della separazione; vi è poca attenzione nei riguardi dell’ infanzia e dei problemi del minore che pur essendo titolari di diritti sono privi di capacità giuridica di difesa.
Sono spesso proprio i genitori che nelle fasi acute di conflitto scaricano le tensioni tipiche di un momento critico come questo in cui, complice a volte il desiderio di “annientare” il partner anche come genitore !
Il figlio viene di frequente usato come arma di ricatto o di punizione contro il genitore/partner ritenuto colpevole del matrimonio fallito.
Non di rado, purtroppo, ho assistito ad una conflittualità della coppia tale da generare nel minore un fortissimo disagio psicologico, una vera sofferenza interiore e fisica ( pensa ai disturbi psicosomatici ), disadattamento sociale o problemi comportamentali. Quanti ragazzi ascolto, anche in veste di mediatrice scolastica, sofferenti per problematiche legate ai litigi dei genitori: che pesante fardello si trascinano dietro! La mediazione familiare agisce proprio per prevenire il disagio del minore o, comunque, ridurlo.
Il mediatore “richiama” i due separandi verso il ruolo di GENITORI che non sono più, quindi, coniugi ma continuano ad essere genitori dello stesso figlio, con le medesime responsabilità soprattutto, mi piace sottolineare, AFFETTIVE.
Tornerò ad affrontare tematiche più specifiche relative al modo della Mediazione, complesso e denso di tematiche meritevoli di approfondimento,approfondendo in modo particolare il termine BIGENITORIALITA’ .
Arrivano i primi giorno di autunno, cielo plumbeo e venticello fresco tanto desiderato (almeno da me, insofferente al caldo) dopo una torrida estate pugliese!
Sicuramente il sole invoglia ad uscire: corse all’ aperto in campagna, giochi al parco, passeggiate e giri in bicicletta! Quando il tempo è bruttino, però, inizia lo “scoramento” di noi tutti genitori: cosa fare in casa con i propri figli per tenerli impegnati in modo costruttivo (ovvero non ore ed ore davanti alla tv 😉 e non farli annoiare ?
Alle mie bambine volentieri propongo i giochi di sempre: carta da disegno, colori a tempera o pastelli e libero sfogo alla fantasia, un foglio bianco tutto da colorare e rendere “vivo” con i propri scarabocchi e disegnini è davvero un buon modo per esprimere la propria creatività!
Un gioco sempre stimolante, divertente e soprattutto apprezzatissimo dalla piccole di casa è quello di creare con la pasta di sale! Ne hai mai sentito parlare? Nei miei ricordi di figlia ricordo alcune domeniche piovose trascorse con la mia mamma ad inventare forme, personaggi, storie!
Se ti incuriosisce la preparazione di questo pasta modellabile clicca qui Gli ingredienti per la “Pasta di Sale”
Ho seguito questa ricettina estremamente “easy” e veloce e, dopo aver assemblato gli ingredienti e impastato quanto basta per rendere il composto omogeneo, ho diviso l’ impasto a metà e dato alle mie pargole la propria metà (sempre equità, sperando di evitare litigi )
Con grande entusiasmo 4 manine operose sono state impegnate nello spezzettare, modellare dare forma a fiori, casette, lumachine e tante altre cosine create con impegno e fantasia!
Consiglio la pasta di sale anche alle mamme con bimbi piccini (dai 20 mesi in poi). Ovviamente MASSIMO CONTROLLO ai movimenti del piccolino che potrebbe portare alla bocca i pezzettini di composto ma NO PANICO se dovesse ingerirli, si tratta comunque di farina e sale, non è un prodotto chimico o nocivo; credo, anzi, che il gusto amaragnolo del sale sarà un deterrente per un prossimo eventuale assaggio 😆
Puoi far colorare la pasta di sale con colori a tempera o acquerelli (vedi foto), per rendere dai toni vivaci il lavoretto che il vostro bimbo ha creato!
Puoi conservare la pasta di sale in luogo fresco (ma non freddo altrimenti si “indurisce” ed è molto più difficile poterla nuovamente lavorare) e realizzare anche tu, mamma, qualcosa di decorativo per la casa , ad esempio una cornicetta o tante altre idee!
E’ “sufficiente” buona volontà e molta fantasia! Non dimenticare che le attività “pratiche” , che coinvolgono la manualità, la manipolazione contribuiscono a rendere il tuo piccolino più creativo ,ad stimolare la sua attenzione e sviluppare l’ immaginazione.
, a “offrire i propri pensieri” e provare a renderli realtà !
Per big V (la mia prima bimba) questo è il primo anno di asilo.
L’inserimento è stato piuttosto semplice, la piccolina è socievole e desiderosa di condividere le proprie esperienze con i coetanei.
Trascorsi ormai alcuni giorni dall’ inizio della scuola noi genitori siamo stati invitati a partecipare alla prima riunione con le maestre, l’incontro è durato circa quaranta minuti.
Gli argomenti trattati sono stati principalmente due :
Una moltitudine di mamme ha ascoltato attentamente due maestre che si erano rese portavoce di alcune disposizioni del dirigente scolastico.
In un’ atmosfera distesa (il discorso avrebbe potuto non essere ben “accettato” perchè, quando si tratta di regolamentare qualcosa c’è sempre chi manifesta disappunto anche in toni non proprio pacati…) una delle due insegnanti ha esordito dicendo che fosse necessario stabilire alcuni punti fissi per disciplinare la vita comunitaria dei bimbi .
Primariamente si è evidenziata la necessità di rispettare l’ orario di ingresso a scuola, pregando i genitori di non arrivare oltre il termine definito. Le attività scolastiche non possono iniziare se non sono presenti tutti i componenti della classe, pena la comprensione non completa di una lezione già avviata. La coesione della classe ed il livello alto di attenzione per dei bimbi così piccini sono, già in condizioni ideali, difficili da mantenere figuriamoci se ogni pochi minuti una mano bussa alla porta interrompendo il discorso iniziato!
Osservare la puntualità non è un’ imposizione “totalitaria” che può privare il piccolo di preziosi minuti di sonno (che potrebbe recuperare andando a dormire prima la sera o riposando il pomeriggio!). Anzi. Far comprendere al piccolino l’importanza dell’ orario di ingresso (e di uscita) non può, invece, che giovare a costruire in lui il concetto fondamentale del rispetto delle regole.
E’ stato importante conoscere anche la programmazione formativa per questo anno scolastico: sappiamo che i bimbi si dedicheranno a lavoretti in aula, ad attività ludiche ma con grado crescente di complessità.
Sarà interessante, a fine anno, valutare i progressi dei nostri figli sia in campo cognitivo che pratico ed emozionale!
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