Come affrontare i capricci del tuo bimbo al supermercato
Il tuo bimbo piange disperatamente al supermercato o durante un (gioioso🙄) pomeriggio di shopping? Qualche consiglio per aiutarti a fronteggiare il piccolo “ribelle”
Come affrontare i capricci del tuo bimbo al supermercato
Il tuo bimbo piange disperatamente al supermercato o durante un (gioioso🙄) pomeriggio di shopping? Qualche consiglio per aiutarti a fronteggiare il piccolo “ribelle”
“La posta del cuore”, ho scelto di chiamare così questo spazio virtuale sul mio blog.
Da oggi su Oltrechemamma puoi inviarmi una mail se hai bisogno (e ti fa piacere) per confrontarti su tematiche riguardanti la genitorialità, la famiglia, la scuola, il rapporto di coppia, i figli, la relazione con gli altri…
Ti offrirò la mia esperienza professionale (e umana) cercando di aiutarti a sciogliere un dubbio; cercherò di accogliere un tuo sfogo o condividere la tua gioia!.
Sentiti libera/o di esprimerti nella Posta del cuore!.
Se clicchi qui troverai le mie competenze ed una sorta di mia “short bio” così che tu possa conoscermi meglio.
Pubblicherò alcune mail e tutelerò la tua privacy: mai citerò il tuo nome o l’indirizzo mail da cui mi scrivi.
Cercherò di risponderti nel minor tempo possibile.
Ti aspetto, quindi, su oltrechemamma@gmail.com
A presto!
Sara Convertini
“A tu per tu con la tua mamma?!?”
Mi capita spesso di pronunciare questa frase con le mie bambine, persino con la più piccina che a soli 21 mesi inizia a manifestare un bel caratterino!.
E’ pur vero, però, che tra i 18 e i 36 mesi i bimbi avvertono la necessità di autoaffermarsi ed ogni bimbo, in modo più o meno evidente, inizia ad “allontanarsi” in parte dalla figura genitoriale. E’ una fase che tendenzialmente culmina intorno ai 2 anni circa e man mano che il tempo passa il piccolo ha necessità di confrontarsi con un suo coetaneo con cui meglio si identifica e rapporta. Ciò non vuol dire il tuo cucciolino di casa ti rinneghi come madre ( o padre;)) ma semplicemente ti dice “IO CI SONO, ESISTO E VOGLIO DIRE LA MIA!”.
Bene, appurato ciò esiste una linea di confine ben chiara che un genitore deve assolutamente tracciare affinchè questo desiderio di affermazione non diventi voglia di governare su tutti e tutto, no alla monarchia assoluta in famiglia( e nemmeno fuori;)) !
E’ sempre importante tuo figlio sia libero di esprimersi, di compiere una determinata azione, (ovviamente sempre nell’ ambito di una logica e di una attenzione che è propria del genitore) perchè mai bisogna reprimere la sua voglia di essere individuo (anche se ti sembra un tentativo un pò maldestro:)!
Decisamente da tenere in considerazione, però, che il bambino verso tutti i membri della famiglia:
Insomma, che si tenga in considerazione della delicata fase che il piccino sta attraversando ma mai lasciarlo agire in modo sregolato e senza fissare un limite ritenendo di limitare la sua volontà di esprimersi! Attenzione, c’è una parolina che deve essere il cardine di tutto l’ agire pedagogico verso il bambino e questa parola è EDUCAZIONE.
Quando un figlio si mette “a tu per tu per tu” con la mamma può sfiorare la maleducazione, specie se i toni sono aggressivi (tipici di questo momento di crescita) e quindi necessario è intervenire. Come? Con un tono di voce pacato (anche se ti scappa la pazienza, lo so) digli che ciò che sta facendo non va bene, guardalo negli occhi quando gli parli, poniti più o meno alla sua altezza visiva per avere un buon contatto oculare. Non sempre riuscirai nell’ impresa di calmarlo, di farlo “ragionare” (tieni sempre a mente che parliamo di un piccolo reazionario, ma pur sempre piccino!) ma non perdere la fiducia se non vuoi avere un piccolo tiranno in famiglia;-)
Osserva questo collage di immagini, il titolo in alto è “Gli effetti educativi delle nuove tecnologie“. Dunque non spendo, come frequentemente accade, parole di disprezzo nei confronti dei mass media e delle new technologies: perchè? Mi piace citare questo pararafo tratto da “Iperscuola”, di A.Calvani:
Le nuove tecnologie si inseriscono secondo diverse modalità nelle forme dell’ educazione, amplificando le capacità espressive individuali (espressione), fornendo strumentazioni cognitive di supporto (costruzione),allestendo una varietà di percorsi diversificati (istruzione), consentendo forme di scoperta (esplorazione), espandendo le possibilità del lavoro collaborativo a distanza attraverso la telematica (conversazione).
Ecco, quindi, che in poche righe si condensa tutto il vantaggio della tecnologia che trova quindi applicazione in più ambiti della vita dell’individuo.
Pensiamo ai bambini e al potere attrattivo che la tv riveste per loro, colori, luci, suoni, immagini e …vita in uno schermo, ma pur sempre vita!.
I cartoni animati, per esempio, sono sempre più coinvolgenti con trame complesse e sceneggiature ben curate. Team di esperti in comunicazione e pedagogia lavorano per ottimizzare i contenuti dei cartoni destinati ad un pubblico di bambini sempre più istruito e ricettivo. Il cartone animato non solo diverte, ma può stimola alla riflessione su tematiche anche rilevanti come l’ importanza della famiglia, l’attenzione e la cura verso il prossimo e verso la natura. Quindi anche i cartoons possono essere un supporto per la formazione del piccolino.
Sia per quanto riguarda la tv che per il computer (e tutto il mondo dell’informatica) si parla di un apprendimento immediato e coinvolgente fornito dall’ immagine.
Ma il mezzo non è solo immagine, il mezzo è anche costruzione di realtà sempre nuove e possibili grazie alla fantasia propria del bambino ma anche agli stimoli che il mezzo fornisce: il bambino esplora nuove realtà (solo in apparenza virtuali) e ne costruisce di nuove, approfondendone alcuni aspetti (e in tal caso ti parlerò dell’ ipertesto tra qualche giorno, dicendoti quanto per me sia importante anche dal punto di vista didattico).
Anzichè pensare ad una sorta di “contrazione dello sviluppo sociale” del bimbo causato dalla riduzione dei movimenti fisici (tempo trascorso davanti a tv o pc) di cui spesso parlano i detrattori del mezzo, sottolineo, invece, quanto possa essere utile per un bimbo in fase evolutiva compiere percorsi anche di apprendimento e di conoscenza della realtà circostante e di se stessi attraverso i media.
Da qualche giorno è in rete questa vignetta che sintetizza perfettamente quanto accade a molti bambini in questi ultimi anni.
Parlare di “tempo libero” per un bimbo suona quasi ridicolo, di fatto, però, frequentemente ci si trova a parlare tra mamme-amiche delle innumerevoli ( 🙄 ) attività che svolge il proprio figlio, oltre a quella di scolaro ovviamente!
E quindi ci sono bimbi che al mattino vanno a scuola o all’asilo e magari sono iscritti anche al tempo pieno ( uscendo dall’aula verso le 15.30!!! ) ed, eccezion fatta per un fugace riposino, si rimettono in moto per raggiunge varie mete:
Credo che, a partire dai 3 anni, iniziare una discreta attività fisica o, meglio, di educazione psicomotoria, possa essere utile… ma non indispensabile. Penso che educare un bimbo all’ascolto della musica già da piccolino, possa essere stimolante…ma non indispensabile, come non mi sembra indispensabile che il bimbo impari a tutti i costi a dire “good morning” quasi prima ancora di dire -mamma-!
Insomma, in modo particolare durante gli anni della scuola materna, ritengo che un bambino sia stimolato sufficientemente già trascorrendo ore intense di scambio e confronto con i coetanei a scuola nonché di apprendimento!
Spesso non si tiene conto di quanto questi piccoli ometti e donnine siano impegnati con tutte le loro forze, fisiche e mentali, nell’affrontare la vita di classe già di per sé molto impegnativa.
Trovo importante rispettare dei tempi di acquisizione di certe abilità, specie tra le mura scolastiche.
. Il bimbo molto sollecitato, paradossalmente, rende meno di quanto un genitore creda!
E’ buona norma sempre rispettare i tempi di apprendimento fisiologici di un figlio, evitando di proporre troppe attività che potrebbero, addirittura in casi estremi, esporlo a stress!
Ai genitori che ascolto durante le sedute di counseling genitoriale suggerisco, salvo prescrizioni specialistiche specifiche inerenti a particolari problemi, di proporre qualsivoglia attività verso i 5 anni. Propongo attività pomeridiane che non richiedano attenzione prolungata (un’ora di applicazione va più che bene considerato che l’ attività si svolgerebbe dopo un’ intensa giornata di scuola/asilo) e che prevedano un solo appuntamento settimanale, per quanto riguarda i bimbi in età di scuola materna.
E’ importante che i piccoli di casa vivano serenamente le ore post scuola, che si riapprioprino della calda e accogliente dimensione domestica( a tal proposito clicca qui se vuoi scoprire quali attività fare nel tempo libero con un bambino) e che, ogni tanto, si annoino pure! D’ altra parte avranno una vita intera per sbizzarrirsi in tante attività 😉 😉
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