La Posta del Cuore: la violenza domestica
Ricevo molte email di madri che subiscono violenze tra le mura della propria casa, violate doppiamente in quell’ intimità che dovrebbe essere sacra: quella strettamente connessa alla sfera privata.
Donne che hanno riposto la propria fiducia in partner che si sono rivelati violenti, inadeguati, sbagliati.
Leggo le storie di Mary981 (ne riporto il testo di seguito), Lullalove75, Lety_mom, ChiaraFree e tante altre, attraverso le quali vivo un forte desiderio di rivalsa e di autodeterminazione.
Queste mamme/donne mi raccontano di storie di violenza fisica e psicologica, di momenti drammatici che affrontano, troppo spesso, “sommessamente”.
Cerco di dar voce all’urlo soffocato di una lettrice di Oltrechemamma, Mary981, moglie trentacinquenne, lavoratrice part time e madre di un bambino.
Riporto fedelmente le sue parole.
Le offro il mio sostegno e l’unica soluzione per uscire dal tunnel della disperazione: la denuncia.
Ciao,
Oltrechemamma. A te affido uno sfogo riguardante la mia vita privata.
Sarò breve e concisa
Da due anni mio marito alza le mani su di me. Davanti a P. che è il mio bambino di 6 anni.
Non ho la forza di parlarne con nessuno che non sia mia madre.
Le mie amiche non capirebbero, altri famigliari ben disposti all’ascolto di un problema così grosso non ne ho.
Sono sola.
Molte volte ci sono io, io miei lividi neri e il dolore forte alle costole con cui quasi convivo.
Non ho neppure la forza di continuare a raccontarti i dettagli dietro ad uno schermo, sto scrivendo ed ho il cuore in gola.
Non so, dimmi tu. che pedine muovere, voglio uscire da questa ossessione (ci penso meno se lavoro, sono segretaria metà giornata presso uno studio notarile in città…) ma non ho idea da dove iniziare.
Ti abbraccio, ti seguo e ti ringrazio con tutta me stessa.
Cara Mary981,
quello che chiami “problema così grosso” è un dramma.
Comprendo molto bene la paura del giudizio degli amici, della famiglia (hai già mosso un passo avanti enorme confidandoti con i tuoi genitori, che immagino provati da una sofferenza pungente). Avranno sicuramente rispettato la tua scelta, quella di non parlare con nessuno, e questo silenzio non sarà per loro un fardello facile da portare.
Soprattutto, però, il fardello pesante lo sopporti tu.
Mary, non posso non darti come imperativo quello di DENUNCIARE tuo marito.
Due anni di violenze perpetrate su di te e, per giunta, davanti agli occhi di tuo figlio non possono scivolare nel turbinìo di una vita quotidiana che scorre a ritmi serrati.
Non dovrebbe scivolare neppure uno schiaffo, per la precisione.
Uscire dal tuo recinto di sofferenza sarà complicato, sarà come riconoscere a te stessa che stai vivendo una situazione di dignità ferita, di dolore sanguinante e lacerante.
Devi, farcela, devi “stanare”il nemico (tuo marito, ovviamente). Se lui si nasconde dietro al tuo mutismo questa condizione potrà durare per anni, per un tempo indefinito.
In privato riceverai, in allegato alla mia mail, un elenco dei centri antiviolenza della tua zona. Te li segnalo dopo aver effettuato una mappatura dei centri più accreditati che si occupano di ascoltare e sostenere le donne vittime di violenza (domestica e non solo) situati nel raggio di pochi kilometri da dove tu risiedi (ndr.Mary mi ha dato la possibilità di avere info più dettagliate su di lei e che, per ovvi motivi di privacy, non riporterò qui)
.Il sentimeno di vergogna che stai provando è tipico di molte donne che subiscono abusie violenze di ogni genere (anche psicologico). Tu DEVI superarlo, per te e per la tua dignità di donna e per tuo figlio!
Non puoi permettere che il tuo bambino sia spettatore di soprusi e gesti orrendi ai danni della sua mamma da così tanto tempo!
Raccogli tutto il coraggio e la forza che sicuramente hai in te e “urla”.
L’aiuto di operatori specializzati nell’ affrontare questo genere di sofferenze e l’ausilio (determinante) delle forze dell’ordine costituirà il punto di partenza necessario per iniziare un percorso di tua rinascita.
Non sarà semplice e non avverrà immediatamente ma vedrai che con il tempo arriverai a vedere una luce sempre più calda e vivificatrice infondoal tunnel.
Ci sarà un nuovo inizio per te e per tuo figlio.
Sii forte e credi in te
Ti abbraccio fortissimo
