coccole

L’arrivo del cucciolo a casa: cuccia e coccole

Di cosa ha bisogno un cucciolo che entra nella sua nuova casa? Una cuccia e tante coccole!

La dott.ssa Stefania Gargiulo ,biologa ed etologa canina ed operatrice cinofila accreditata SIUA offre alcuni suggerimenti su come accogliere al meglio il “nuovo inquilino”. 
Sarà piacevole notare qualche analogia con il rituale di accoglienza di un figlio, di un “nuovo nato” a cui si dedicano premure attrezzando al meglio la sua stanzetta o acquistando il prodotto più idoneo alla sua cura.

Buona lettura!


L’arrivo del cucciolo a casa: cuccia e coccole

Oggi ti parlo del momento più bello ed emozionante dopo la scelta del cucciolo da adottare: l’arrivo a casa!

Posso paragonare questa fase ad una mamma che prepara il “nido” poco prima del parto per accogliere al rientro dalla clinica al meglio il proprio amore.

Ecco, con questo paragone voglio rendere l’idea di ciò che avviene nei giorni che precedono l’arrivo del doggy.

E le domande che ci si pongono, mentre prepari l’accoglienza, sono tante ad esempio: cosa devo comprargli? Cosa mangerà? 

Inizia a pensare a cosa sia necessario per lui e scrivi una short list di oggetti da acquistare:

  • Ciotola per l’acqua
  • Cuccia
  • Giochini
  • Detergenti per pulire a terra ( perché si sa i primi mesi non ha la capacità di controllare gli sfinteri e bisogna portare pazienza)
  • Traversine ( io non le consiglio fortemente, ma di questo ne parleremo in un altro post)

cucciatre

Più o meno sono queste le cose che si comprano per preparare la casa per il nuovo inquilino.

Ti suggerisco,inoltre, di porre una copertina sulla cuccia perché in futuro possiate sempre portarla con voi, una vera e propria “isola d’asporto” che per il pet diventerà un punto di riferimento ovunque andrete.

, tieni presente che inizialmente sarà molto spaesato in modo particolare se è stato tolto dalla mamma (spero mai prima dei 2 mesi perché è questo il periodo minimo che serve al piccolo per ricevere tutti gli insegnamenti che solo la sua mamma e spesso i fratellini possono dargli)!

Quindi non pretendere subito di farlo abituare a dormire in un luogo “isolato”.

E’ molto importante che la sua brandina,o cuccia, venga posizionata in un luogo familiare che non sia di passaggio e neppure troppo rumoroso e, le prime notti, cerca di dormire accanto a lui!

Quando vedrai che sarà più tranquillo potrai piano piano iniziare ad abituarlo a dormire da solo.

Se puoi lasciagli qualcosa di tuo, che sia impregnato del tuo odore così che si senta ancora più tranquillo.

Se non ti infastidisce prova a farlo dormire in stanza con te, sarebbe una dolcissima esperienza e sono sicura che averlo accanto sia un emozione impagabile.

La copertina che poserai sulla cuccia è uno strumento molto importante attraverso il quale aiutare il cucciolo a sentirsi a proprio agio e soprattutto protetto!

Il luogo in cui soggiornerà la maggior parte del tempo deve avere delle caratteristiche ben precise:

  •  Non deve essere isolato, il doggy potrebbe viverla come una punizione
  •  Non deve essere un luogo di passaggio
  •  Quando il cane si trova sulla sua cuccia non deve essere disturbato ( no spazzolamenti, no giochi, no manipolazioni)
  •  Quando dorme, specie intorno ai 2, mesi bisogna sapere che è un momento  molto importante perché si stanno formando le connessioni neuronali quindi lasciatelo riposare!
  •  Se volete giocarci o i bimbi muoiono dalla voglia di stare con lui richiamatelo dalla cuccia e giocateci o fategli le coccole lontano da essa.

 

Ricorda che

attenzione alle cose che lasciate in giro perché lui esplora il mondo con la bocca e tende a mangiare la prima cosa che gli capita!

Importantissimo è che i bimbi di casa capiscano che è arrivato un piccolo amico spaesato e che deve lentamente e con i propri tempi adattarsi alla sua nuova famiglia.

Cerca, quindi,  di far rispettare quanto detto precedentemente sulla copertina e fai capire al bimbo che anche quando gioca col cucciolo non deve esagerare perché potrebbe spaventarlo se ti proponi in modo dirompente!

Anche le coccole sono importanti perchè creano un legame ancora più forte con il cagnolino e lo aiutano ad abituarsi ad essere “manipolato”, toccato.

Inizialmente puoi coccolarlo dolcemente e spesso sulla testa e sulle zampe: in futuro non sarà un problema ad esempio asciugargliele, non proverà fastidio insomma 😉 

Se invece hai adottato un cane già adulto rispetta i suoi spazi, potrebbe non amare essere toccato sulla testa o le zampe; se vedi che si ritrae quando lo tocchi allora iniziare con il fargli le coccole sul fianco e quando avrà preso confidenza con la tue/vostra mano prova, piano piano, a spingerti verso le aree per lui più delicate.

Ora tu e i tuoi bimbi avete un occasione unica… imparare a capire il linguaggio di un’altra specie.

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“Figlia mammona? Tante coccole in più per te!

Riporto il testo di una mail ricevuta al mio indirizzo oltrechemamma@gmail.com per la rubrica “La posta del cuore”. Ho intitolato questa mail: “Figlia mammona? Tante coccole in più per te,mamma !”.


Cara Oltrechemamma, 

mia figlia (cinque anni) è morbosamente attaccata a me. 

Non ho alle spalle una storia difficile o triste, insomma sono felicemente fidanzata, vita regolare e appagante.

La mia S. ha gioia e amore nella sua vita ed è una bimba serena e piena di energia straripante!!! 

A causa della mia gravidanza ho perso il lavoro (te ne parlerei a lungo ma meglio non annoiarti nonchè incupirmi, ho versato infinite lacrime per questo e ho in piedi una battaglia legale di una certa proporzione contro i miei ex datori di lavoro…).

Comunque, premessa fatta e necessaria, ti scrivo per chiederti un parere su come comportarmi con la piccola principessa di casa. 

Frequenta l’ultimo anno di materna, ha iniziato il nido a due anni per mia scelta, la vedevo così “attaccata” a me che con il mio compagno abbiamo deciso di farle iniziare la vita di comunità per renderla più autonoma.

Eppure… la notte dorme solo con me e attaccata a me, piange se vado via per due o tre ore (insomma poi torno :)) come una matta e mi cerca, a casa vuole giocare con me non riuscendo mai a stare in cameretta per più di quindici minuti: insomma, mia figlia è mammona! 

Che cosa fare perchè acquisisca più indipendenza da me? All’asilo è serena, dopo la prima mezz’ora di pianto si calma e gioca con i coetanei e pratica sport ( balli di gruppo per bimbe). Mi viene descritta dalle maestre come aperta e compagnona. 

Ma allora…cosa scatta in lei quando siamo a casa o, insomma, insieme?!?

Aiutami a capire!

mammona
fonte immagine: web

Cara lettrice, 

come sempre esprimerò la mia opinione con estrema sincerità.

Se per esprimere una mia valutazione devo attenermi a quanto da te raccontato sulla mail, allora le mie saranno parole che,forse, suoneranno “severe”.

S. gioca senza farsi troppi problemi con il gruppo dei pari, vive in un contesto famigliare armonioso, non riporta a casa vissuti negativi e allora… niente panico!

Insomma, la tua cucciola non fa nulla di sbagliato se non amare la sua mamma, dimostrandole, attraverso una forte gestualità, tutto il suo affetto!

Dorme con te? Non so bene cosa ne pensi tu del co-sleeping, ma intuisco che ti piacerebbe una soluzione alternativa;)

 Di co-sleeping e alto contatto parlo spesso sul blog per cui, se vuoi, puoi leggere ciò che penso attraverso quanto espresso nei blog posts di Oltrechemamma.

Le bizze quando un genitore si allontana dal proprio figlio? Normalissime, i bimbi reagiscono spesso piangendo e scalmanandosi con il povero baby sitter di turno (parente, amico) che fa una gran fatica a distrarre il pargolo dall’improvvisa assenza del proprio genitore, compito arduo per il malcapitato 😀 

 

Non riesce a giocare da sola e cerca la tua compagnia? Il “gioco autonomo” va incoraggiato perchè in questo modo si stimola il pensiero creativo, solletichi la sua curiosità e voglia di scoprire! Puoi condurre la tua piccola in questa direzione essendo certa di compiere un gesto d’amore che l’aiuterà a crescere.

Non crucciarti, però, se la tua pupetta ,malvolentieri, gioca da sola: imparerà! Ogni bimbo ha i propri tempi di acquisizione di un’abilità, ogni bimbo cresce seguendo tape non uguali a quelle di un coetaneo!. 

Soprattutto, mia cara S, dispiacerti  perchè tua figlia cerca così spesso il contatto fisico con te, anzi devi essere felicissima! 

Se all’asilo non ha problemi di socializzazione alcuna, se si rapporta in modo sereno e non problematico con il gruppo dei pari e se non presenta particolari problemi (patologie o disturbi del comportamento prosociale e, da ciò che racconti, è in gran forma;)) allora sii felice! Godi pienamente delle sue carezze, della sua pelle morbida, dei suoi bacini, dei suoi abbracci: non interpretare questa “fisicità” come morbosa, vivi con gioia questa fase in cui lei avverte il desiderio fortissimo di te, della tua presenza, della tua figura di mamma!

Molte volte accolgo gli sfoghi di madri che si “lamentano” (che termine brutto, ma devo rendere l’idea) di figli “troppo attaccati”, “mammoni”.

Vivi la tua maternità con pienezza, può essere che S. rimanga sempre, per così dire, affettuosa nei tuoi riguardi o forse no, che sia una fase. 

VIVI TUA FIGLIA con naturalezza, ciò che ti esprime, anzi, questa sua vicinanza che percepisci “pressante” deve gratificarti! 

È bellissimo, quantomeno per me lo è, avere una bimba che ti mostri tutto il suo amore!

Buona fortuna e scrivimi ancora!

mammona

 

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Alto contatto e maternità “libera”

alto contatto

La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo. (William Ross Wallace)

In questo post non voglio elogiare mamme che adottano la modalità “Co-sleeping on” o il famoso “Alto contatto” e non voglio castigare chi non dorme con il proprio cucciolo.

Se mi conosci sai che Con il termine “Maternità libera” intendo un modo di essere madre senza costrizioni, senza forzature,senza regole imposte da parenti, amici e affini.

Una neo-mamma può accettare consigli, accoglierli e anche seguirli, ma non dovrà subire imposizioni di alcun tipo su come approcciarsi al proprio bambino, come prendersene cura

Molte volte si tende a demonizzare il maternage ad alto contatto . 

Co-sleeping, allattamento al seno, coccole a profusione durante la giornata ( magari ancora di più durante la sera)… Questo e tanti altri i temi legati all’alto contatto.

In particolare mi preme dirti che:

  • fin dalla prima gravidanza “pratico” il co-sleeping (per saperne di più clicca qui)
  • “offro” spessissimo alle mie bimbe il mio corpo, dispenso baci, abbracci e carezze senza misura

Quindi, il mio orientamento di madre/educatrice ad alto contatto è chiara 😉  

Non demonizzo chi preferisce un approccio meno “fisico” con il proprio figlio e non esalto esponenzialmente chi, come me, basa buona parte dell’ agire educativo sul contatto fisico frequente. 

Non nego, però, che mi spiace un pò ascoltare donne neo-madri che ancora credono che:

  • un bimbo che dorme nel lettone a lungo sia più viziato di chi dorme in culla già dai primi mesi;
  •  baciare un figlio sulle labbra sia quasi peccaminoso; 
  • provare ad allattare a lungo al seno sia deleterio per lo sviluppo psico fisico del bambino
  • varie ed eventuali…

Insomma, smitizzare alcuni luoghi comuni è d’obbligo perchè sono… scorretti!

Sempre più studi scientifici sottolineano l’importanza di una relazione educativa basata sia sulla potenza verbale (e del messaggio, quindi, che si vuol trasmettere) che su quella corporea: “io ti bacio, ti accarezzo, ti faccio sentire il calore del mio corpo che diventa veicolo di affetto”.

Nei reparti maternità, ormai, una volta nato il bimbo sia con tc che con parto naturale, si tende a favorire il contatto “pelle a pelle” con il neonato.

In entrambe le mie esperienze di donna che ha appena partorito è stato così: bambina posta sul mio petto ancora “sporca” vernice caseosa, liquidi. Che meraviglia, se ci ripenso:dal mio ventre al mio petto, da dentro a fuori continuando in realtà a essere una cosa sola.

, non danneggia (come erroneamente si crede) la crescita affettiva e psicologia del bambino anzi, il contatto più “carnale” con lui genera rende più tranquillo il piccolo. 

A te, adulta, piace sentirti amata, protetta, coccolata? Pensa come un esserino di pochi giorni, dopo nove mesi di vita intrauterina tra le calde mura della sua mamma possa sentirsi smarrito una volta venuto alla luce! 

Un bimbo non viene viziato, ad esempio,dalle coccole o dall’abitudine del dormire insieme, i comportamenti corretti o scorretti che assumerà nel corso della sua vita dipendereanno da tanti altri fattori (ambiente circostante, impronta educativa…)

Parleremo del co-sleeping, dell’allattamento prolungato e di altre tematiche all’alto contatto più approfonditamente qui su Oltrechemamma. 

Torna a trovarmi!

 

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