Disturbi alimentari, pre-adolescenti, adolescenti e genitori/educatori.
In questo articolo la dottoressa Marchese e la dottoressa Sorgente di Psiche&Nutrizione ti parleranno di come approcciarti verso un adolescente (a partire dai 12 anni), che sia tuo figlio o un ragazzo/a con cui ti rapporti frequentemente.
Buon lettura!
Vogliamo cominciare dando la doverosa definizione di disturbi alimentare , la seguente è quella più aggiornata ed accreditata a livello internazionale poichè si tratta del quinto Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, tradotto in italiano nel 2015
DSM-V. “I disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicologico e di conseguenza quello sociale.
I disturbi alimentari sono molto più diffusi di quanto pensi, soprattutto tra le donne giovani e giovanissime e si va diffondendo sempre di più anche tra gli uomini.
Riportiamo qualche dato: nel mondo occidentale, circa l’ 1% delle ragazze fra i 12 e i 18 anni soffre di anoressia nervosa, mentre in Italia, su 1000 giovani donne tra i 12 e i 25 anni, 3 soffrono di anoressia, 12 di bulimia e 70 di disturbi alimentari non altrimenti specificati.
I primi campanelli di allarme che possono far pensare ad un disturbo alimentare?
- La distorsione dell’immagine corporea
- La fragile autostima
- Il controllo della volontà sulle naturali richieste del corpo vs impulsività
- Il vissuto di inadeguatezza
- Il bisogno di approvazione e conferme che rendono, quindi, “dipendenti” dal giudizio degli altri
- La mancanza di valore personale
Specifichiamo che il riscontro di una sola d queste caratteristiche non è sufficiente per individuare un potenziale disturbo- ad esempio- nel proprio figlio ma se a queste si cominciano ad associare comportamenti alimentari alterati o il desiderio precoce ed ingiustificato di cominciare una dieta il nostro suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista che possa mediare il conflitto che inevitabilmente si crea tra genitore e figlio durante i pasti (quasi tutti).
Spesso ci viene chiesto come aiutare il proprio figlio che inizia a mostrare atteggiamenti “anoressici”/”bulimici”.
Sicuramente il ruolo del genitore in questi casi è fondamentale e delicato.
L’adulto dovrebbe imparare a interpretare il significato emotivo dei comportamenti a rischio dell’adolescente evitando di drammatizzarli innescando un pericoloso “braccio di ferro” con il figlio ed anche evitare di ignorarne la gravità rischiando, quindi, di di sfidare l’adolescente ad “alzare” il tiro della sua richiesta di attenzione.
Noi di Psiche&Nutrizione consigliamo di osservare i comportamenti di tuo figlio per alcuni giorni, ti invitiamo a comprendere i messaggi che cela il “linguaggio del corpo” e a parlargli (usando molto”tatto”) dell’interpretazione attribuita ai comportamenti notati.
Insieme cercherete una “strada” da intraprendere per affrontare la situazione e, ricordiamo, che
Se hai domande o riflessioni scrivi nei commenti in basso o contatta lo staff di Psiche&Nutrizione psicheenutrizione@libero.it oppure all’indirizzo mail del blog oltrechemamma@gmail.com
Lo Staff di Psiche&Nutrizione:
la dott.ssa Federica Marchese
&
la dott.ssa Sonia Sorgente