La genitorialità responsabile
Alcune brevi considerazioni sulla genitorialità consapevole scaturite dal doppio ruolo di educatrice e mamma.
Sei un genitore? Allora saprai cosa significa essere responsabili di una vita umana.
Conoscerai il significato della parola “sacrificio”. Il sacrificio fatto con amore, con tutto l’amore che un essere umano possa concepire, un amore ed una dedizione senza confini.
Il genitore ama, il genitore accoglie sempre, il genitore perdona.
Il genitore educa, anche se, a volte, sbaglia in alcune valutazioni che riguardano il figlio. Ma può capitare di sbagliare.
Con un figlio si è spesso troppo clementi e allo stesso modo spesso oltremodo severi.
Il genitore conosce cosa significhi dedizione incondizionata.
Il genitore è omnicomprensivo.
Nella mia pratica pedagogica quotidiana in veste di madre ed educatrice spesso osservo una scarsa cultura della responsabilità genitoriale: non esiste un genitore perfetto, ci si può sforzare di esserlo, ma con non poche difficoltà.
La cura della sua educazione, la cura ed il rispetto della sua crescita psichica ed intellettuale. Questo deve stare a cuore al genitore: l’armonico sviluppo psicofisico di suo figlio.
Quando parlo di genitorialità responsabile intendo che ogni genitore abbia cognizione piena che ha generato un essere vivente con esigenze specifiche che vanno rispettate.
Un esempio di genitorialità responsabile?
- Avere cura dell’istruzione del proprio figlio
- Curare al meglio le esigenze fisiche del bambino (intendo, proprio, le cure materiali)
- Insegnargli a rispettare chi gli sta accanto
- Insegnargli ad ascoltare e parlare seguendo regole sociali
- E molti molti altri esempi…
Un altro segno di genitorialità responsabile sarà anche quello: saper lasciare libero il proprio figlio.
Tornerò su questo tema della “responsabilità” nelle prossime pagine del blog, merita approfondimenti ulteriori e precisi.
Ti lascio con gli splendidi versi del poeta libanese K. Gibran
I vostri figli non sono figli vostri…
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
Mamma Today
16 maggio 2016 at 14:08 (7 anni ago)è proprio vero che non esiste il genitore perfetto, tutte noi ci prodighiamo giorno dopo giorno per essere delle buone madri e facciamo del nostro meglio per dare ai nostri figli più del massimo (no non è un errore ortografico ma intendevo proprio il più del possibile) che la vita può offrirgli 🙂
Un abbraccio,
Angi
http://www.mammatoday.com
Silvia Fanio
16 maggio 2016 at 15:07 (7 anni ago)Io adoro quello che dice Luigina Mortari: tutto nasce piccolo ed ha bisogno di attenzione, di cura.
Se un genitore lo tiene a mente, allora sarà un buon genitore.
Attenzione e cura per i nostri bambini, amore , rispetto, e anche libertà.
Sono ingredienti semplici ma complessi, che servono per svolgere al meglio il compito educativo.
mammayoga
21 maggio 2016 at 23:13 (7 anni ago)cara oltrechemamma sempre un piacere leggerti. Difficile il mestiere del genitore, è vero, non saremo mai perfetti e forse è meglio così. Ogni figlio chiede qualcosa di diverso credo… anche nell’educazione non si può pensare di ripetersi. ciò che vale per uno non può valere per un altro… minimo comune denominatore amore e rispetto come dici tu.