Consigli pratici per comunicare con un figlio adolescente
Ti rendi conto che i tuoi figli stanno crescendo quando smettono di chiederti da dove vengono, e si rifiutano di dirti dove vanno. Patrick Jake O’Rourke
Dopo aver esaminato alcuni aspetti generali sull’adolescenza è opportuno fornire qualche elemento di approfondimento in merito a come comunicare con un figlio durante la fase adolescenziale.
Di seguito riporto alcuni suggerimenti utili per avviare per comunicare con un giovane ragazzo durante questa delicatissima fase di crescita:
- Mantenete calma ed autocontrollo in modo da non manifestare ansia che indebolirebbe anche la credibilità dell’intervento educativo. Il ragazzo deve poter percepire la solidità emotiva e caratteriale del padre o della madre perché questo impedisce che le sue già poche certezze continuino a vacillare: egli ha bisogno di risposte coerenti e di comportamenti non contraddittori. In tal modo potrà meglio assimilare i principi educativi che i genitori pongono alla base della sua formazione. Ciò può prevenire possibili atteggiamenti di devianza o contrapposizione che rappresentano le caratteristiche salienti della fasi esistenziali che dovranno essere affrontate dagli educatori.
- Ascoltate “attivamente”, ovvero soffermatevi su ogni parola detta dal figlio cercando di non sminuire l’importanza che lui stesso attribuisce.
Sarà importante avere un atteggiamento empatico,volto quindi alla piena comprensione del suo stato d’animo e capire il suo punto di vista.
Il ragazzo deve sentirsi pienamente capito, vorrà ascoltare parole di conforto e comprensione, non di critica.
- Non fate quelle che i ragazzi definiscono “prediche”, ma focalizzate bene l’attenzione su quanto il ragazzo afferma e offrite opinioni e/o soluzioni con poche divagazioni.
I ragazzi sono immediati, preferiscono una comunicazione snella.
- Non imponete il vostro punto di vista, ma offrite soluzioni di vario tipo. Questa flessibilità da parte vostra servirà a far capire a vostro figlio che non esiste una realtà bianca o nera, ma numerose sfumature (e soluzioni) per uno stesso problema.
In questo modo il ragazzo capirà che non siete lì per essere giudici implacabili e severi, ma guide sicure che lo condurranno a valutare le situazioni con senso critico.
- Usate un tono di voce il più possibile pacato per evitare che si accenda una discussione, in caso di conflitto, già fin troppo animata. In genere un adolescente vive le emozioni, in particolar modo quelle negative, esasperandole. Evitate di porvi in contrasto netto anche solo con voce alta ed imperativa, correreste il rischio di esasperare ulteriormente i suoi atteggiamenti.
- Abbracci, una carezza, un bacio sono graditi da figlio in fase adolescenziale che,solo apparentemente,sembrerà non aver bisogno ancora di una coccola da parte di mamma o papà. Di fatto, mai come in questo delicato momento della sua vita, in cui è più fragile e vive mille contraddizioni, avrà bisogno di un po’di contatto fisico con chi gli vuole veramente bene.
Tanto vuole rendersi indipendente, tanto ha bisogno di rassicurazioni.Il campo delle sue certezze che hanno ancora un retaggio infantile è minato da mille dubbi, ha bisogno di chi lo conduca fermamente verso la strada giusta, ma che lo faccia con dolcezza, accogliendo i suoi “fisiologici” momenti di arrabbiatura.
- Evitate le punizioni, i castighi in caso di malefatte, ma prediligere la via del dialogo.
L’ostilità del genitore che incontra la rabbia del figlio può essere demolitiva. Reagire con castighi farà sentire il ragazzo ancora come un bimbo cattivo da punire e questo lo ferirebbe profondamente. Lui non è più piccolo, ha “semplicemente” bisogni diversi.
- Lodatelo, sottolineando le sue qualità e le sue doti così da farlo sentire meno fragile. Molto spesso, in quest’età, l’adolescente mette in discussione le regole e gli insegnamenti impartiti dai genitori sin dall’infanzia, esponendosi ad errori di comportamento, anche frequenti, nel relazionarsi con chi lo circonda nella vita quotidiana.
Errori che lo espongono spesso a subire cocenti delusioni e, a volte, a farlo sentire inadeguato nell’affrontare la vita.
Non deve, pertanto, mai mancare il sostegno della mamma o di papà che gli ricordano quante risorse speciali lui abbia!
Nella relazione genitori-figli in età adolescenziale, sarà sempre importante che le due figure genitoriali/tutelari di riferimento mantengano una condotta comune.
Mamma e papà dovranno cercare di avere lo stesso comportamento quando sono davanti a problemi di comunicazione con il proprio figlio che mai, come in questo momento della sua vita, ha bisogno di ricevere messaggi educativi non discordanti.
Una convergenza di idee, soluzioni, proposte educative aiuterà il ragazzo disorientato a comprendere più facilmente cosa sia meglio per lui in una certa occasione.
Cosa fare se, nonostante le dovute attenzioni, i genitori non riescono a stabilire un rapporto di con il proprio figlio adolescente?
Potrebbe essere utile consultare un esperto (educatore, psicologo, counselor) per una consulenza educativa, per comprendere qual è l’anello debole della relazione figlio-genitori. Prima ancora, però, potrebbe essere utile individuare un buon alleato in una figura esterna all’ambito familiare, ma che conosca il ragazzo.
Una proposta, quindi, che potrebbe rivelarsi utile è quella di iscrivere il figlio ad un’attività sportiva che preveda la presenza di un istruttore.
Insomma, il ragazzo potrebbe individuare nel suo allenatore sportivo un ottimo punto di riferimento su cui contare, un riferimento a cui rivolgersi in caso di problemi, un confidente “neutrale” di cui sopporta il giudizio.
Una strategia per comunicare efficacemente con un figlio adolescente è provare ad entrare nel suo mondo conoscendo chi frequenta, che musica ascolta, quali sono i suoi interessi ed inclinazioni.
Sarebbe auspicabile che i genitori conoscessero gli amici del ragazzo, magari invitandoli a casa per uno spuntino pomeridano, occasione per scambiare due chiacchiere con colui/colei che frequenta vostro figlio al di là delle mura domestiche.
Attenzione, però, a non invadere eccessivamente il campo degli affetti di vostro figlio che potrebbe sentirsi violato nella sua sfera privata e mal tollerare l’intrusione dei suoi genitori ottenendo così il risultato opposto.
Sarà interessante anche ascoltare ogni tanto la sua musica preferita,prestando attenzione a non criticare i suoi gusti musicali: anche se ascolta l’heavy metal (e a voi proprio non piace) rispettate i suoi gusti e non ponetevi in contrapposizione.
La buona riuscita del dialogo con vostro figlio sarà tale nella misura in cui, insomma, saprete stabilire un contatto con il suo mondo interiore e di relazioni, ma mantenendo sempre un buon senso critico. Il figlio adolescente non ha bisogno di un genitore accondiscendente a tutti i costi ed in ogni circostanza, il ragazzo ha bisogno anche di contrapposizione.
Seppur apparentemente contrariato dal giudizio non sempre positivo di una madre o di un padre, con il tempo farà tesoro dei suggerimenti offerti.