Sarà difficile diventar grande
Prima che lo diventi anche tu
Tu che farai tutte quelle domande
Io fingerò di saperne di più
Sarà difficile
Ma sarà come deve essere
Metterò via i giochi
Proverò a crescere
Sarà difficile chiederti scusa
Per un mondo che è quel che è
Io nel mio piccolo tento qualcosa
Ma cambiarlo è difficile
Sarà difficile
Dire tanti auguri a te
A ogni compleanno
Vai un po’ più via da me
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccherai
Tutti i semafori
Tutti i divieti
E le code che eviterai
Sarà difficile
Mentre piano ti allontanerai
A cercar da sola
Quella che sarai
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
Sarà difficile
Lasciarti al mondo
E tenere un pezzetto per me
E nel bel mezzo del
Tuo girotondo
Non poterti proteggere
Sarà difficile
Ma sarà fin troppo semplice
Mentre tu ti giri
E continui a ridere
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
Scrivo di getto.
Mi dirigo verso l’ asilo di big V e spingo il passeggino di little V che intona un motivetto allegro e decisamente originale 😉 Si va a prendere la “piccola grande” di casa dopo tante ore di scuola.
Ho chiamo le mie bimbe Rondine e Colomba, le immagino con le ali, felici di volare libere.
Mi sono mancate in queste ore, le ho pensate tantissimo. Non sono melensa, forse un pochino 🙄 Ogni volta che le accompagno all’ asilo avviene quel piccolo distacco che tanto fa male ad una mamma… Per carità, intanto che sono via riesci a fare mille cose, lavorare, produrre in e fuori casa. Ma manca sempre un pezzetto del proprio cuore!
Ascoltavo qualche nota di una canzone cantata da Elisa e scritta da Ligabue ,” A modo tuo” di cui trovi il video all’ inizio del post: mi sono commossa, il testo è una vera lettera d’ amore per un figlio che cresce.
Ho pensato alla mia Rondine e alla mia Colomba, due tenere bimbe che ancora come cucciole cercano il calore della propria mamma, desiderano gli abbracci, i baci e gli sguardi di chi le ha messe al mondo.
Nel testo della canzone si sottolinea proprio la difficoltà che ha un genitore a vedere il proprio figlio allontanarsi, un figlio che sperimenterà le gioie e i dolori del mondo esterno che affronterà con grinta e desiderio di conoscere.
Tra i versi si coglie il dispiacere di una madre che sa di quanto la realtà esterna sia complessa, di quanto si sforza per contribuire ad un cambiamento significativo proprio per migliorare il contesto in cui si si “muoverà” il proprio bambino.
Ed è proprio quando “lanci” il tuo bambino verso il mondo nascono in te mille timori, vorresti intervenire, accompagnarlo mano nella mano il più a lungo possibile ed evitare che provi i dispiaceri che ,purtoppo, sono inevitabili quando si vive in un contesto sociale e relazionale.
Per quanto dispiaccia, comunque, avere il proprio figlio lontano da se mai va persa la missione educativa primaria per una madre e/o padre: educare il bambino all’ autonomia.
erica-semplicementeoggi
6 novembre 2015 at 13:54 (7 anni ago)La prima volta che ho sentito la canzone e visto il video, mi sono commossa, è una canzone bellissima e ad una mamma tocca veramente il cuore nel profondo. Io sono mamma di 3 bimibi ,e come dici tu educare il bimbo all’autonomia è la cosa più difficile.
oltrechemamma
6 novembre 2015 at 14:53 (7 anni ago)Molto, molto difficile! Ho letto nella tua bio che parli sul blog anche di educazione dolce. Sarà un piacere seguirti 🙂
erica-semplicementeoggi
6 novembre 2015 at 15:01 (7 anni ago)Io ci provo 😉
Quello che vorrei scrivere è sempre tantissimo ma non riesco mai a comunicare tutto quello che vorrei 🙂
erica-semplicementeoggi
6 novembre 2015 at 15:02 (7 anni ago)Ah acnhe epr me è un piacere conoscerti, ti ho scoperto ora tramite il gruppo FB Mamme blogger
oltrechemamma
6 novembre 2015 at 22:51 (7 anni ago)Immagino, la difficoltà delle mamme è proprio non avere molto tempo per se stesse i propri interessi. Diamo quello che possiamo e teniamo come preziose risorse le nostre passioni che prima o poi riusciremo a condividere, sul web e non. Condividere è moltiplicare, sempre:)
umammayoga
6 novembre 2015 at 14:52 (7 anni ago)bellissima canzone… ricordo delle tue parole di qualche tempo fa che mi avevano fatto riflettere: nella lontananza noi mamme abbiamo occasione per crescere e diventare persone migliori anche per i nostri figli
oltrechemamma
6 novembre 2015 at 15:03 (7 anni ago)grazie piera:) anche le lontananze di poche ore, pochissime (come ad esempio il tempo trascorso all’ asilo) ci aiutano davvero! non so quantificarti nemmeno quanto l’esperienza della scuola stia giovando anche a me, oltre che alle bimbe!
Silvia Fanio
7 novembre 2015 at 11:31 (7 anni ago)La prima volta che ho sentito questa canzone ho pianto come una scema, con Polpetta che mi chiedeva: mamma, perché piangi? E io: perché questa canzone è bellissima. Lui era perplesso.
Io l’ho abbracciato forte forte e provato uno struggente senso di malinconia.
Li crei, li metti al mondo, li ami così tanto.
E il modo più grande di amarli è quello di educarli all’autonomia ed alla libertà, anche se li vorresti per sempre tra le tue braccia. Perché amare è lasciar andare.
Compito arduo quello del genitore…
oltrechemamma
7 novembre 2015 at 22:42 (7 anni ago)Ho pianto tanto anche io e piango ogni volta, davvero OGNI volta, che la ascolto. E’ una piccola poesia in musica! E purtoppo mai quanto con i figli è difficile mettere in pratica l’ insegnamento dell’ educazione all’ autonomia (ma questo non ci esime dal farlo,anzi , con ancora più impegno!). Buonanotte Silvia 🙂