Gravidanza: la “depressione pre-partum”
Questo è il titolo dell’ articolo scritto per te dalla dott.ssa Sonia Sorgente, psicologa, per parlarti della depressione pre-partum (argomento meno noto rispetto alla depressione post partum, a cui accenno invece qui)
Al termine dell’ articolo troverai alcune note sul suo profilo professionale.
Se hsi domande da rivolgere alla dott.ssa Sorgente scrivi all’indirizzo del blog oltrechemamma@gmail.com o lascia un commento al termine dell’ articolo.
Buona Lettura!
La depressione pre-partum si connota come una sindrome depressiva associata alla maternità. Solo il 10% delle donne avvertono la depressione durante la gravidanza (ma vedremo che la situazione è un po’ diversa, da come si percepisce), molto spesso le donne entrano in uno stato di confusione; colpisce circa il 20% delle donne in seguito alla nascita del bambino. La gravidanza rappresenta per una donna un periodo esperienziale intenso e ristrutturante a livello psichico da vivere nella consapevolezza del qui ed ora. E’ un periodo nel quale la donna dovrà concentrare energie e attenzione sulla propria vita interiore e impegnarsi per il proprio benessere psicofisico. E’ in questo periodo che la donna risulta particolarmente recettiva e sensibile alle dinamiche psicologiche interiori ed ambientali.
La gestazione è un percorso di vissuti emozionali che non sempre procede in modo fisiologico e senza problemi, spesso si manifesta con situazioni patologiche che bisogna fronteggiare. Esiste un ampio numero di donne pochi mesi prima del parto o subito dopo vive momenti di difficoltà psicologica legata soprattutto all’enorme cambiamento che l’arrivo di un bambino porta con sé. Alcune di queste donne può cadere nel tunnel buio della depressione che rende grigio e insopportabile ogni impegno, anche la gioia di un sorriso. Ecco allora che occuparsi della quotidianità può diventare insopportabile, accudire il proprio bimbo diventa un compito immane, e non si è sufficientemente adeguati. La patologia post-partum è sottostimata del 50% perché le donne che ne sono affette non chiedono aiuto e spesso lo rifiutano; per non parlare delle pre-partum. Risulta anche difficile motivare le neo-mamme a chiedere aiuto o sostegno emotivo, spesso sono più propense alle problematiche di gestione del bambino.
Le donne più soggette alla depressione pre-partum sono quelle che hanno una storia familiare o personale legata alla depressione. Manzano fu il primo ad ipotizzare l’esistenza di una depressione pre-partum sottolineando che quest’ultima è più frequente della depressione post-partum, di cui ha individuato le caratteristiche. Ha dimostrato che la depressione durante la gravidanza è più frequente (19,8%) che dopo il parto (10-15%). Su uno studio di 570 donne il 65,5% presentava la depressione pre-patum. I sintomi della Depressione Pre-Partum si riferiscono ad un quadro subclinico. La depressione è occultata e il campanello d’allarme può essere l’ansia cui si associano:
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Sentimenti di solitudine;
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Autosvalutazione;
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problemi somatici (prurito, dolori alla schiena);
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diminuito interesse o piacere nelle attività;
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cambiamento dell’appetito;
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cambiamenti nei modelli di sonno;
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affaticamento o perdita di energia;
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difficoltà di concentrazione;
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irritabilità.
Spesso i sintomi depressivi possono essere ignorati o mal diagnosticati, o confusi con i sintomi della gravidanza. Tale confusione è più comune per quei sintomi legati al cambiamento nell’appetito, nel sonno e nell’affaticamento; spesso le donne tendono ad soffrire, non chiedono aiuto, ritengono che questo malessere sia incurabile.
Quando la depressione risulta “severa” le donne non riescono a mangiare correttamente, non dormono a sufficienza e non richiedono sostegno nel periodo prenatale, fattori questi che contribuiscono a nascite premature o di basso peso.
Si ritiene importante trattare la depressione durante la gravidanza per evitare che la sintomatologia diventi più grave, che possa interferire nel periodo del post-partum ed essere nociva per la madre e l’accudimento del suo bambino. Le madri depresse partoriscono in genere bambini più inclini al pianto e difficili da consolare. Quanto più è depressa la madre, tanto più irritabile è il bambino.
Una madre depressa che ha problemi a interagire e a prendersi cura del suo piccolo potrebbe andare incontro a una ulteriore debilitazione a causa del pianto incessante, portando avanti il ciclo della depressione e rendendo più difficile l’instaurarsi di un legame tra lei e il suo bambino. A meno che questo circolo vizioso non venga interrotto, un ciclo duraturo di depressione e irritabilità potrebbe essere messo in moto.
Come ci si può rendere conto se si soffre di una depressione pre-partum? Contattando uno psicologo che attraverso colloqui e interviste semistrutturate specifiche potrà valutare e supportare.
Dott.ssa Sonia Sorgente, Psicologa
Studio: Via E. Fumo, 5 Pellezzano (SA) e Via Nicola Cavorso, 4 Chieti (CH)
Riferimento Telefonico: 349-0757443 e Contatto Facebook: Psiche&Nutrizione
La Biografia della Dott.ssa Sonia Sorgente: Nata a Salerno, fin dall’adolescenza ha nutrito grande passione per la psiche umana, fino ad intraprendere il percorso di studi in tal senso. Nel 2009 si Laurea in Psicologia dello Sviluppo all’Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti-Pescara, nel 2011 si Laurea nella Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute all’Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti-Pescara. Ha continuato la sua formazione in un Corso di Alta Formazione Biennale in Psicodiagnostica a Pescara e successivamente nel 2012 ha conseguito un Corso di Alta Formazione in Criminologia Generale, Minorile e Penitenziaria, all’Università di Bari “Aldo Moro” col massimo dei voti e Menzione al merito. Sta frequentando il quarto anno della Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia Psicoanalitica Breve a Chieti. Ha svolto un tirocinio al Centro d’Igiene Mentale a Salerno e un tirocinio di un anno nella “Casa di Cura” La Quiete a Pellezzano. Ha lavorato per un anno in un doposcuola come Psicologa occupandosi dell’intera Equipe e degli adolescenti al suo interno. Dal Novembre 2013 al 2 Luglio 2015 ha lavorato come Psicologa nell’ Associazione Contro la Violenza di Genere-FRIDA a Cava dè Tirreni. Da maggio 2015 ha cominciato un’attività di ricerca scientifica e volontariato presso il reparto di Chirurgia Bariatrica dell’Ospedale “G.Fucito” di Curteri (Mercato San Severino). Già da alcuni anni ha iniziato ad approfondire la tematica dei disturbi del comportamento alimentare, tanto da aver l’esigenza di essere affiancata da una nutrizionista competente la Dott.ssa Federica Marchese. Inoltre svolge l’attività di libero professionista nello studio privato a Pellezzano (SA) in Via E. Fumo,5 e a Chieti (CH) Via Nicola Cavorso,4 tel. 3490757443.
L’11 Dicembre 2015 presso l’Università degli Studi di Salerno, organizzato dall’Associazione studentesca Unita, nella figura di Francesco Ienco, in collaborazione con l’Associazione Agorà, insieme alla Dott,ssa Marchere e Dario Rago personal trainer specializzato in esercizio fisico medicale, ha relazionato al Seminario “DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare con approccio multidisciplinare integrato ad orientamento psicoanalitico breve”.