Riporto il testo di una mail ricevuta al mio indirizzo oltrechemamma@gmail.com per la rubrica “La posta del cuore”. Ho intitolato questa lettera: “La mediazione familiare in soccorso per il bambino (e non solo)”.
fonte immagine: web
Cara Oltrechemamamma, sono in procinto di separarmi da mio marito.Sarà una separazione consensuale.
Abbiamo un bimbo di 8 anni appena che, nonostante i toni pacati da noi usati in tutta la vicenda della separazione, ora inizia a tempestarci di domande sui motivi di questa “svolta” (perchè di svolta definitiva ormai si tratta, dopo vari tira e molla).
Gli ho spiegato a mio modo che le cose con il padre non vanno più bene ma che non cesserà l’affetto nei suoi confronti e, tantomeno,l’amore per lui cha abbiamo desiderato con reale gioia.
D. però è tormentato e me ne dispiace soprattutto perchè io sono serena esperavo la prendesse doversamente questa decisione.
Credi che debba intervenire un esperto infantile per aiutarlo a capire o…che fare? A volte credo che il tempo guarisca,ma in questo caso non so…
D. torna da scuola dicendo al padre o a me che siamo cattivi, piange, si dispera. Poi dopo i nostri chiarimenti sembra capire, ma poi ricomincia.
Puoi avvalerti di un aiuto competente durante l’intero percorso (sicuramente già ben “gestito” dal punto di vista legale) di separazione da tuo marito.
Consiglio la mediazione SEMPRE in caso in cui la coppia abbia uno o più figli, specialmente in presenza di minori.
Il tuo bimbo è piccolo ma sufficientemente grande per comprendere cosa stia accadendo.
Anzi, D. DEVE capire bene come orientarsi in un clima che mi riferisci “sereno” ma che in realtà non potrà esserlo del tutto: il nucleo familiare si “disintegra” e ricadute ci saranno ricadute, anche solo organizzative nella vita di ogni giorno.
Affidatevi ad un mio collega che sicuramente saprà traghettarvi al meglio verso scelte sempre più consapevoli e, soprattutto, sostenervi per far in modo di essere sempre genitori degni di questo ruolo, pur smettendo di essere marito e moglie.
Quindi, posto il mio spassionato consiglio di supporto che serve tanto a voi quanto al vostro D, ti dico anche di essere salda e forte in questo momento (idem tuo marito): i bambini, come tali, risentono di scossoni che spesso ritengono illogici (sono dei bambini, appunto).
Spiegare cosa vi accade, sempre e comunque è d’obbligo per voi: le parole, se ponderate e ben dette, chiariranno i punti di ombra di questo delicatissimo momento che D. sta vivendo.
E ti dirò di più, Letizia. La mia esperienza professionale mi insegna che la separazione non sempre genera dolore o rammarico: molte coppie creano un enorme disagio al proprio figlio che si deve misurare con un clima, molto spesso, fortemente conflittuale.
Dalla parte di chi sto? Meglio mio padre o mia madre? Chi è il buono e chi il cattivo?
Questi e molti altri possono essere gli interrogativi che (si ) pone un figlio di una coppia in forte crisi coniugale il più delle volte.
E molto spesso un figlio è più sereno quando conduce un’esistenza libera dalla rabbia e dalla tensione di due genitori infelici insieme.
Può faticare, inizialmente, ad accettare un’evoluzione di questo tipo ma spesso, “alla lunga”, ne potrebbe giovare anche lui.
La casistica è ampia, nelle relazioni umane due più due non fa sempre quattro, ma sii fiduciosa in un percorso più “confortevole” offerto dalla mediazione familiare.
È questo il titolo che la dott.ssa Federica Marchese, biologa nutrizionista, ha deciso di attribuire al suo articolo sulla corretta alimentazione da seguire durante i nove mesi di gestazione.
Al termine troverai qualche breve nota sul suo profilo professionale.
Se hai domande da rivolgere alla dott.ssa Marchese scrivi all’indirizzo del blog: oltrechemamma@gmail.com o nella sezione “commenti” al termine dell’articolo.
Buona Lettura!
Oggi si fa un gran parlare della dieta in gravidanza, i medici sono sempre più attenti al peso della futura mamma e controllano attentamente che non aumenti troppo, sono terminati i tempi della raccomandazione delle nonne di “mangiare per 2”. In realtà, se si conduce un’alimentazione senza troppi eccessi, questa non cambia molto durante i nove mesi di gestazione…
Certo occorre prestare più attenzione all’igiene a tavola; bisogna escludere tutti i cibi animali crudi o poco cotti, come gli insaccati e i salumi, evitare di consumare le verdure crude o gli alimenti non lavati in prima persona o da qualcuno di fiducia, bisogna lavare bene anche le mani dopo aver manipolato alimenti crudi prima di toccare occhi o bocca. Tutto questo per evitare parassitosi o intossicazioni alimentari, che allo stato attuale non sono frequenti nei paesi industrializzati come il nostro, ma è giusto ridurre al minimo il rischio. E’ da eliminare anche l’alcol, che attraversa la barriera placentare, pensate ai danni che una dose media crea all’uomo e proporzionate il tutto in scala, ne occorre una decisamente inferiore per creare gli stessi effetti in una persona “alta” pochi centimetri. Lo stesso discorso può essere applicato alle sostanze eccitanti come la teina e la caffeina, quindi si consiglia di ridurne l’assunzione.
Il resto delle raccomandazioni sono per la salute della mamma e per fornire i nutrimenti necessari alla crescita del piccolo. Non esagerare con fritti (non eliminare, ma non esagerare! La donna in gravidanza non è una donna malata), con i piatti elaborati o molto conditi per due ragioni: il tempo di digestione si rallenta, soprattutto negli ultimi mesi quando il bimbo preme sullo stomaco e questo tipo di pietanze necessita di una digestione più lunga, allo stesso modo può essere giusto inserire degli spuntini a metà mattina e pomeriggio per poter ridurre le quantità di cibo dei pasti principali; il secondo motivo è non sovraccaricare il fegato che lavora già in più durante la gravidanza.
È bene non esagerare nemmeno con gli zuccheri, questo non vuol dire escluderli totalmente o arrivare a desiderare un biscotto, vuol dire evitare di consumarne a tutti i pasti o spuntini, soprattutto quelli industriali; è consigliabile fare più torte o biscotti in casa, e questi o un po’ di cioccolato fondente possono assolutamente far parte della dieta quotidiana della futura mamma. Sempre più spesso si sente parlare di diabete gestazionale, negli anni sono cambiati i valori di riferimento per la diagnosi e la glicemia viene controllata di più, questo è per evitare che il feto nasca troppo grande complicando il parto o che aumentino i rischi di diabete e sovrappeso nel neonato.
I consigli che sicuramente rivolgo a ogni donna che viene da me durante questo fantastico periodo della sua vita è di consumare quotidianamente la frutta secca oleosa (noci, mandorle, nocciole ecc), i semi (sesamo, chia, lino, zucca ecc) e l’olio extravergine d’oliva per l’apporto degli acidi grassi essenziali, una piccola quantità di parmigiano, yogurt o latte per l’aumentato fabbisogno di calcio e fosforo, di preferire il pesce alla carne perché è ricco di omega 3 che contribuisce allo sviluppo del sistema nervoso del feto; di non esagerare con il sale per non accrescere il rischio di ipertensione, di consumare frutta e verdura ad ogni pasto e non escludere, ma allo stesso tempo non esagerare con i carboidrati complessi come pane e pasta.
In conclusione sono quasi le stesse cose che consiglio a ogni persona che vedo perché, come ho detto inizialmente, non cambia molto alle esigenze né caloriche né nutrizionali della donna in gravidanza, e i minerali di cui si ha un aumentato fabbisogno vengono forniti anche dagli integratori che vengono consigliati fin dalle prime settimane.
Biografia Dott.ssa Federica Marchese Nata a Salerno nel settembre dell’86. Nel 2010 si laurea in scienze biologiche alla Federico II di Napoli e ha proseguito con la specializzazione in scienze della nutrizione umana presso il secondo Policlinico di Napoli. La laurea Magistrale è stata conseguita nel 2012 con acquisizione del titolo di Biologo Nutrizionista, ha proseguito con la formazione personale svolgendo attività di tirocinio presso il centro diabetologico e malattie metaboliche del distretto sanitario n° 67 ASL Salerno. Contestualmente ha cominciato un’attività di ricerca scientifica e volontariato presso il reparto di Cardiologia e quello di Chirurgia Bariatrica dell’Ospedale “G.Fucito” di Curteri (Mercato San Severino). Da subito ha cominciato ad approfondire le tematiche riguardanti i disturbi alimentari. Per seguire al meglio i pazienti con rapporto alterato e/o emozionale con il cibo ha realizzato, con la collega Psicologa Dott.ssa Sorgente, un percorso combinato di tipo psiconutrizionale. Attualmente continua a condurre le attività di ricerca scientifica e di volontariato oltre all’attività privata.
Un carnevale da vere “cartoon-addicted” per le mie pupe: Frozen impazza anche a distanza di quasi 3 anni dal suo esordio cinematografico.
Ricordi il mio post ,qui sul blog, in cui parlavo di Frozen e del concetto di libertà?
Le piccole non potevano che scegliere i costumi della regina Elsa, beniamina preferita!
Non c’è stato tentennamento quando ho chiesto loro che abito avrebbero voluto indossare a Carnevale: al bando le classiche mascherine dei più tradizionali cartoni Disney (che sono comunque bellissime e sempre molto apprezzate), le mie “frozenine” hanno subito esclamato a gran voce di desiderare l’abito di Elsa!
Il personaggio centrale del movie Disney è indiscutibilmente Elsa, ma ho trovato più carismatica Anna, sua sorella, esempio positivo per i tanti beniamini del cartone.
La scelta è, comunque, ricaduta su Elsa il cui abito di scena è in effetti di forte impatto visivo sulle bimbe già molto vezzose e ammaliate dall’universo delle femminucce: mantelli, strascichi, abiti vaporosi e luccicanti, ricami…
Mi sono recata da H&M dove sapevo di trovare il costume di Elsa (trovi le immagini in basso).
Ho acquistato due abiti, due paia di scarpette perfettamente abbinate al vestito e un “must have” per il travestimento: la famosa treccia biondissima della cara beniamina 😉
Le” frozenine” non hanno saputo contenere, ovviamente, l’entusiasmo e una volta a casa hanno indossato i rifiniti abitini di scena!
Ad ogni prova di abito si abbina la colonna sonora del cartone che ormai big V sa perfettamente reperire su youtube e… via con le danze, le intonazioni ed interpretazioni delle canzoni (più o meno corrette 😆 ) del movie. Si danza spesso tra queste mura 😉
Ogni passetto di danza un po’ goffo, ogni acuto intonato maldestramente, ogni prova d’abito “di scena” mi ricorda (se mai ce ne fosse bisogno) di quanto adoro queste due donnine, queste “piccole me”.
Assaporo ogni istante della loro vita che profuma di gioia, di desiderio di scoprire, di conoscere, di vivere!
Le mie frozenine sono pronte per il prossimo veglioncino di Carnevale (in programma ce ne sono ben 5, siamo solo a quota uno) ed io ad accompagnarle in uno dei loro tanti mirabolanti viaggi con la fantasia.
Scrivo “pedagogia del rispetto” perchè credo sia quasi necessario “insegnare a rispettare”.
Il termine “rispetto” che ben si affianca alla parola “educazione”.
Posto che parto da una spiccata sfiducia negli adulti di oggi (continuamente rinsaldata dagli eventi della quotidianità) mi piace, invece, credere nella formazione degli adulti di domani (i bambini).
È giusto insegnare a porre attenzione e riguardo verso chi percorre un tratto di vita accanto a noi, anche brevissimo.
È frequente pensare che,,spesso, non si riceve rispetto se no lo si ha dato.
Esiste ancora per molti adulti la “Legge del Taglione” per cui se si ha ricevuto in questa misura si restituirà nella stessa misura.
Il rispetto è, invece, un dono prezioso che offriamo a chi ci è vicino. Vale sempre la pena rivolgersi ad esso con riguardo.
Dovremmo provare a dire ai “semi che germogliano”, i nostri bimbi, che rispettare chi gli sta intorno è quasi un dovere civile, poi anche umano e morale
Il rispetto dell’opinione altrui serve per evitare un contrasto e ,addirittura, un conflitto.
Di seguito ho raccolto alcune citazioni sul “rispetto” che ritengo più significative:
Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più. Leonardo Sciascia
L’educazione è non il rispetto delle regole ma il rispetto degli uomini. Anonimo
Nella disgrazia bisogna rispettare coloro che si sono rispettati nella grandezza. Honoré de Balzac
Con la cortesia si ottiene tutto, anche il rispetto Victor Hugo
Rispettiamo la libertà degli altri. Abbiamo a nostra disposizione un pezzo di mondo in cui possiamo muoverci liberamente. G.D’Oria
L’amicizia ha due ingredienti principali: il primo è la scoperta di ciò che ci rende simili. E il secondo è il rispetto di ciò che ci fa diversi. Peanuts
Non importa cosa ci riserverà il futuro e quali situazioni ci troveremo ad affrontare. So che comunque vada, adesso e sempre.. l’uno sull’aiuto e il rispetto dell’altro, potrà contare Anton Vonlight
Nella prassi quotidiana con tuo figlio sarebbe utile insegnare a rispettare chi gli sta accanto nel suo percoso di vita sin dai primissimi anni di vita.
Un bimbo deve imparare a rispettare,in primis, le figure genitoriali (dalla primissima infanzia molti sono i percorsi educativi in merito).
Una volta entrato nel mondo della scuola (dal nido in poi) debutta in “società” e allora ancor di più dovrà porre attenzione a chi lo affianca nel suo percorso di crescita: il rispetto del proprio compagnetto di classe, il rispetto verso un’autorità extra-genitoriale (la maestra, ad esempio).
Piccoli uomini e piccole donne crescono, con l’aiuto di un genitore che sia guida ferma e già consapevole di quanto importante sia educare il proprio figlio all’attenzione verso l’ “altro”..