Month: dicembre 2015

Genitori e adolescenti

AdolescentiDurante lo “Sportello di Mediazione e Counseling Scolastico” presso una scuola superiore della mia città ho incontrato tantissimi adolescenti. Il contatto con loro mi ha sempre gratificata.

La relazione con questi ragazzi che affrontano , tanto con spavalderia tanto con fragilità la vita, mi ha sempre “nutrita”.

Gli adolescenti (parlo di una fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni) sono un fiume in piena, vivono le emozioni negative e positive con enorme intensità, le amplificano. 

É proprio durante questa fase di vita che l’adolescente si misura con una dimensione vitale non più appartenente a quella di bambino, ma si trova a scontrarsi con il mondo degli adulti.

L’adolescente è “in fieri”, tanto si protende verso l’universo dei grandi affrontando situazioni più complesse e tanto, però, conserva la tipica leggerezza dei suoi anni.

Il suo io si scinde quasi a metà: un io ancora un pò bambino (oserei dire immaturo, nel senso più tecnico del termine però) e un io che cerca di farsi spazio nel mondo degli adulti perchè avverte la necessità di confronto con chi è più grande e chi conosce di più della vita.

Lei: “Dottoressa, oggi non sono felice, ho litigato con i miei e sono davvero arrabbiata, non li sopporto più”. 

Il primo incontro con C., ragazza di quattordicenne frequentante il primo superiore, iniziò così. Mi guardò negli occhi in modo fisso, sguardo serio e voce ferma.

Era una ragazzina graziosa, molto alla moda. Un trucco marcato tentava di coprire i tratti una bimba che stava diventando donna.

C.mi parlò di un periodo turbolento per la sua vita, continuava ad avere contrasti con la sua famiglia che imponeva delle regole da lei mal sopportate.

Pensai di trovarmi difronte ad un caso esemplare di adolescente insofferente verso l’autorità genitoriale.

Esempio di quelle che C. chiamava “dure regole imposte” dalla madre e dal padre?

  • orario di rientro dall’uscita con le compagne di scuola
  • limitazione di cibi grassi 
  • obbligo di fare i compiti, tutti, e di portare una pagella scolastica pienamente soddisfacente

Ecco alcune dei motivi per C. cui manifestava insofferenza.

Ho lavorato a lungo su di lei, sul suo cammino di piccola donnina che cresce e soprattutto sulle sue emozioni cercando individuando come punto critico su cui intervenire l’incapacità di gestire le proprie emozioni (tipicamente dell’età adolescenziale). 

Ho chiamato, dopo qualche incontro, anche la sua famiglia per comprendere bene come funzionasse il suo rapporto con il singolo genitore e poi due incontri finali con la famiglia riunita.

Tralascio di raccontarti nel dettaglio la storia relazionale di questa famiglia, una  come tante e senza particolari puntii di criticità. 

Senz’altro però ti dico che ho lavorato molto alacremente con i suoi genitori, portando alla luce un evidente contrasto generazionale, evidenziando i punti di forza della -sempre sacrosanta- autorità genitoriale.

Contestualizzando le difficoltà di comunicazione figlio-genitore nei giorni di oggi e analizzando passo passo ogni scelta educativa per la propria figlia si giunse ad un buon equilibrio fra le parti, fermo restando che i rapporti sociali (specie quelli famigliari) sono sempre in evoluzione. Ai genitori ho chiesto di parlare, parlare, parlare sempre di più con la propria figlia e di:

  • rielaborare ogni contrasto verbalizzando (intendo proprio parlando apertamente) i motivi del contendere o del malinteso;
  • ammorbidire alcune posizioni nell’ottica in cui l’ “imposizione assoluta” non è mai un bene, sì invece per me all’ “imposizione illuminata” in cui tu genitore indichi e consigli caldamente di seguire una certa strada ma con toni e modi pacati;

Il tutto si tramutava in una richiesta di maggiore ascolto delle esigenze di C. e in una sana voglia di apertura al confronto e dialogo empatico: “Figlia io comprendo il tuo disagio/ la tua richiesta/ciò che non sopporti,magari non condivido il tuo punto di vista e tu non comprendi e condividi il mio ma mi sforzerò di capirlo. Insieme raggiungeremo un’intesa”. 

 Perchè lo scontro si trasformi in incontro e sia un momento di crescita per entrambe le parti.

E tu, hai un figlio adolescente? Se sì hai difficoltà a relazionarti con lui? Raccontami la tua esperienza di genitore se ti va.

 

 

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Primo figlio e nuovi equilibri

Riporto il testo di una mail ricevuta al mio indirizzo oltrechemamma@gmail.com per la rubrica “La posta del cuore”. Ho intitolato questa lettera “Primo figlio e nuovi equlibri”.

Cara Oltrechemamma,

grazie per aver offerto ad una neo mamma come me l’opportunità di scriverle per un conforto e magari qualche consiglio!

Sono mamma da 6 mesi che io ed il mio compagno abbiamo desiderato tantissimo forse fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, era il vero coronamento del nostro sogno d’amore!

Una volta nata la nostra C. è stato difficile adattarsi ad una realtà fatta di ritmi pazzeschi: notti insonni, pianti inconsolabli, gestione della piccolina in tutto e per tutto. Insomma una nuova vita!

E al caos di una vita da riorganizzare la mia famiglia, e quella del mio compagno, ha reagito in modo a dir poco esasperante.

Ti spiego: tutti i miei famigliari ed i famigliari del mio lui hanno iniziato a “braccarci”, a  pretendere di dispensare consigli che dovevano necessariamente essere seguiti, a dare direttive su come devo fare la madre, sembra che tutti sappiano cose sia meglio per la bambina più di me che sono la diretta interessata!

Io sono distrutta, non basta il poco sonno, non bastano le colichette (esiste un antidoto anche per queste?), devo sopportare anche tutta questa saccenza e invadenza! Credimi, ci sono giorni che mi sembra di impazzire. Io poi sono buona ed incasso senza mai rispondere in malo modo ma tu mi credi se ti dico che non sopporto più nessuno di questi saputelli?

Peccato che mia madre non ci sia (l’ho persa tre anni fa per un brutto male), forse lei mi avrebbe capita e rispettata, avrebbe capito che dietro al mio silenzio si nasconde molta tristezza e frustrazione. Loro mi fanno sentire così, ecco, una frustrata, una madre che sbaglia perché troppo inesperta (certo, la mia pima figlia!)!

Grazie per l’ascolto, mi farà piacere sapere cosa ne pensi!

T.

Ho fedelmente riportato la mail che T. mi ha inviato, lei stessa leggerà la mia risposta in questo post.

Eccomi, cara T. 

Il tuo è un accorato messaggio di aiuto: sei una neomamma quindi alle prese con un primo figlio, per la prima volta vivi un momento infinitamente emozionante (perché quando nasce la tua C. in realtà nasci anche tu a nuova vita!) ma anche ricco di complessità.

La perdita del sonno notturno, l’allattamento o comunque tutto ciò che ruota intorno a come deve alimentarsi la bambina (dal ruttino ai ritmi pappa-cacca-nanna), l’attenzione alla sua crescita specie nei primissimi mesi: tutto ciò rende stanca ogni neomamma, non solo te 😉 

Cara T, i momenti di tensione e le mille incertezze su come crescere al meglio la tua piccina, i dubbi che nutrirai riguardo a cosa sia meglio fare o meno per evitare ad es.la colichetta  o altro, sono normalissimi!

Si tratta di un momento piuttosto critico e in cui ti sentirai  “fragile” fai bene a palarne con qualcuno a partire da me come con un’amica fino ad arrivare ad un aiuto più strutturato se ne avverti bisogno.

La tua situazione è frequentissima: nasce un bimbo? Tutti i membri della famiglia (e non solo) si arrogano il diritto di dispensare consigli su come crescere il bambino, cosa sia meglio o meno per lui  e cosa no ed ognuno crede di saperne più di te.

Non ti voglio suggerire di non accogliere un consiglio ma sicuramente di ascoltare ciò che ti viene detto ponderando, valuta la fonte da cui proviene l’informazione e comprenderai tu stessa se accettarlo come valido o meno. Converrai con me che non tutti i consigli che ti vengono dati sono sbagliati, ascolta e accogli ciò che reputi sia giusto per te in quel momento.

Decisamente argina, però, la voce invadente e pressante di chi vuole imporre il proprio modo di vedere e pensare cercando addiruttura di porsi al tuo posto: la madre della tua C. sei tu e devi farlo presente. Un “Grazie per il consiglio, valuterò…” è piuttosto eloquente come risposta se ciò che ti viene detto non ti convince molto (o perfino ti disturba)!

Insomma, con garbo devi far comprendere a chi “cinguetta” un po’ troppo che conosci bene il tuo ruolo di madre e che, proprio per questa consapevolezza che hai desideri vivere al meglio la tua prima esperienza di mamma, anche talvolta sbagliando.

Cerca di mantenere  sempre un buon self control, sii sicura anche delle tue insicurezze! Ricorda che sei una mamma, non una wonder woman onnisciente, sei fallibile ed infallibile allo stesso tempo 😉 

Ogni mamma è unica e la propria unicità la rende splendida!

Primo figlio https://blog.pianetamamma.it/oltrechemamma/la-posta-del-cuore/%5B/caption%5D

 

 

 

 

 

 

 

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Lavoretti: osservo e assaggio

Lavoretti: osservo e assaggioTi propongo un’attività didattica realizzata da tutti i bimbi all’asilo di little V: “Osservo e assaggio”.

L’attività può essere svolta a partire dai 18 mesi circa.

Le educatrici hanno fatto accomodare i bambini intorno ad un tavolo basso, ampio e circolare.

Ad ogni bimbo è stato consegnato un foglio bianco formato A 4, tampone e tempera colorata, pezzettini di carta colorata già tagliata in piccoli quadretti. Si tratta di carta per collage, quella che definisco “simil velluto” e carta liscia.

Per reperire il materiale occorrente (carta colorata per collage, colore a tempera, pennelli) puoi recarti presso una cartoleria ben fornita o presso un ipermercato al reparto scuola.

Questa attività è importante perché stimola il bambino ad un’osservazione dell’oggetto in questione (un frutto in questo caso) e lo aiuta ad aumentare i tempi di attenzione.

Il bimbo, quindi

  • osserva il frutto
  • riempie di colore o con i micro pezzi di carta colorata la sagoma del frutto (ovviamente già disegnata in precedenza dall’educatrice)
  • riflette su quanto realizzato

Un ruolo importantissimo, se ci fosse bisogno di sottolinearlo, è quello dll’educatore che invita il piccolo allievo a concentrarsi per riuscire al meglio in questa attività.

Infine viene proposto al piccolo di assaggiare il frutto: questa attività dell’ “Osservo e assaggio” serve anche per far “connettere” due sensi: vista e gusto.

Inoltre servirà per raffinare la motricità fine.

Durante questo bel gioco bimbi si sentono tendenzialmente coinvolti: vedere e poi gustare, osservare e poi “testare” quanto proposto è divertente ed istruttivo, provare per credere 😉 

 

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