Riporto il testo di una mail ricevuta al mio indirizzo oltrechemamma@gmail.com per la rubrica “La posta del cuore”. Ho intitolato questa lettera: “Coppia: un momento di crisi”

Quando ho letto che potevo chiacchierare, anche se virtualmente, con una donna che non mi conosce, che non mi giudica (almeno lo spero!), che ha gli strumenti per ascoltarmi ma soprattutto è donna, mamma e centomila altre cose beh…sono stata felicissima!
Ho un peso nel cuore e dentro di me tutta: non sono più felice.
Ora, però, ti spiego. Adoro il mio lavoro che ho conquistato con molta fatica e che ho, però, amato dal primo momento. Occupo una posizione mangeriale all’interno di una multinazionale, ho davvero faticato per conquistarmi il ruolo che ora ho e me lo tengo stretto dati i venti di guerra anche in un’azienda consolidatissima come quella in cui lavoro. In più sono donna e, cara oltrechemamma, purtroppo ancora noi dobbiamo conquistarla la tanto desiderata parità (ti seguo su twitter e so che la pensi come me, non so se ricordi ma scambiammo qualche battuta a proposito…).
I miei orari di lavoro sono infernali e questo è peggiorato da quando ho avuto l’ultima promozione (come se fossi salita di “categoria”), rientro alle 18 a casa e vedo poco mia figlia (10 anni) e dire quasi per niente il mio compagno che rincasa alle 19.30, orario in cui sia io che la mia amatissima cucciola iniziamo a considerare per cenare, finire lo zaino,mettere il pigiama e andare a dormire!
Io e T. ci vediamo poco, si può dire che trascorriamo un giorno quasi completo insieme solo la domenica, il resto della settimana le nostre vite si sfiorano: ci si racconta cosa è avvenuto durante la giornata ma di corsa, si è tutti e due stanchi e le incombenze della gestione della casa, del vivere quotidiano beh, anche quelle vanno affrontate! Risultato? Zero modo di parlare un pò di noi, di condvidere una risata o un gesto piacevole: troppo stanchi e magari troppi pensieri o qualche arrabbiatura (che siamo umani, a lavoro ci si inc… molto spesso, e ti tocca pure incassare il più delle volte!!!), l’energia residua la orientiamo verso la nostra bimba che “gestiamo” con rispetto e amore.
Maledetto tempo, che poi alla domenica vorresti recuperare tutto (sorrisi , sguardi, chiacchiere) ma non riesci. E si creano equivoci, e poi si litiga (perchè non è vero che se ci si vede meno si litiga meno, eheh), poi ci sono incombenze famigliari o appuntamenti con gli amici e noi…noi coppia veniamo sempre dopo tutto e tutti (ovviamente ripeto e puntualizzo: la nostra figlia viene prima di ogni cosa, chiaramente).
Risultato di tutto ciò? La nostra non relazione (che rapporto è se non ci parliamo se non di cose strettamente necessarie come il pagamento di una bolletta o dell’orario trovarci per vedere la recita di nostra figlia? Mi sembra che la nostra vita di coppia sia in fase di stallo. Sono solo alcuni esempi quelli che l ho fatto.
Allo stato attuale dei fatti non saprei proprio cosa fare, se continuare in un rapporto grigio che non so come rendere colorito. E’ la routine ce ci ammazza, secondo te, o il poco tempo che abbiamo o altro?
La mia vita professionale è appagante, mia figlia è la luce dei miei occhi ma non vorrei che il mio lui diventasse…un peso! A volte non so nemmeno perchè condividiamo lo stresso tetto (perchè di questo si tratta, dato il numero esiguo di ore per cui ci vediamo…). Spero di non aver disegnato un quadro disperatissimo della situazione ma altro non ho fatto che riportare la realtà. E, ti dirò, è la prima volta che parlo della questione con qualcuno e… non mi fa piacere neppure doverci pensare al fatto che esistano dei problemi, ma io in questo periodo non mi sento più felice e ho bisogno di sapere cosa fare,dove e se sbaglio.
Grazie, se mi risponderai (ma soprattutto grazie per aver letto le mie parole di sfogo, perchè forse si tratta solo di uno sfogo).
Baci, B.
Cara B, certo che ti leggo;-)
Ricordo anche un veloce scambio di considerazioni su twitter sulla discriminazione femminile sul luogo di lavoro e ricordo che mi parlasti di un episodio risalente alle tue prime esperienze di donna-lavoratrice anche in una metropoli così “avanti” come quella in cui vivi.
Dunque B, proprio avermi parlato di questo “problema” presente attualmente nella tua vita, è sicuramente un gesto di coraggio verso te stessa: riconosci che qualcosa non va e decidi di parlarne ad un’altra persona (oltre che a te stessa;) ).
B, definendo la tua vita sentimentale “in fase di stallo” stai già da sola focalizzando l’attenzione sul motivo della tua non serenità di questo periodo:il tuo rapporto di coppia.
Dalle tue parole emerge una sostanziale mancanza di comunicazione tra te e il tuo lui causata, dici tu, dal poco tempo trascorso insieme a causa di stringenti impegni di lavoro e di un ritmo di vita molto sostenuto.
Il poco tempo è un dato su cui c’è poco da discutere, il lavoro spesso ruba attimi di vita quotidiana nella coppia e non solo. Senza retorica, ma con reale volontà di darti un piccolo sostegno dopo averti “ascoltata”, ti dico che devi (sempre SE VUOI) rendere migliore la qualità del tempo che trascorri con il tuo Lui.
Ma ti pongo una domanda, basilare, per compiere per bene il tuo cammino introspettivo e-si spera- volto ad una risoluzione del tuo problema: cosa provi per il tuo compagno? Credi che il sentimento possa essersi affievolito o, addirittura, cessato? Perchè gli amori possono spegnersi, finire o al contrario rimanere sempre vivi e imprescindibili.
Se qualcosa è cambiato per ovvi motivi (parliamo solo di una chiacchierata informale qui sul web, dovremmo conoscerci per approfondire meglio) puoi saperlo SOLO TU.
Prima ancora di cercare modi per ritagliare tempo di “qualità” per stare con lui cerca di comprendere se DESIDERI ancora la sua compagnia! Insomma, ascolta te stessa. E’ questo il primissimo consiglio che mi preme darti. Se, come spero, il sentimento d’amore è rimasto intatto cara la mia B. allora cercherai “soltanto” di impegnarti di più nella vita di coppia. Che, intendiamoci, la vita a due è faticosissima e richiede sforzo, fatica, insomma IMPEGNO!
Immagina la coppia come una piccola pianta che ha bisogno di acqua, luce e tante buone cure per crescere bene. Può ammalarsi, questa piantina, ma può anche guarire. Perchè se la piantina è sana, in salute allora anche le piccole foglie saranno verdi e rigogliose!
B, per me 2+2 non fa 4, non ho mai consigliato ad una coppia di proseguire il proprio cammino se non c’è come collante l’amore che scintilla ancora. Ritengo che quando qualcosa si spezza e provochi grandi ripercussioni, ad esempio, su un figlio allora si debba ben riflettere se proseguire il percorso di coppia, e come farlo nel migliore dei modi.
Nel tuo caso: mi sembra pretestuoso parlare di tempo che manca, il tempo anche se poco può essere qualitativamente valido (e quindi se è così troveremo molti modi per affrontare la questione che, tuttavia, non sottovaluto); se c’è altro invece in te che sta cambiando allora solo tu puoi saperlo. Forse potrei anche aiutarti meglio a capirlo ma la nostra rimane sempre una chiacchierata virtuale, “prendila” come un buono spunto per iniziare a comprendere meglio le tue emozioni.
Torna a scrivermi, se ti va!
Ti abbraccio e un grande in bocca al lupo!
