Month: dicembre 2015

I bambini e l’adulto che critica.

 

i bambini e l'adulto che critica

 

Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi,
farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere
obbligati ad innalzarsi fino all’altezza
dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi,
alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

Janusz Korczak, Quando ridiventerò bambino

 

Troppo spesso scappa la pazienza con un bambino più irrequieto o, semplicemente, più “vivacetto”. Quasi lo si guarda come un “elfo malevolo” che sparge guai e pensieri (è un accostamento forte ma so di rendere l’idea…).

Se l’elfo malevolo è tuo figlio ne penserai molto spesso:” Ma da chi ha preso” o “Proprio io dovevo avere un figlio così monello” o “Ecchecavolo è il peggiore tra i suoi amichetti!”.

Ovviamente questi pensieri sono quelli del cuore di mamma (o di papà) in cui basilarmente permane un amore spasmodico (eh,eh 😉 ) per il proprio figlio.

Ma dicevo, queste (e molte altre cose) un genitore di un bimbo molto vivace le pensa spesso.

Attenzione: ammetto assolutamente la distinzione tra bimbi più vivaci e altri più “tranquilli”, ci sono bambini dall’indole più tranquilla  e quelli più peperini, che guizzano per ogni cosa, che amano parlare, che non si stancano mai di giocare ecc.

Le ultime cose che ho scritto, nota bene, non hanno però nulla a che fare con il concetto di iperattività, adhd o altro. 

Comunque, quando questa simpatica canaglia non è tuo figlio non solo pensi a tutte le suddette cose, e anche di peggio, ma inizi ad etichettarlo: mai cosa peggiore da fare con un bambino, proprio o altrui!!! E allora: “Ma che gran maleducato” o “È un vero diavolo” e via così.

Insomma, va bene pensare (e magari anche dirlo, per carità, che un bambino sia mooolto vivace e a volte anche di “disturbo” per la normale vita che si svolge in quel mentre lui mette in atto ogni monelleria  😛  😉  ma non va assolutamente bene, e mi arrabbio quando lo sento, che quasi si stigmatizza un bambino: “Tu sei un rompi, tu fai questo piuttosto che quello ecc. lunga lista). Sai, ti dico che è proprio seccante ascoltare la madre o il padre (o peggio il nonno,zio) che etichetta il bambino in questione come un demone onnipotente.

In questo post non voglio dare istruzioni su come educare un figlio perchè sia “meno” o “più”, non voglio mettere il bavaglio ai soliti adulti criticoni, ma vorrei solo che ci fosse una riflessione su quanto possa un bambino, un essere umano, essere “diverso” da un altro, di quanto questa caratteristiche a volte possano non essere gradite da un adulto giudicante e di quanto meravigliosa sia la vita proprio perchè ogni adulto (che è stato bambino) sia diverso da un altro. 

E quanto, ma quanto, è prezioso conservare questa “unicità”! Attenzione, non ti sto dicendo che un bambino debba essere ineducato o non gestito: è doveroso educare quanto lasciare che un bimbo si esprima, non selvaggiamente (ovviamente 😉 )

E soprattutto, se proprio si vuol parlare di questo pupetto tanto vivace che si smorzasse il tono seccato e poco simpatico che spesso si assume e per un istante si provi a pensare cosa possa pensare un bambino bimbo di un adulto… 

Potrebbe essere anche questione di prospettiva.

immagine:pixabay

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Coppia: un momento di crisi

Riporto il testo di una mail ricevuta al mio indirizzo oltrechemamma@gmail.com per la rubrica “La posta del cuore”. Ho intitolato questa lettera: “Coppia: un momento di crisi”

coppia

Quando ho letto che potevo chiacchierare, anche se virtualmente, con una donna che non mi conosce, che non mi giudica (almeno lo spero!), che ha gli strumenti per ascoltarmi ma soprattutto è donna, mamma e centomila altre cose beh…sono stata felicissima!

Ho un peso nel cuore e dentro di me tutta: non sono più felice.

Ora, però, ti spiego. Adoro il mio lavoro che ho conquistato con molta fatica e che ho, però, amato dal primo momento. Occupo una posizione mangeriale all’interno di una multinazionale, ho davvero faticato per conquistarmi il ruolo che ora ho e me lo tengo stretto dati i venti di guerra anche in un’azienda consolidatissima come quella in cui lavoro. In più sono donna e, cara oltrechemamma, purtroppo ancora noi dobbiamo conquistarla la tanto desiderata parità (ti seguo su twitter e so che la pensi come me, non so se ricordi ma scambiammo qualche battuta a proposito…).

I miei orari di lavoro sono infernali e questo è peggiorato da quando ho avuto l’ultima promozione (come se fossi salita di “categoria”), rientro alle 18 a casa e vedo poco mia figlia (10 anni) e dire quasi per niente il mio compagno che rincasa alle 19.30, orario in cui sia io che la mia amatissima cucciola iniziamo a considerare per cenare, finire lo zaino,mettere il pigiama e andare a dormire!

Io e T. ci vediamo poco, si può dire che trascorriamo un giorno quasi completo insieme solo la domenica, il resto della settimana le nostre vite si sfiorano: ci si racconta cosa è avvenuto durante la giornata ma di corsa, si è tutti e due stanchi e le incombenze della gestione della casa, del vivere quotidiano beh, anche quelle vanno affrontate! Risultato? Zero modo di parlare un pò di noi, di condvidere una risata o un gesto piacevole: troppo stanchi e magari troppi pensieri o qualche arrabbiatura (che siamo umani, a lavoro ci si inc… molto spesso, e ti tocca pure incassare il più delle volte!!!), l’energia residua la orientiamo verso la nostra bimba che “gestiamo” con rispetto e amore.

Maledetto tempo, che poi alla domenica vorresti recuperare tutto (sorrisi , sguardi, chiacchiere) ma non riesci. E si creano equivoci, e poi si litiga (perchè non è vero che se ci si vede meno si litiga meno, eheh), poi ci sono incombenze famigliari o appuntamenti con gli amici e noi…noi coppia veniamo sempre dopo tutto e tutti (ovviamente ripeto e puntualizzo: la nostra figlia viene prima di ogni cosa, chiaramente). 

Risultato di tutto ciò? La nostra non relazione (che rapporto è se non ci parliamo se non di cose strettamente necessarie come il pagamento di una bolletta o dell’orario trovarci per vedere la recita di nostra figlia? Mi sembra che la nostra vita di coppia sia in fase di stallo. Sono solo alcuni esempi quelli che l ho fatto.

Allo stato attuale dei fatti non saprei proprio cosa fare, se continuare in un rapporto grigio che non so come rendere colorito. E’ la routine ce ci ammazza, secondo te, o il poco tempo che abbiamo o altro?

La mia vita professionale è appagante, mia figlia è la luce dei miei occhi ma non vorrei che il mio lui diventasse…un peso! A volte non so nemmeno perchè condividiamo lo stresso tetto (perchè di questo si tratta, dato il numero esiguo di ore per cui ci vediamo…). Spero di  non aver disegnato un quadro disperatissimo della situazione ma altro non ho fatto che riportare la realtà. E, ti dirò, è la prima volta che parlo della questione con qualcuno e… non mi fa piacere neppure doverci pensare al fatto che esistano dei problemi, ma io in questo periodo non mi sento più felice e ho bisogno di sapere cosa fare,dove e se sbaglio.

Grazie, se mi risponderai (ma soprattutto grazie per aver letto le mie parole di sfogo, perchè forse si tratta solo di uno sfogo).

Baci, B.

 

Cara B, certo che ti leggo;-)

Ricordo anche un veloce scambio di considerazioni su twitter sulla discriminazione femminile sul luogo di lavoro e ricordo che mi parlasti di un episodio risalente alle tue prime esperienze di donna-lavoratrice anche in una metropoli così “avanti” come quella in cui vivi.

Dunque B, proprio avermi parlato di questo “problema” presente attualmente nella tua vita, è sicuramente un gesto di coraggio verso te stessa: riconosci che qualcosa non va e decidi di parlarne ad un’altra persona (oltre che a te stessa;) ).

B, definendo la tua vita sentimentale “in fase di stallo” stai già da sola focalizzando l’attenzione sul motivo della tua non serenità di questo periodo:il tuo rapporto di coppia.

Dalle tue parole emerge una sostanziale mancanza di comunicazione tra te e il tuo lui causata, dici tu, dal poco tempo trascorso insieme a causa di stringenti impegni  di lavoro e di un ritmo di vita molto sostenuto.

Il poco tempo è un dato su cui c’è poco da discutere, il lavoro spesso ruba attimi di vita quotidiana nella coppia e non solo. Senza retorica, ma con reale volontà di darti un piccolo sostegno dopo averti “ascoltata”, ti dico che devi (sempre SE VUOI) rendere migliore la qualità del tempo che trascorri con il tuo Lui. 

Ma ti pongo una domanda, basilare, per compiere per bene il tuo cammino introspettivo e-si spera- volto ad una risoluzione del tuo problema: cosa provi per il tuo compagno? Credi che il sentimento possa essersi affievolito o, addirittura, cessato? Perchè gli amori possono spegnersi, finire o al contrario rimanere sempre vivi e imprescindibili.

Se qualcosa è cambiato per ovvi motivi (parliamo solo di una chiacchierata informale qui sul web, dovremmo conoscerci per approfondire meglio) puoi saperlo SOLO TU. 

Prima ancora di cercare modi per ritagliare tempo di “qualità” per stare con lui cerca di comprendere se DESIDERI  ancora la sua compagnia! Insomma, ascolta te stessa. E’ questo il primissimo consiglio che mi preme darti. Se, come spero, il sentimento d’amore è rimasto intatto cara la mia B. allora cercherai “soltanto” di impegnarti di più nella vita di coppia. Che, intendiamoci, la vita a due è faticosissima e richiede sforzo, fatica, insomma IMPEGNO! 

Immagina la coppia come una piccola pianta che ha bisogno di acqua, luce e tante buone cure per crescere bene. Può ammalarsi, questa piantina, ma può anche guarire. Perchè se la piantina è sana, in salute allora anche le piccole foglie saranno verdi e rigogliose!

B, per me 2+2 non fa 4, non ho mai consigliato ad una coppia di proseguire il proprio cammino se non c’è come collante l’amore che scintilla ancora. Ritengo che quando qualcosa si spezza e provochi grandi ripercussioni, ad esempio, su un figlio allora si debba ben riflettere se proseguire il percorso di coppia, e come farlo nel migliore dei modi.

Nel tuo caso: mi sembra pretestuoso parlare di tempo che manca, il tempo anche se poco può essere qualitativamente valido (e quindi se è così troveremo molti modi per affrontare la questione che, tuttavia, non sottovaluto); se c’è altro invece in te che sta cambiando allora solo tu puoi saperlo. Forse potrei anche aiutarti meglio a capirlo ma la nostra rimane sempre una chiacchierata virtuale, “prendila” come un buono spunto per iniziare a comprendere meglio le tue emozioni.

Torna a scrivermi, se ti va!

Ti abbraccio e un grande in bocca al lupo!

posta del cuore

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Il miglior regalo che potessi farti

Il miglior regalo che potessi farti…ilmigliorregaloMa io ti baciavo di notte e scacciavo i tuoi incubi; e inventavo canzoni che ti facevano ridere forte, e quasi sempre ero lì con te e riconoscevo chiaramente che guardare te, è guardare me. Ti spingevo a prenderti la vita e a combattere per i tuoi diritti futuri; e il miglior regalo che potessi darti, era dire “sì” ai tuoi sogni, che non erano i miei.
Margaret Sloan-Hunter

Le mie mani che “racchiudono” le sue, il piattino per la torta dedicata a Frozen. Frammenti di un giorno di compleanno vissuto con tante emozioni. Quali? Quelle di big V protagonista della “sua giornata” e le mie di madre che rivive le stesse identitiche sensazioni di pochissimi anni fa, quando ha incrociato lo sguardo della mia bambina per la prima volta e ha scoperto il vero senso della vita.

Buon Compleanno, big V

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Frozen in love!

Ricordi il mio post su Frozen intitolato “All’alba sorgerò: il termine destino spiegato ad una bimba” ? 

Mi torna spesso in mente la canzone intonata da Elsa, protagonista del celebre film Disney per due motivi: il primo è che questa è una delle canzoni preferite della mia big V (quasi quattrenne), il secondo è che il testo parla del concetto di libertà e di autodeterminazione, assai complesso da spiegare ad un bimbo ma cosi magistralmente espresso un una canzonetta da movie per l’infanzia.

Io donna che amo la libertà, io mamma che mi impegnerò ad insegnare alle mie figlie cosa significhi la libertà e quanto sia fondamentale facciano proprio questo concetto per vivere una vita piena e consapevole.

Non mi soffermo su “elucubrazioni” quasi filosofiche (tra l’altro è tardissimo, sono le 23.30 e sono decisamente meno pronta a disquisire su riflessioni sulla vita 😉  😀 ) ma ti scrivo perchè, a proposito di Elsa e Frozen, con gioia ti riporto una mia esperienza di shopping on-line; una di quelle che va raccontate per forza perchè sai che certe volte puoi aiutare il tuo lettore ad avere fiducia piena in chi ti propone la merce che stai cercando attraverso il web.

Ti parlo della mia positiva (ed oserei dire persino entusiasmante!) esperienza con Toc Toc Shop, non un semplice sito di e-commerce, ma una società ben strutturata istitutuzionalmente ed “emozionalmente”, che vuole porsi come riferimento solido nel mare magnum del commercio on-line destinato al mondo dell’infanzia.

I punti di forza di Toc Toc Shop?

  • Velocità
  • Affidabilità
  • Offerta commerciale variegata
  • Sito dalla grafica semplice e lineare, ma non monotona
  • Toni non chiassosi nei testi del sito
  • Forte orientamento all’acquirente, senza però stordirlo di informazioni, talvolta, decisamente inutili.

Su Toc Toc Shop ho deciso di ordinare due zainetti e una scatola per riordinare, tutto con tema…indovinate? Frozen, of course;) 

Nella nostra casa impazza la “Frozen Mania” ed anche le nostre scelte di acquisto vertono su prodotti raffiguranti Elsa o Anna, le famose sorelle del cartone!

Nella foto a piè di pagina noterai quanto siano sfiziosi gli zainetti per l’asilo delle mie pupe: capienti, multitasche e con ottime finiture.

La “scatola” porta giochi (io l’ho utilizzata in tal modo) è “robusta”, dai colori sgargianti e dettagli curati. Pratica, capiente ed esteticamente molto piacevole, raffigura proprio la tanto amata beniamina Elsa!

Insomma, il mio “feedback” è stato davvero positivo e questo post è l’occasione per manifestare una reale soddisfazione di mamma-acquirente (e si, pare che dalle statistiche emerga che noi mamme amiamo mooooolto lo shopping in rete per i nostri pargoli ;-))

Tornerò a bussare con un “toc toc”  😉  alla porta di questo bel negozio on-line e, sono certa, le mie aspettative non saranno mai tradite.

Buona navigazione su Toc Toc Shop

Ps. Non perdere la speciale sezione Merry Disney, manca poco al Natale ma tante sono le idee che troverai qui per dare un tocco giocoso all’home decor natalizio della tua casa  😉

frozen

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