Month: novembre 2015

Foodball: alimentazione e bambini

Oggi mi rivolgo a te mamma che, come me, hai a cuore la corretta alimentazione dei tuoi bambini e che ti informi (e ti formi) per aiutarli a nutrirsi sempre meglio attraverso un regime alimentare sano.

Le mie bambine, come forse saprete, sono piccine (la prima ha quasi 4 anni e la seconda 23 mesi) ma per entrambe ho impostato (non imposto, però, perchè in educazione le imposizioni sono solo dannose) uno stile alimentare salutare.

Sicuramente per me un’ alimentazione corretta non corrisponde a  un’ alimentazione poco gustosa. Anzi!

Fin dallo svezzamento ho cercato di indirizzare le scelte alimentarsi su cibi freschi e cotti senza l’aggiunta di grassi; il pasto è, quasi sempre, composto da carboidrati, proteine e verdure. Il mio “quasi sempre” nasce dalla difficoltà, che alcune di voi forse riscontreranno, nel far ingoiare il” boccone meno saporito”: penso alla difficoltà di far apprezzare, alla mia bimba più grande, il gusto degli spinaci o di una mela, di un filetto di merluzzo o di una pasta condita con un intingolo che non sia sugo… che fatica, lo ammetto! 

La mia seconda bimba invece mangia volentieri tutto, anche ciò che risulta meno appetitoso a molti bambini. 

Con il trascorrere del tempo con big V, però, le piccole battaglie quotidiano sulla pietanza da mandar giù con meno piacere sono diventate meno frequenti sia perché condivide il pranzo con gli amichetti all’asilo (spirito di condivisione ed allegria) sia perché, ad es. cerco di rendere il momento della cena conviviale e ludico. Come? Creando faccine buffe con le verdure (un topolino, un gatto con lunghi baffi di carote, un pagliaccio con un naso rosso ravanello), presento il pesce in un piattino come se fosse una distesa di neve e le olive dei piccoli pupazzetti panciuti! 

Insomma, complice il tempo che passa (ogni bimbo si adatta alle novità più o meno velocemente), il modo giocoso di proporre una pietanza e tanta buona volontà e big V inizia a non affrontare il tempo del pasto come una tortura 🙂

A proposito di modalità ludiche e creative, ma sicuramente prima di tutto PEDAGOGICHE, ti parlo di Foodball! 

Le analogie con il gioco del calcio sono presenti in Foodball, ma lo sport, in questo caso, è una grande metafora attraverso cui veicolare al bambino un unico messaggio: alimentarsi con correttezza e gusto aiuta a crescere meglio!

logo_foodball1

Dunque, Foodball è un format crossmediale di edutainmment sui temi dello sport e dell’ educazione alimentare.

L’obiettivo è trasmettere ai bambini il concetto del “mangiar bene e vivere sano” in modo divertente e coinvolgente e a tal fine utilizza la metafora narrativa del calcio e dello sport.

Il 31 Ottobre è terminata Milano Expo 2015 e, dopo sei mesi di eventi e approfondimenti sul tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”, una delle sfide più importanti sarà quella di riuscire a tenere alta l’attenzione su questo importante tema con tutte le implicazioni connesse anche in ambito educativo.

FOODBALL si caratterizza per la sua natura CROSSMEDIALE, ovvero per la sua offerta di contenuti e strumenti di apprendimento varia ed eterogenea.

Inoltre, utilizza l’ EDUTAINMENT e la GAMIFICATION per sviluppare prodotti digitali per condurre i bambini ed i ragazzi alla scoperta degli aspetti analogici della VITA ALL’ARIA APERTA: la campagna, i prodotti agro-alimentari, l’orto, la socialità dello sport.

Il format si sviluppa su 3 livelli:

MEDITERRANEA FOODBALL CLUB, 
Teatro Argentina dal 21 Novembre al 20 Dicembre 2015

di Gigi Palla, Nicola Sapio e Gianfranco Teodoro. Regia di Gigi Palla, con una esperienza ventennale con i ragazzi.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Roma, si rivolge ai bambini (5-12 anni), che possono assistere allo spettacolo sia con le scuole (repliche infrasettimanali alle 10.30) che con le famiglie (il Sabato alle ore 16 e la Domenica alle ore 11).

 

FOODBALL Game, schema di gioco su cui si basano il progetto e il format di edutainment. Il FOODBALL Game si compone di un sito web  e di una App che permettono al bambino di giocare ed al genitore di interagire con lui, facendogli acquisire le nozioni legate alla corretta alimentazione e al vivere sano. Con il FOODBALL Game si potrà dare vita ad un vero fanta mercato, in cui creare giocatori e costruire la propria squadra, seguendo attentamente le regole della dieta mediterranea. Lo schema di gioco sarà quindi a piramide, 4-3-2-1 : una barriera in difesa, equilibrio al centrocampo, forza, potenza e calorie in attacco

-FOODBALL School Lab, in collaborazione con l’Università degli studi Roma Tre. In particolare, la facoltà di Scienze dell’Educazione effettuerà con alcuni studenti del laboratorio “formazione-lavoro” diretto dalla Dr.ssa Valeria Caggiano, un lavoro di ricerca e di analisi rivolto a bambini, insegnanti e genitori attraverso la somministrazione di un questionario, la realizzazione di focus group a scuola e attività di tutoring per supportare i progetti che le scuole realizzeranno dopo aver partecipato ai laboratori e aver assistito allo spettacolo.

Inoltre il format, attraverso accordi e partnership con società professioniste di settore, intende continuare il suo sviluppo anche  attraverso altri media come progetti editoriali (libro pop up, manuale) e multimediali (dvd, docufiction) serie e programma TV, cartone animato, giochi tradizionali (da tavolo, album di figurine, cards) e videogame.

Il TARGET di questo progetto, interessantissimo e così magistralmente strutturato, è composto in gran parte da NATIVI DIGITALI ( ovvero, bambini ed adolescenti che definisco “ad alto tasso tecnologico”, che sono nati nell’era del web e delle new technologies e che sanno perfettamente muoversi in un siffatto contesto)

Ti invito a cliccare qui per avere ulteriori dettagli circa questa iniziativa stimolante ed educativa per tuo figlio e non solo! 

Il connubio tra alimentazione corretta e sport è davvero l’elisir di una vita sana per i bambini/ragazzi e anche per gli adulti.

clicca qui per una speciale promozione per te!

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Che cosa è una mamma?

 che cosa è una mammaRititì, lo vuoi saper tu
Che cosa è una mamma? Nessuno,
nessuno dei bimbi lo sa.
Un bimbo nasce e …va.
Lo sanno, ma forse, ma tardi
quelli che non l’hanno più.
Rititì che pensi e mi guardi,
Rititì lo vuoi saper tu?

Una mamma è come un albero grande
che tutti i suoi frutti ti dà:
per quanti gliene domandi
sempre uno ne troverà.
Ti da il frutto, il fiore, la foglia,
per te di tutto si spoglia,
anche i rami si taglierà.
Una mamma è come un albero grande

Una mamma è come una sorgente.
Più ne togli acqua e più ne getta.
Nel suo fondo non vedi belletta:
sempre fresca, sempre lucente,
nell’ombra e nel sol è corrente.
Non sgorga che per dissetarti,
se arrivi ride, piange se parti.
Una mamma è come una sorgente.

Una mamma è come il mare.
Non c’è tesori che non nasconda,
continuamente con l’onda
ti culla e ti viene a baciare.
Con la ferita più profonda
non potrai farlo sanguinare,
subito ritorna ad azzurreggiare.
Una mamma è come il mare.

Una mamma è questo mistero:
Tutto comprende tutto perdona,
Tutto soffre, tutto dona,
non coglie fiore per la sua corona.
Puoi passare da lei come straniero,
puoi farle male in tutta la persona.
Ti dirà: «Buon cammino bel cavaliero!»
Una mamma è questo mistero

Francesco Pastonchi

Mi piace questa poesia, perchè sembra racchiudere in pochi versi tutto il significato della parola “mamma”.

Cosa fa una madre?

Come un grande albero offre i suoi frutti, ma li offre proprio tutti anche quando sembra non averne più = Capacità di avere mille risorse da destinare al proprio figlio, in qualunque modo e circostanza

É sorgente d’ acqua che zampilla continuamente = Ristora in ogni occasione, consola o gioisce con e per il proprio figlio

Non porta rancore, anche la sua ferita più profonda può sanguinare ma come per incanto rimarginarsi = Non prova sentimenti rabbiosi o di vendetta nei confronti del proprio figlio, neppure se quello stesso stesso la ignora, la maltratta.

Una madre perdona e offre sempre il proprio amore, lei è l’amore. 

Lei ha rischiato la propria vita per donarne un’altra al mondo. 

Ps. Ho scelto questi versi perchè la maternità è, nella maggior parte dei casi, quella descritta dal dal poeta. Tralascio, volutamente,in questa occasione le aberrazioni della maternità. Ci sono donne che partoriscono, ma che non sono mamme, donne che molte volte generano anche l’infelicità del proprio figlio. Ma di queste realtà  poco piacevoli parleremo un’altra volta…o sarebbe meglio non parlarne affatto.

 

 

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Natale in… libro!

 

natale in...libro!

Natale non sarà Natale senza regali”, borbottò Jo, stesa sul tappeto.
“Che cosa tremenda esser poveri!”, sospirò Meg, lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.
“Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla”, aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.
“Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse”, disse Beth, col tono di chi s’accontenta, dal suo cantuccio.
I quattro giovani visi, illuminati dalla vampa del caminetto, s’accesero alle consolanti parole, ma tornarono a oscurarsi quando Jo aggiunse tristemente: “Papà non l’abbiamo e non l’avremo per un bel pezzo”. Non disse “forse mai più”, ma ognuna, in cuor suo, lo pensò, andando con la mente al padre lontano sui campi di battaglia.”

Ho scelto l’ incipit di Piccole donne, il mio primo romanzo letto in adolescenza per iniziare a parlare del periodo più magico dell’anno: il Natale.

Mi colpiscono, ora che sono adulta, le parole di Beth ” Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse”: un Natale all’insegna dell’ austerità quello delle quattro sorelle March, costrette ad una vita morigerata a causa di un periodo economico e familiare non florido (il loro papà è in guerra). 

Beth invita la sorella ad accontentarsi di ciò di cui più prezioso possiede già ovvero una famiglia e loro stesse. Appartenere a se stesse, un concetto di “presa di coscienza del se e del valore della propria esistenza” e non poteva essere espresso meglio che nelle parole di Beth, sorella minore fra le quattro.

Sicuramente i regali piacciono a noi adulti e ai nostri figli ( io per prima ho già in serbo molte sorprese per le mie bambine). Ci piace riceverli ed anche farli: il rito dello scambio dei doni natalizio riempie di allegria, aumenta lo spirito di condivisione. Parafrasando le semplici parole della piccola Beth, però, ” la vera essenza del Natale è nei sentimenti. Quelli puri, intendo, quelli veri, gli essenziali. Senza inganni, dietrologie, ricatti.” Gli affetti sinceri…che fortuna esprimerli, che privilegio riceverli come il più ambito dei regali! Prepariamoci ad un Buon Natale e ad  affetti “buoni” per tutti!

 

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Vino novello: assaporare l’autunno

Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
(C. Baudelaire)

vinonovello

Questo vino novello è delizioso, dal color rosso rubino, sapido e di non alta gradazione.

Gusto un calice di questo vino durante il mio “secondo round”, sono sola davanti al pc e le 
bimbe dormono già da un paio d’ ore. Ascolto Carmen Consoli e scrivo, mentre molti dormono, io termino di lavorare. 

Oggi è S.Martino (per approfondimenti clicca qui) e, come da tradizione, ho preparato una cenetta autunnale innaffiata dal buon vino novello, in aggiunta castagne, torta di mele e pane fragrante fatto in casa (ma sempre con il mio mitico Bimby  ;-))

Oggi pomeriggio ho piegato alle mie pargolette come nasce il vino, erano convinte che il liquido scuro nel decanter fosse coca-cola (ebbene si, anche loro hanno un debole per la bevanda più famosa del mondo 🙄 )! 
Ho cercato sul web immagini che illustrassero il processo di produzione del vino, a partire dall’ uva insomma, e loro hanno seguito con curiosità.

Tornando a me posso dirti che questo buon vino novello mi  tiene compagnia in una serata di quasi fine autunno ancora tiepida.

Penso a quanti S.Martino trascorsi con la comitiva di amici prima di cotanta “mammitudine”, ma non ricordo con vena malinconica i tempi andati perchè fanno parte di una fase della mia vita vissuta pienamente e con gioia! 

Sarebbe, anzi lo è, difficile in questi primissimi anni di vita delle mie bimbe trascorrere una serata infasettimanale con spirito goliardico senza pensare alle incombenze del giorno dopo e alla sveglia che al mattino suonerà sempre troppo presto!

Il tempo passa in fretta ed ora mi ritrovo a pensare che tra qualche anno (diciamo più di qualche anno, dai 😛 ) sarò ad attendere che le bambine cresciutelle rincasino magari proprio dopo una serata “sanmartinese”, verranno tempi duri, lo so, lo so!

Fermo restando che sono una mamma giovane (o giovane mamma, eheh!) e che quindi di seratine simpatiche con gli amici (ma anche pupe a seguito) ne vivrò ancora tante altre (voglio essere ottimista;))  per ora vivo in relax questa MIA serata sorseggiando il buon vino novello tanto atteso (ho un debole per il vino, probabilmente saranno le radici della mia terra a trasmettermi questa piccola passione).

Ti saluto sulle note di  “Autunno Dolciastro“, una tra le canzoni che preferisco della mia amata Camen Consoli.

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Il primo lavoretto: via libera alla creatività!

creativitàE’ proprio vero, il primo lavoretto scolastico  di un little V non lo dimenticherò mai.

L’ educatrice mi ha consegnato 8 fogli grandi, tipo da disegno, dove colori e tratti original e simpatici campeggiano con allegria:sono i primi grafismi di little V, che creatività! 

Cuore di mamma non può che essere contenta di notare cotanto estro artistico :mrgreen: , sono da sempre attenta a stimolare la creatività delle bambine. 

Scherzi a parte, la mia pupa frequenta un centro educativo dove l’ espressività libera è cardine di ogni attività produttiva dei bimbi. 

Sui muri ampi fogli di cartone ad altezza di bimbo su cui provare a disegnare una linea, un cerchio o qualsiasi tratto/scarabocchio abbia in mente di fare il bimbo! Via libera alla creatività!

Il lavoretto appena consegnato consiste in più fogli su cui ogni bambino ha “disegnato” qualcosa, la fascia di età dei piccoli Picasso è dai 24 ai 28 mesi o poco meno… cuccioli!

I bimbi hanno usato tampone e tempera, pennelli, acquerelli e colori a dita! 
Mi è piaciuto come è stato organizzato il momento del disegno, del lavoretto. Le educatrici hanno fatto accomodare i bimbi in coppia intorno ad un tavolino e il gioco (e la mission educativa) era fare in modo che entrambi condividessero lo stesso maxi foglio di carta. 

Insomma libero sfogo alla creatività, ma rispettando lo spazio consentito: il foglio era uno, grande, ma non di esclusiva proprietà! Ogni piccolino ha quindi scelto colori, modulato la “forza” di una pennellata e, soprattutto, ha rispettato la porzione di foglio che gli spettava!

Ecco le parole chiave di questa esperienza dall’ elevato contenuto pedagogico. 

Puoi proporre questo momento dio gioia e condivisione anche al tuo bambino 😉 

ps.le mani in foto sono, però, di big V 😉

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