1° notte: con gli Gnomi nel bosco

PRIMA NOTTE: CON GLI GNOMI NEL BOSCO

 Dèsirèe sente una vocina che la chiama:

“Dèsirèe, Dèsirèe, finalmente sei arrivata,

è tanto tempo che ti aspetto, ma dove eri?”

La piccola si guarda intorno, si accorge di

essere arrivata in un bosco, ci sono degli

alberi altissimi, vede delle margheritine, ne

raccoglie alcune per portarle alla mamma.

Quella vocina continua a chiamarla, e dice:

“ sono qui, accanto a te, non mi vedi? “

La piccola guarda in basso e vede un omino piccino piccino,

con una lunga barba bianca, e con in testa un cappuccio a punta, e vedendolo pensa:

”Ma io questo lo conosco! E’ lo gnomo

della fiaba che mi ha letto la mamma;”

e il piccolino risponde, come se avesse

sentito il suo pensiero: “ Ma allora mi hai

riconosciuto, sono proprio io, Bertoldo,

vieni con me ti porto dagli altri, ti stanno

aspettando”.

Dèsirèe segue lo gnomo, che la conduce

al villaggio, attraverso un foro nel  tronco della quercia più grande.

Le casine a forma di fungo, sono bianche, i tetti rossi,

proprio uguali a quelle del libro degli Gnomi.

Tutti gli gnomi vanno incontro a Desi per salutarla.

Ognuno di loro si presenta alla piccola

amica, facendo un passo avanti, un

inchino e togliendosi il cappello dal capo

pronunciano il loro nome.

“ Io sono Geremia, lo gnomo ortolano”.

“Oh si ti ho riconosciuto, come va il tuo

orticello? Felice di conoscerti” dice Dèsirèe.

“ Io sono Gioele, il falegname”. Si presenta timidamente il secondo gnomo.

“ Si lo so chi sei tu, sei molto bravo”,

risponde la piccola.

Così uno ad uno, prima gli uomini, poi le

donne, salutano la loro piccola ospite.

“ Adesso tornate tutti al lavoro” dice lo

gnomo più anziano, “ io accompagnerò la

nostra piccola ospite a vedere il villaggio”

e rivolgendosi a Dèsirèe:

“ andiamo, ti faccio visitare la nostra cucina”.

Qui c’è la cuoca che sta cucinando, è Sarita, che si

presenta con un sorriso.

“ Che cosa stai cucinando? Sento un profumino!”

dice Desi, e la cuoca le risponde:

“ Oggi ho preparato una crema di verdure di bosco”;

la piccola, con un leggero languorino, risponde:

“ mi piacerebbe assaggiarla! Poi non ho

neppure cenato questa sera, non avevo fame! “

La gnoma Sarita:

“ sei invitata a mangiare con noi, appena

sarà pronto suonerò la campanella, ci vediamo più tardi”.

Dèsirèe sente un vocio festoso di bimbi e lo

gnomo le dice che stanno passando davanti alla scuola.

I bambini che l’hanno vista passare si

affacciano alla piccola finestra per

salutarla, ma la maestra li sgrida, e

ritornano tutti dentro.

C’è una casa più grande delle altre, sopra la porta

c’è scritto “falegnameria”, la bambina e il

suo accompagnatore entrano. Ci sono tanti

gnomi operai che costruiscono oggetti di

legno di ogni genere: piatti, sedie, panche,

ma le cose che colpiscono di più

l’attenzione di Dèsirèe sono i giocattoli.

Ci sono cullette di legno in cui dormono

bambole di pezza, aereoplanini, trenini.

Finalmente suona la campanella.

Dèsirèe dice: “andiamo a mangiare?”

“ No” dice Bertoldo “ questa non è la

campanella della mensa, è quella

della scuola, le lezioni sono terminate”,

infatti si sente il vocio festoso dei bimbi

che corrono fuori dalla scuola, e si

dirigono verso Dèsirèe.

Gli gnometti sono veramente carini.

Desi si mette seduta in terra per vederli

meglio, e uno a uno, con delicatezza, li

prende sul palmo della sua piccola

manina e li saluta.

Lei li conosce tutti

per nome:

Luca, il più dolce di tutti, le

si arrampica su una gamba e la

osserva in silenzio;

Lucia è la più chiacchierina di tutti, fa vedere alla sua

amica Desi qualcosa che ha in tasca, è

un topolino di campagna, che le sfugge

di mano e corre su per la manica di

Dèsirèe, le arriva fino alla tasca del

pigiama e ci s’infila dentro.

“Com’è carino!” esclama Desi.

Mentre guarda nella tasca si sente il suono di

un’altra campanella, e la

bambina pensa: “andiamo tutti a tavola!”

 

No non è il suono della campanella

della mensa degli gnomi, è il suono

della sveglia che dice a Dèsirèe che è

ora di alzarsi per andare a scuola.

Arriva la mamma che, come ogni

mattina, dice: “Sveglia! È ora, ci dobbiamo preparare per la scuola!”

ancora assonnata, ma serena, Dèsirèe,

si stiracchia un po’, si alza in piedi sul

lettone, guardandosi in tasca dice alla

mamma: “ Guarda!”

Dispiaciuta si accorge che il topolino non

c’è, racconta tutto alla mamma che la

rassicura e le dice:

“ Vedrai che nel prossimo sogno

rincontrerai il topolino e tutti i tuoi

amici gnomi” mentre l’accarezza e le da un bacio.

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