I miei Angeli

Questi sono i miei Angeli.

 

I miei Angeli
Gli Angeli di Giotto sul Cristo morto


Mi tornano alla mente i bei momenti in cui la nonna paterna, cullandomi tra le sue braccia, mi raccontava storie meravigliose.

Favole bellissime, ricche di particolari che stimolavano le mie fantasie di bambina.

A volte le chiedevo di raccontarmi di se, della sua famiglia, del suo passato, lei

acconsentiva, felice di farmi conoscere i particolari di momenti vissuti da lei e dai suoi cari.

Una delle cose che mi è rimasta in mente in modo particolare è la storia della sua infanzia.

Era l’ultima di una famiglia numerosa, padre, madre, tre coppie di gemelli maschi, una coppia di gemelle e infine era nata lei. Alcuni dei suoi fratelli erano morti prima di diventare adulti, forse per qualche malattia. Mi ricordo che mi diceva che le gemelle, nate solo due o tre anni prima di lei, erano molto diverse tra loro. 

Una era molto bella, bionda, occhi chiari, una bambina adorabile anche nel modo di fare, sempre allegra. L’altra era bruttissima, simile ad una scimmia, piccolina, braccia lunghissime, sproporzionate per il suo corpicino, esile, di carnagione scura, e quasi completamente ricoperto da peluria scura, anche il viso somigliava molto al muso di una scimmia.

Era talmente brutta che la mamma la copriva sempre per evitare che la vedessero.

Il paese era piccolo e tutti avevano avuto modo di vederla, e il commento che

circolava tra le malelingue era che sicuramente la madre mentre la portava in grembo era andata a visitare un circo o uno zoo in cui c’erano le scimmie. Io non so se questa potesse essere una ipotesi inventata solo per malizia o se veramente fossero convinti di quello che dicevano. 

L’unica cosa che mi ricordo di questa storia è il fatto che la

gemella più bella morì per una malattia, era ancora bambina.

Fu un evento che colpì tutta la comunità, non solo la famiglia.

Mia nonna, la sorellina minore, che in quel periodo aveva cinque anni, soffrì in modo particolare per la scomparsa improvvisa di quella sorella che per lei era come una mammina.

Le due sorelle impararono a convivere serenamente, per quanto potevano, con le difficoltà della vita, vissero molto a lungo e trovarono il modo di aiutarsi l’una con l’altra, impararono ad andare d’accordo nonostante i diversi caratteri. 

Mi ricordo che la nonna mi diceva che loro madre le aveva fatte studiare perchè diceva che l’istruzione era la cosa più importante per poter vivere in modo migliore.

Mia nonna aveva sempre apprezzato questi suggerimenti di sua madre. Lei aveva avuto sette figli e tutti erano istruiti, erano andati tutti a scuola, maschi e femmine, senza distinzione di sesso, questo lo dico perchè in quei tempi si facevano andare a scuola solo i maschi.

Sua sorella non aveva invece seguito i consigli della mamma, diceva che la scuola era una perdita di tempo e che c’erano tante altre cose da fare più interessanti della scuola.

Per questa convinzione non aveva mandato a scuola i suoi figli, due maschi e una femmina. 

Quindi i suoi figli non erano istruiti, però in compenso erano molto belli,

alti, carnagione scura, capelli e occhi nerissimi.

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