Si diventa mamme per la prima volta solo una volta nella vita.
Quella volta che ti cambia per sempre.
Rivedo me stessa, in quel letto di ospedale e di fianco a me una culla trasparente con un fagottino rosa. Avevo sempre pensato che i neonati non fossero poi così belli.
Invece lei era bellissima. Era la cosa più che bella che avessi mai visto. Era luce, la mia luce personale.
E io invece ero solo me stessa, imbranata come tutte le prime volte della mia vita.
Ricordo la goffaggine nel gestire quel moncone ombelicale che non sapevo da che parte mettere.
I primi timori nel prenderla in braccio e il senso di paura ai primi pianti che non avevo la minima idea che cosa significassero né come calmare.
Ricordo la difficoltà nell’avviare l’allattamento, il dolore al seno e tutte quelle cose che nessuno mi aveva mai detto.
Ricordo, ora con tanta nostalgia, il primo periodo ovattato della mia nuova vita. Insieme a lei, all’inizio della sua vita e me nella mia nuova vita di mamma.
Ogni tanto credevo che non sarei mai più stata quella di un tempo, che non avrei più avuto tempo libero e solo per me.
Ma la verità è che tutto passa veloce e la maternità ti rende più organizzata.
Poi iniziano le scuole e il tempo per te ecco che torna e sei di nuovo sola.
E allora rimpiangi quei primi tempi, in quel guscio rotto da cui uscire insieme.
E allora neomamme respirate a pieni polmoni l’odore di latte che emanano i neonati.
Perdete ore ad osservare quei piedini minuscoli che a breve nella vostra mano non ci staranno più.
Godete della lentezza dei primi mesi e del tempo totalizzante da dedicare a loro, passerà un soffio di vento e avranno molto meno bisogno di voi.
Passate ora a fargli il bagnetto e a massaggiargli il pancino.
A incantarvi davanti al primo sorriso sdentato.
A guardarli dormire e sognare chissà cosa.
Cullateli come non ci fosse un domani perché arriverà il momento in cui si puliranno dai vostri baci, e non ci vorrà moto perché ciò accada.
Prendetevi il tempo di fare sonnellini sul divano insieme a loro.
Stringeteli forte. Finché vi permettono di farlo.
Sorridete con loro cantando una ninna nanna.
Navigate senza tempo nel mondo del vostro neonato.
Perché sarà neonato per troppo poco tempo.
E poi sarà tutto diverso. E vi mancherà da morire l’odore di latte.
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