Tutte le cose che ho fatto da sola. La mia vita in poche righe

Tutte le cose che ho fatto da sola.

Questo post voglio dedicarlo a me, e a tutte le persone che siano donne o uomini, mamme o papà che nella vita ogni cosa che hanno se la sono guadagnata. Con fatica e sudore.

Non ho mai ricevuto regali da nessuno e la mia famiglia è stata sempre una famiglia normale. Non povera ma nemmeno benestante o potente da potermi spianare la strada nella vita.

Ho iniziato molto presto a voler essere indipendente. Nel periodo in cui frequentavo le scuole superiori ci fu un momento di crisi economica in famiglia e io non me la sentivo di chiedere denaro, ma allo stesso tempo c’erano delle piccole cose che desideravo. Un paio di jeans, un modello di scarpe da ginnastica. E così ho iniziato a lavorare il sabato e la domenica come cameriera nel parco. Ovviamente sottopagata, ma felice di poter soddisfare i miei piccoli desideri.

Ho imparato da subito il valore della fatica e l’importanza del lavoro. Nonchè la soddisfazione di dire:” Tutto questo è farina del mio sacco“.

Poi è arrivata l’Università. Avevo preso la patente ma non avevo una macchina mia, se mi serviva dovevo chiederla in prestito a mia madre che non me la dava mai volentieri.

All’università andavo invece perlopiù in bicicletta. Mi piaceva pedalare e osservare la mia città.

Frequentavo le lezioni e nei week end lavoravo. Prima come hostess alle fiere, il primo incarico fu di strappare i biglietti all’ingresso, fuori, al freddo e tra la nebbia. Ogni tanto potevamo fare pausa per scaldarci. Tutto questo per un guadagno netto di ben cinque euro l’ora. Poi sono stata promossa al centralino, almeno ero seduta e al caldo.

Arrivavo al quartiere fierisco col mio piccolo scooter. In tailleur perché la divisa era quella, con le gambe e la mani gia completamente gelate e umide.

Quando lavoravo in fiera arrivavo a casa talmente stanca che non avevo la forza di uscire con i miei amici. A volte uscivo lo stesso ma non vedevo l’ora di andare a dormire.

Poi è arrivata la fortuna di essere “assunta” come commessa il sabato in un  negozio di profumeria.

Cosi dal lunedi al venerdi studiavo e il sabato e il mese di dicembre lavoravo.

Conservavo i miei piccoli guadagni in una scatola in camera mia. E ogni tanto mi toglievo delle piccole soddisfazioni.

Ho fatto tutto da sola.

Mi  sono laureata e ho iniziato un lavoro vero. Mi ero messa a cercarlo molto prima della laurea e lo avevo trovato ma era abbastanza lontano da casa e così per aiutarmi, mio padre mi ha comprato una fiesta usata e molto vecchia ma per me era la macchina più bella del mondo perché avevo finalmente la mia macchina. Avrei dovuto smettere di elemosinare passaggi o la macchina di mia madre. Finalmente  non avrei più preso nè  pioggia nè freddo che nelle mie zone è talmente umido da penetrarti in profondità nelle ossa. Avrei avuto anche uno stipendio vero a fine mese ma soprattutto la mia tanto desiderata indipendenza completa.

E cosi nel giro di  un anno ho preso casa per conto mio. L’ho fatto di getto, come tutte le cose che ho fatto nella vita. Il mio non era ancora un contratto a tempo indeterminato ma l’ho fatto lo stesso perché nella vita se non ti lanci non potrai mai raggiungere nulla.

Me lo ricordo il giorno del mio piccolo trasloco. Tanti scatoloni con tutte le mie cose, li ammassati che uno ad uno ho trasportato via. Tutto da sola. Quel giorno solo una persona era al mio fianco.

Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono sentita persa. In cui mi sono chiesta come avrei fatto ad affrontare l’ennesimo ostacolo ancora da sola.

Quando i soldi non bastavano per le spese e non avevo nessuno su cui appoggiarmi.

Ma poi non so come mi tiravo su e in un modo o nell’altro riuscivo sempre a far quadrare tutto.

Nessuno mi ha mai regalato qualcosa.

La mia carriera lavorativa è il frutto del mio impegno.

Questo blog che ora state leggendo è tutta farina del mio sacco. Faccio tutto da sola, dalle foto alla gestione del blog e dei miei profili social e tutte le soddisfazioni che mi arrivano per me valgono mille.

Questo blog è il mio grande amore. Un amore incompreso perché quando dico che ho bisogno di tempo per lavorarci agli occhi di chi mi circonda è tempo perso a “trastullarmi” su internet.

Ed è proprio perché credo sia impossibile che un’altra persona capisca fino in fondo i tuoi desideri, le tue ambizioni e le cose che ami avvero che ho sempre pensato che per andare avanti avrei dovuto saper camminare sulle mie gambe e non dover mai appoggiarmi a qualcun’altro e così ho sempre fatto e continuo a fare.

Perché in fondo nella vita si nasce e si muore da soli e bisogna essere in grado di affrontarla da soli la vita. La famiglia c’è certo, ma non deve essere quella il tuo sostegno.

Dobbiamo tutti saper camminare sulle nostre senza appoggiargi al alcuno.

Il tuo sostegno sei solo tu, che devi saper affrontare anche la tempesta solo con le tue forze.

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

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