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Dietro gli schermi ci sono mamme che piangono

Dietro gli schermi ci sono mamme che piangono

Cara ministra Azzolina,

Da semplice madre che sono volevo solo dirle una cosa.

Mentre lei vanta il successo della sua DAD ovvero didattica a distanza, dietro lo schermo del pc ci sono mamme che piangono.

Perché la sua DAD sui bambini più piccoli è per lo più un vero fallimento.

Un fallimento didattico.

Un fallimento sociale.

Un fallimento psicologico.

Sono le mamme e i bambini le vere vittime del coronavirus

Sono le mamme e i bambini le vere vittime del coronavirus

Sono le mamme e i bambini le vere vittime del coronavirus.

Iniziamo parlando dei bambini, quelli che sono prima di tutto stati additati come untori. Quelli che in realtà superano il coronavirus senza grossi problemi.

Come al solito i bambini sono stati ritenuti portatori sani di virus e allontanati senza spiegazioni dalla loro quotidianità, dalle loro scuole e dai loro amici.

Chiusi in casa senza il diritto di fare una passeggiata al parco.

Chiusi in casa  mentre loro giochi al parco sono stati transennati. E vedere quelle altalene transennate credo sia l’esempio più lampante del fallimento della nostra società

Anche se siamo in pandemia non sono un’insegnante ma una mamma

Anche se siamo in pandemia non sono un’insegnante ma una mamma

Anche se siamo in pandemia non sono un’insegnante ma una mamma

Lo penso ogni giorno da quando è successo questo delirio.
Mi sono trovata da un giorno all’altro a dover lavorare da casa, coi bambini e a dover fare l’insegnate della grande.
Si perché se da un certo punto di vista è logico il ragionamento che gli studenti non debbano essere lasciati allo sbaraglio, d’altro canto non è pensabile che un genitore lavori e contemporaneamente faccia da insegnante.
Le ore della giornata sono le stesse.
O faccio il mio lavoro o faccio l’insegnante.
Ancora non sono in grado di sdoppiarmi.
Anche se siamo in pandemia non sono un'insegnante ma una mamma
All’inizio erano solo compiti. Ora viene chiesto ai genitori di portare avanti il programma scolastico lasciato a metà.
Questo non è pensabile né fattibile.
Non sono un’insegnante e non voglio esserlo.
Già ci siamo trovati tutti ai domiciliari senza aver commesso alcun reato, ci troviamo di fronte ad una realtà che mai avremmo immaginato.
Rapporti umani dilaniati.
Bambini stanchi e annoiati.
Bambini che hanno perso la loro quotidianità e le loro certezze.
Gli amici, le insegnanti e sopratutto la socialità.
E ora viene chiesto a noi genitori di essere tutte le figure immaginabili. Educatori, genitori e insegnanti.
Non sono d’accordo.
Nonostante una laurea non mi sento in grado di svolgere un compito così delicato.
E non ho il tempo di farlo.
A meno di lavorare la notte e passare la giornata a suon di minacce con mia figlia.
Sono la loro mamma.
Non sono la loro insegnante.
In questo momento così difficile e delicato posso solo concentrarmi sulle cose impellenti come lavorare e non perdere il lavoro, perché quando tutto questo sarà finito piangeremo miseria. Il lavoro scarseggerà, la depressione incomberà sulle persone.
E niente sarà più come prima.
Nemmeno la scuola sarà la stessa.
E non ha senso allora chiedere oggi ai genitori di caricarsi di incombenze che non gli competono. Non diventeranno tutti improvvisamente ignoranti se non finiscono il programma dell’anno scolastico oramai compromesso.
E un momento difficile anche per loro.
Diamogli il tempo di annoiarsi, riflettere e fare solo ciò che desiderano.
Il lavoro degli insegnanti non compete a noi genitori. Ne oggi ne mai.
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A te che sei tutte le mie prime volte. Alla mia primogenita

A te che sei tutte le mie prime volte. Alla mia primogenita

A te che sei tutte le mie prime volte.

In bene e in male. Nelle cose belle e in quelle brutte.

Sei stata la mia prima gravidanza, quella del non so cosa capiterà, delle paure insensate e delle emozioni tutte nuove.

I primi calcetti, le ecografie e la smania di vederti e stringerti tra le braccia.

I primi pannolini acquistati e i consigli per gli acquisti tipici delle neomamme che non sanno bene cosa servirà per davvero.

Le prime 100 tutine taglia zero che nel giro di poche settimane non sarebbero più andate ma non lo sapevo che saresti cresciuta in fretta.

Così in fretta che oggi passeggiamo mano nella mano, guardiamo le vetrine e ci sediamo al tavolino del bar per fare delle chiacchiere. Le chiacchiere da donnine.

Se ti separi qualsiasi problema di tuo figlio sarà colpa tua

Se ti separi qualsiasi problema di tuo figlio sarà colpa tua

Se ti separi qualsiasi problema di tuo figlio sarà colpa tua.

E un meccanismo automatico.

Due genitori si separano e automaticamente ogni piccolo problema del figlio dal nervosismo alla verruca sul piede sarà colpa della separazione.

Perché la società è bigotta e nonostante i genitori separati siano tanti, inconsciamente non si accetta.

Halloween a Mirabilandia

Halloween a Mirabilandia

Halloween a Mirabilandia.

Lo sapete vero che adori i parchi tematici e non ne perdo uno?

Quest’anno durante il periodo di Halloween siamo stati per la prima volta a Mirabilandia.

Mirabilandia come vi ho già raccontato Qui è un parco tematico che ho visto crescere.

A due passi da casa e nella mia amata Romagna.

A Mirabilandia il divertimento è trasversale e ci si diverte sempre a tutte le età.

Quando ero più giovane non rinunciavo all’adrenalina e attrazioni come le  OIL TOWER ovvero le torri che ti lanciano in caduta libera o in salita improvvisa, erano immancabili durante le mie visite.

Oggi con due figli all’attivo preferisco di gran lunga Bimboland.

A Bimboland le attrazioni sono adatte a tutta la famiglia e vi assicuro che nella Casamamata e nel Flying Arturo i siamo fatti delle grasse risate!

Poca adrenalima ma risate senza limite.

In questi giorni il parco era “mostruosamente” addobbato ad Halloween. Le zucche ornamentali non mancavano in giro per il parco, e nemmeno i teschi e i ragni giganti.

Per di più sono state allestite delle attrazioni speciali dedicate proprio al tema

tra cui una galleria per un percorso horror divertente a misura di bambini.

I bambini si sono immersi nell’atmosfera magica e si sono goduti ogni singolo attimo della giornata.

Abbiamo passeggiato, mangiato caramelle, corso riso e scherzato.

Da segnalare l’area tematica dedicata ai dinosauro ovvero “Dinoland” in cui sono presenti diverse ricostruzioni di dinosauri a grandezza naturale.

Inutile dire che il mio piccolo esperto di dinosauri è rimasto a bocca aperta e non voleva più andare via.

Molto carina in questa area l’attrazione Ovosauro. Si tratta di una monorotaia che si percorre a bordo di un mega uovo di dinosauro che permette di esplorare dall’alto Dinoland, osservando dettagli che da terra non sono visibili.

Infine prima di andare a casa, quando il sole iniziava a calare abbiamo fatto un giro sull’altissima ruota panoramica. Quella di Mirabilandia è la più alta d’Europa e vi assicuro che stano lassù in altro lo spettacolo è mozzafiato.

Col calare del buio e l’illuminazione delle attrazioni, il parco è ancora più magico, e in questi giorni ancora più  a tema Halloween.

Se non ci siete stati ve lo consiglio anche se non siete amanti delle giostre perché è l’atmosfera quella che fa la differenza e vi assicuro che i vostri figli avranno un ricordo bellismo di quella giornata.

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Essere donne ed essere mamme significa rinunciare a tanto

Essere donne ed essere mamme significa rinunciare a tanto

Essere donne ed essere mamme significa rinunciare a tanto.

Quando sono diventata mamma per la prima volta credevo che con estrema facilità avrei conciliato i ruoli di mamma e di donna.

Credevo che sul lavoro non ci avrei rimesso e che non avrei rinunciato a nulla che mi rendesse felice e serena.

Poi sono diventata mamma di due e mi sono accorta che in questi anni ho dovuto rinunciare a tantissime cose.

Ho rinunciato alla mia carriera lavorativa che ha subito un brusco stop col primo figlio e si è totalmente azzerata col secondo.

Ho dovuto rinunciare a molte delle cose che mi facevano piacere non avendo aiuti da nessuna parte.

Le mamme e i loro infiniti compromessi

Le mamme e i loro infiniti compromessi

e mamme e i loro infiniti compromessi.

Con se stesse e con il resto del mondo.

Quanti compromessi fanno le mamme. Iniziano dalla gravidanza, quando scendono a compromessi con la bilancia e con quel corpo che cambia in tutto e per tutto.

Nell’aspetto e nelle energie.

Nelle forme.

Scendono a compromessi si col dolore del parto, perché non esiste dolore eguale, eppure loro sopportano e questo solo per amore.

Posso dire la mia? Odio i compiti a casa

Posso dire la mia? Odio i compiti a casa

Posso dire la mia? Odio i compiti a casa.

O almeno alle scuole elementari secondo me non hanno alcun senso.

Specialmente se i bambini già frequentano a tempo pieno.

Al giorno d’oggi, quando in famiglia si lavora in due e senza aiuti l’unica soluzione per troppe famiglie è lasciare i bambini a scuola a tempo pieno.

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Addirittura dove abito io non ho avuto scelta. O tempo pieno o nulla.

Mia FIGLIA va alla scuola primaria a tempo pieno. Passa otto ore al giorno a scuola per cinque giorni a settimana. In totale fanno 40 ore esattamente come un lavoratore full time.

Ma un lavoratore full time finite le sue ore è libero.

I bambini no.

I bambini hanno i compiti nel week end e a volte anche durante la settimana.

Eppure un lavoratore normale se fa dello straordinario gli viene retribuito, ad un bambino no

Ecco io non sono assolutamente d’accordo col dare i compiti nel week end e durante la settimana.

I bambini hanno il sacrosanto diritto di annoiarsi

Di riposarsi.

Hanno diritto a godere del week end senza dover pensare ai compiti. Anche che sia solo colorare una scheda.

Non è giusto.

Non è il modo per far amare lo studio ai bambini.

Lo studio e la voglia di studiare deve essere qualcosa che viene. Lo studio è piacere. Non obbligo e costrizione.

Dopo 8 ore di scuola e dopo 40 ore settimanali i bambini devono potersi riposare e cosi anche i genitori.

Non so per voi ma per me il week end è un incubo al solo pensiero dei compiti.

Passiamo la settimana di corsa e il week end è sempre un gioco ad incastri per fare le cose rimaste indietro. Ora devo anche incastrarci anche i compiti.

Non ci potevo credere finché non l’ho provato.

E non ditemi che alle elementari sono necessari per imparare perché non è cosi.

Se fanno un buon lavoro durante le ore scolastiche è più che sufficiente.

Le scuole medie sono un altro discorso, ma le scuole elementari devono modernizzarsi.

E i compiti a casa sono la cosa più arcaica a e antipatica.

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Sono gli stessi genitori ad essere intolleranti verso i figli altrui

Sono gli stessi genitori ad essere intolleranti verso i figli altrui

Sono gli stessi genitori ad essere intolleranti verso i figli altrui.Diventare genitore non ti rende una persona più umana, comprensiva. Anzi troppo spesso accentua i lati negativi e le insofferenze delle persone stesse.Sono gli stessi adulti, già genitori, ad essere intolleranti verso i figli altrui.A non provare un minimo di empatia, anzi più i loro figli sono grandi più tendono a mettersi sul piedistallo e a non sopportare e criticare i figli degli altri.Ieri sono andata la cinema cinema con il mio compagno ed i miei figli.Per dovere di cronaca non eravamo a a vedere un film da adulti, ma un cartone per bambini.Nei posti davanti a noi una fila di genitori con figli più grandi dei miei. Si siedono e il più alto si mette proprio davanti ad Enea togliendogli tutta la visuale.Non dico nulla e faccio cambio di posto con mio figlio.