Su quei treni che ho perso, e mai più ritrovato.

Su quei treni che ho perso, e mai più ritrovato.

Su quei fogli pieni di sogni che prima ho nascosto, poi ritrovato, poi calpestato e alla fine mai più realizzato.

Su quelle speranze che col tempo sono svanite. Come nuvole che piano piano si allontanano dall’orizzonte.

Su quelle delusioni che mi hanno spezzato per il dolore. Che mi hanno cambiata rafforzandomi e indebolendomi allo stesso tempo.

Su tutte quelle lacrime che ho versato fino ad affogarvi dentro e da cui ho nuotato annaspando per uscirne, e a volte non vi sono uscita del tutto.

Su quegli amori persi, poi ritrovati e infine persi di nuovo. In un destino avverso, che si è divertito a prendermi in giro illudendomi e disilludendomi nel giro di un tempo così breve, da non avere nemmeno la soddisfazione di percepirne la gioia.


Sui miei desideri realizzati e su quelli ormai irrealizzabili. Semplicemente perché ormai è troppo tardi.

Non è vero che non è mai troppo tardi, tutte le volte che sbagli è già troppo tardi.

Sulla donna che sono e la donna che potevo essere, o che sognavo di essere. Mentre il destino mi ha preso in giro e ha fatto di me una persona lontanissima dall’ideale di donna che sognavo per me da bambina.

Sul futuro che potevo avere e non ho avuto. A volte per colpa mia a volte semplicemente perché doveva andare cosi.

Sulle amicizie perdute per sempre, passate attraverso la mia vita come lampi. E che come lampi hanno cambiato ciò che le circondava. A volte in meglio, molto spesso in peggio.

Sul tempo che è passato e non può tornare indietro. E ti guarda con soddisfazione facendoti marameo.

Sulle vicende che mi hanno cambiata, modellata a loro piacimento.

Sui sorrisi così brevi e così lunghi allo stesso tempo.

Sulle strade che ho percorso siu quelle che devo ancora percorrere.

Su tutto quello che è stato e tutto quello che poteva essere.

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

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