Stiamo crescendo generazioni di figli imbranati

Stiamo crescendo generazioni di figli imbranati

Stiamo crescendo generazioni di figli imbranati.

Forse non tutti ma io probabilmente si.

Noi genitori di oggi siamo troppo protettivi.

Abbiamo una profonda paura del mondo tanto da metterci sempre troppo davanti ai nostri figli.

E mi rendo conto che questo impedisce loro di fare esperienza, sbagliare, sbucciarsi le ginocchia e rimettersi in piedi da soli.

Da bambina avevo sempre le ginocchia sbucciate.

Stiamo crescendo generazioni di figli imbranati

I miei figli invece appena si fanno un piccolo graffio piangono e urlano. Non hanno mai avuto le ginocchia davvero sbucciate.

Quando io ho iniziato la scuola elementare sapevo bene che fare sempre i compiti era responsabilità solo ed esclusivamente mia.

Ora invece si rammenta ai genitori di controllare i compiti sul registro elettronico (perché magari il povero cucciolo ha sbagliato a scrivere sul diario) e sia mai che il bambino vada a scuola senza un compito fatto allora la colpa diventa del genitore e mai del bambino.

Questo ha il solo e unico risultato di deresponsabilizzare i figli e mettere alla gogna i genitori giocando sui loro sensi di colpa se lavorano troppo e non sono abbastanza presenti da fare anche i doveri dei propri figli.

In quinta elementare andavo a scuola da sola a piedi e attraversavo anche la strada. Dalle medie in poi credo mi siano venuti a prendere o accompagnare solo in caso di diluvio universale o caduta di meteorite. Per il resto caldo o freddo, neve o ghiaccio per raggiungere la scuola ho sempre usato le mie gambe o il cinquantino.

Oggi per legge devono essere ripresi davanti scuola fino alla terza media.

Faccio parte della generazione che trasportava zaini più pesanti di me. Oggi vanno coi trolley.

Faccio parte della generazione che a 16 anni iniziava a fare piccoli lavoretti per arrotondare. Oggi mai sia che facciano troppa fatica.

Ho imparato a mie spese e sulla mia pelle che quando hai bisogno di un aiuto lo trovi sempre e solo alla fine del tuo braccio.

Perché è questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli: a saper contare sempre e solo su se stessi.

Amici, conoscenti, amori sono solo un di più, non un essenziale.

Devono imparare a sentire il peso delle responsabilità e capire che al mondo l’unico vero aiuto lo si trova alla fine del proprio braccio.

I nostri figli vengono da noi ma devono avere il loro spazio.

Perché si cresce solo attraverso le esperienze.

Si cresce cadendo e tirandosi su.

Sorridendo anche quando fa male.

Si cresce a volte piangendo.

Perché noi genitori non ci saremo per sempre. E il dono più importante che possiamo fargli sono fornire loro gli strumenti per affrontare la vita e vivere serenamente.

E mi riprometto da oggi di essere meno chioccia e di smetterla di mettermi davanti a loro.

Mi riprometto di dargli spazio.

E lasciarli fare da soli anche se il mio istinto sarebbe di fare al posto loro.

Mi prometto di crescere anche io nel mio ruolo di mamma.

 

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.