Sono una mamma ad alto contatto e non mi importa se ti da fastidio.
Sono una mamma ad alto contatto.
I miei figli sono delle piccole cozze appiccicose.
Tutti e tre allattati al seno, tutti i tre per i primi mesi costantemente attaccati a me. Di giorno e di notte.
E non stavano attaccati perché il mio latte fosse acqua, avessero mal di pancia o altre cavolate. Semplicemente facevano i neonati.
Come ho fatto coi due grandi ora faccio col piccolo: dorme con me, attaccato a me e non potrei pensare per lui un posto più sicuro delle mie braccia.
In natura i cuccioli dormono attaccati alla mamma. Ditemi perché non deve essere così anche per gli esseri umani.
Per esperienza so che i cuccioli crescono più in fretta di quanto una persona possa rendersene conto. E che le fatiche dei primi tempi si dimenticano in fretta.
E ho imparato a non ascoltare chi mi dice che non si fa così, che devono dormire nella loro culle altrimenti non si staccheranno mai da me.
Ne ho già due che ora dormono nella loro cameretta e sono la prova che tenerli a letto con se i primi tempi non significa che ci staranno in eterno e se ne andranno nel loro lettino prima di quanto si possa immaginare.
Perché l’attaccamento alla mamma, il bisogno di contatto sono semplicemente istinti naturali di sopravvivenza.
Se in braccio a me è tranquillo allora lo tengo in braccio. Perché tanto arriverà presto il giorno in cui non si farà più baciare da me e sarà troppo pesante per stare in braccio.
I primi mesi sono momenti unici. Faticosi da morire, stancanti fino alle lacrime. Ma sono passeggeri e senza nemmeno il tempo di accorgersene passa tutto.
In fretta.
Troppo in fretta.
E l’abbraccio del neonato arriva presto a mancare.
E allora godetevi questi bimbi, che a giudicare sono tutti bravi, ma i figli sono vostri e non saranno piccoli per sempre.
E certi momenti vi mancheranno in fretta.
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