Quanto è diventato insostenibile essere genitori e lavoratori nel 2022

Quanto è diventato insostenibile essere genitori e lavoratori nel 2022

Quanto è diventato insostenibile essere genitori e lavoratori nel 2022.

La parola che meglio descrive il mio sentimento in questo inizio 2022 è ANGOSCIA.

Angoscia per il futuro mio e dei miei figli.

Inizia l’anno nuovo, ancora una volta con l’incertezza sulla riapertura delle scuole. Decreti in stand by e persone che non sanno cosa sarò del loro domani.

Non sanno se avranno ancora un lavoro, se saranno in grado di pagare l’affitto, il mutuo, le spese.

Se i bambini torneranno a scuola o se di nuovo si ripresenterà l’incubo ricorrente degli ultimi tre anni: LA DAD.

Non sanno se avranno ancora qualche diritto, gli stessi diritti che fino a due anni fa davamo per scontati.

Ho ritrovato una foto di due anni fa. Ero a sciare e ridevo. I bambini giocavano con la neve e non potevamo nemmeno lontanamente immaginare l’incubo in cui saremmo sprofondati da li a poche settimane.

Quanto è diventato insostenibile essere genitori e lavoratori nel 2022

E non è solo il virus la questione. La questione è rendersi conto che l’emergenza ormai non è più sanitaria ma esclusivamente politica.

Mentre poche persone dal loro posto di privilegio da un giorno all’altro tolgono diritti ad una fascia di popolazione senza più passare per un parlamento eletto dai cittadini.

E mentre la maggior parte della popolazione è anestetizzata e accetta a testa bassa ogni tipo di sopruso perché c’è il virus.

Siamo tutti d’accordo. C’è un virus, che è presente come altri milioni di virus.

C’è un virus che ha ucciso delle persone. Corretto, ma il problema di tante morti è ormai assodato sia stato dovuto a terapie sbagliate perché appunto il virus era nuovo.

Anche se vale sempre la pena ricordare che anche l’influenza stagionale ogni anno ha causato polmoniti e decessi senza bisogno di dover chiudere in casa milioni di persone.

Ormai ci sono anche i vaccini che la maggior parte della popolazione si è fatta somministrare.

Vaccini che all’inizio dovevano proteggere dall’infezione, ora pare proteggano dai sintomi più gravi ma non fermino contagi e trasmissioni. E questo lo capirebbe anche un bambino. Se solo il 10% della popolazione non è vaccinata come mai oggi 4 gennaio i contagiati sono almeno al 22% della popolazione?

Comunque ormai ci sono le cure. Il virus è mutato in forma lieve.

E allora perché devo ancora sentire parlare di didattica a distanza??

Perché devo sentire parlare di esclusione lavorativa per chi non ha il vaccino se il 90% si è vaccinato?

Perché solo in Italia sta accadendo questo, mentre nel resto del mondo non si parla nemmeno lontanamente di green pas sul lavoro?

Perché tutto questo non provoca in voi adulti pensanti sdegno?

Sdegno per la vita che ci stanno togliendo. Certo siamo vivi ma abbiamo solo incertezze riguardo il futuro.

Ad oggi il nostro diritto di vivere in società è proporzionale al numero di dosi di vaccino che ci siamo iniettati.

E siamo tutti consapevoli che se nessuno alzerà la testa le dosi daranno fisse. Conditio sine qua non potremo avere diritto ad una vita, al lavoro e al benessere dei nostri figli.

In quella foto di due anni fa non potevo nemmeno immaginare quanto il mio essere madre, che già era complicato di per se, sarebbe diventato un ruolo al limite dell’immaginario.

Quanta angoscia avrei dovuto metabolizzare nel profondo del mio animo per mostrare loro un sorriso di circostanza.

Perché per i bambini il mondo è bello nonostante tutto. E dobbiamo continuare a farglielo credere.

E sta a noi grandi fare di tutto per restituire loro il mondo che ci è stato portato via a suon di decreti e stati di emergenza senza fine.

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.