L’estate impossibile delle famiglie dei lavoratori. Quattro mesi di vacanze sono troppi

L’estate impossibile delle famiglie dei lavoratori. Quattro mesi di vacanze sono troppi!

Ne avevo già parlato, ma man mano che le giornate passano e il ritorno a scuola è ancora lontano mi arrabbio sempre di più.

Quattro mesi di vacanze estive sono troppi.

“E ma non li vorrai mica parcheggiare a scuola poveri bambini!” Disse la mamma che, fortuna sua, non doveva lavorare.

No certo i miei figli non li parcheggio. I miei figli me li gestisco e lo faccio anche molto volentieri, altrimenti non li avrei fatti, ma ditemi come si fa a gestire anche un solo figlio quando entrambi i genitori lavorano da dipendenti.

I nonni. Bene parliamo dei nonni. Che magari abitano lontano, oppure molto semplicemente lavorano ancora grazie alla recente riforma Fornero delle pensioni.

E allora che si fa?

Centro estivo, certo finché è aperto perché in agosto, magia delle magie, chiude anche quello. E la settimana prima delle aperture delle scuole pure.

Prendi ferie. Facile prendere ferie per chi non lavora. Ma se lavori? Ma pensate che esistano datori di lavoro che concedano gentilmente più di due/tre settimane d’estate?

Ho sentito mamme casalinghe, additare altre mamme lavoratrici con la frase:” Eh ma ci dovevi pensare prima di fare de figli a come sistemarli d’estate, io ho rinunciato al mio lavoro”.

Tu puoi aver rinunciato al tuo lavoro per i motivi più disparati ma questo non significa che le altre debbano fare la stessa scelta per volontà o per necessità.

Perché, parliamoci chiaramente, con un mutuo sulle spalle e nessun genitore alle spalle che faccia dei bonifici è impossibile vivere con uno stipendio solo.

E comunque la responsabilità non deve essere mia. Ma è lo stato che ci dovrebbe tutelare.

Tieni le scuole chiuse 4 mesi all’anno. Bene allora i casi sono due:

O legiferi a garantire 4 mesi di vacanze a uno dei genitori;

Oppure crei strutture e attività gratuite che accolgano i bambini d’estate.

Perché non deve essere solo compito mio lavorare per pagare le tasse e dover trovare il modo per riuscire a lavorare perché la scuola statale è chiusa.

Oppure continuiamo cosi. A discriminare le donne lavoratrici. A mettere le famiglie in difficoltà per riuscire a far combaciare famiglia e lavoro.

Continuiamo a dare sostegno solo a una certa categoria di persone e bastoniamo come somari i lavoratori onesti.

Le famiglie giovani che provano a dare il loro contributo alla natalità di questo paese e si trovano ogni giorno a districarsi tra famiglia e lavoro. Turni, permessi, ferie, ponti.

Tra la necessità di garantire denaro e la necessità di prendersi cura dei  propri bambini.

Oggi come oggi il modello anni 80′ dei quattro mesi estivi non funziona e non può essere applicato.

Quindi cari governanti come la mettiamo?

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.