Le parole che direi alla me di 20 anni.
Oggi sento più che mai l’età che avanza, il tempo che passa inesorabile e inarrestabile. Perché trascorriamo le nostre vite di corsa mentre il tempo va avanti. Troppo spesso ogni giorno guardiamo al domani senza soffermarci sul presente, quel presente che altro non è che la nostra vita stessa.
Oggi compio 40 anni .
E mi sento vecchia più che mai.
Come ci sono arrivata?
Ci sono arrivata, sono qui. Ho tre figli e più responsabilità di quante le mie spalle molto spesso riescano a sostenere.
Un rapporto fallito e un nuovo rapporto che mi ha donato uno splendido bambino inaspettato. Ma questo nuovo rapporto è complicato e pieno di variabili incontrollate che mi costringono a vivere giorno per giorno senza mai la certezza del domani.
Ho 40 anni e la consapevolezza di essere arrivata qui senza mai tradire quella che sono. Senza mai essermi venduta solo per piacere a qualcuno.
Certo questo mi è costato litigi e malumori, ma quello che sono non è mai cambiato per piacere a qualcuno.
Non mi sono mai piegata per far felice qualcuno e non ho mai venduto la mia dignità e la mia essenza.
Sono arrivata a 40 anni carica di cicatrici sul cuore e nell’anima e circondata da muri che non riesco ad abbattere verso le persone che mi hanno ferito.
Ho perdonato, ma questo non è stato sufficiente a ricucire rapporti ormai rotti del tutto.
A 40 anni in tutta onestà non mi sento felice. Mi sento viva ma non felice. Penso che avrei potuto ottenere di più dalla vita e dai rapporti.
Ma ovviamente col senno di poi è tutto più facile.
Alla me di vent’anni fa chiederei di essere più riflessiva. Chiederei di imparare subito a non dare troppo spazio e confidenza alle persone prima di conoscerle in profondità.
La implorerei di seguire i propri sogni e di lottare per quelli e non abbandonarli in un cassetto come ho fatto io.
Le direi che avere una famiglia è bello ma non è per tutti. Che i figli sono un dono ma sono anche sangue e fatica.
Le direi di non compare mai casa in provincia anche se costa poco vista la sofferenza che mi ha causato questo trasferimento.
Le direi di studiare ciò che ama e che il lavoro in un qualche modo arriverà.
Le direi che alla fine qualsiasi scelta farà sarà felice di averla fatta e contemporaneamente continuerà a chiedersi cosa sarebbe successo se avesse preso altre strade.
Le direi che è molto più forte di quello che crede.
Le direi anche di godere del Natale in famiglia perché i Natali diventeranno sempre più tristi perché man mano ad ogni Natale arriverà a mancare qualcuno.
Le direi che sono e resterò sempre orgogliosa di lei qualsiasi cosa succeda perché se una cosa è certa è che lei non sarà mai una persona finta.
Che ci saranno tanti giorni amari ma quelli il destino non li risparmia a nessuno.
Le direi di sorridere di più e godere del presente. O almeno di provarci. Sempre.
Cinque anni fa parlavo ancora alla vecchia me Lettera alla ragazza che ero
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