Con se stesse e con il resto del mondo.
Quanti compromessi fanno le mamme. Iniziano dalla gravidanza, quando scendono a compromessi con la bilancia e con quel corpo che cambia in tutto e per tutto.
Nell’aspetto e nelle energie.
Nelle forme.
Scendono a compromessi si col dolore del parto, perché non esiste dolore eguale, eppure loro sopportano e questo solo per amore.
Poi ci sono Le notti delle mamme, le mamme dormono ma solo per finta. E scendono a compromessi con il sonno.
Scendono a compromessi con la società che le vorrebbe energiche e presenti già il giorno sopo il parto, senza ormai nessun rispetto del silenzio e della calma che invece dovrebbe accompagnare una donna nella sacralità dei primi giorni dopo il parto.
Scendono a compromessi col datore di lavoro. Accettando una retrocessione di carriera pur di avere del tempo da dedicare ai propri figli.
Scendono a compromessi con se stesse, ogni giorni, quando davanti allo specchio sono assalite dai dubbi. E da inutili sensi di colpa.
Perché non è facile essere una mamma.
E solo le mamme sono capaci di autocritiche a volte esagerate.
Scendono a compromessi con le amiche senza figli che spesso non possono capire la stanchezza e la poca voglia di uscire.
Molte scendono a compromessi coi mariti, perché non tutti gli uomini capisco a fondo, e non riconoscono più la donna di prima vedendo solo la mamma.
Ma la donna di prima c’è.
Sta li.
Nascosta.
A volte sopraffatta dal nuovo ruolo, che per quanto magnifico è totalizzante.
Scendono a compromessi con le altre mamme, con le amiche, i parenti e la società.
A volte piangono in silenzio. Nascoste al buio.
Ma poco. Perché tra i tanti compromessi c’è anche quello di non piangere troppo.
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