Sono stata una bambina per nulla estroversa, anzi abbastanza timida e sempre rispettosa del prossimo, specie se il prossimo era un adulto.
Sono cresciuta serena e fiduciosa in me stessa finchè non ho iniziato la scuole medie.
Le scuole medie sono quel periodo di purgatorio tra l infanzia e l’adolescenza. Troppo grandi per essere definiti bambini, e troppo piccoli per essere giovani adulti.
Anche fisicamente non si è, né carne, né pesce, il corpo inizia la sua trasformazione e come un lavoro in corso d’opera non sempre risulta già bello.
Io ero decisamente bruttina. Diversi kg di troppo, mono-ciglio alla Teo Teocoli, capelli arruffati e pochissimo gusto nel vestire.
Questo, unito al mio carattere timido e introverso ha fatto di me la vittima perfetta dei bulli.
Non è stato un bullismo fisico, è stato un bullismo psicologico fatto di battutine, continue prese in giro e isolamento, non da parte di tutti i componenti della classe, ovvio. La classe faceva gruppo, ma io a quel gruppo non appartenevo. Chi si sedeva vicino a me rischiava di finire vittima di scherno. E io ogni giorno che passava mi sentivo sempre più isolata e sempre più brutta.
La mia autostima ha toccato il minimo storico. A scuola andavo malvolentieri, ma ci andavo perché a me studiare piaceva davvero!
Soffrivo, tanto. Non capisco come mai nessun professore se ne sia mai accorto. Forse perché all’epoca c’era meno attenzione verso queste tematiche.
Ai miei genitori non ne ho parlato. Non volevo sentirmi inadeguata anche con loro, mi vergognavo. Ora guardo i miei bambini e mi chiedo cosa posso fare affinchè mi dicano sempre tutto senza vergognarsi mai. Come posso difenderli da questo?
A onor del vero quei compagni qualche anno fa li ho rivisti, il tempo ha fatto di ognuno di loro una persona migliore e i bulletti sono ora adulti normali. Ma all’epoca non era cosi.
Poi fortunatamente le medie sono finite e ho iniziato il liceo. Li le cose sono andate un po’ meglio anche se gli strascichi del periodo precedente sono durati parecchio, per diverso tempo ho continuato a sentirmi inadeguata, mai all’altezza degli altri, un senso di inferiorità che ha necessitato di parecchio tempo per passare.
Sono guarita all’università. Corso di laurea in matematica, pochissimi studenti, nessun bulletto. Col senno di poi devo dire che è grazie a loro che ho riscoperto me stessa e ho imparato ad amarmi. Con loro non mi sentivo più diversa e brutta. Sono tutte persone speciali. Se leggete questo post sappiate che anche se non ci vediamo più vi ricordo uno a uno con tanto affetto.
Guarendo e riscoprendo l’amore per me stessa ho ritrovato la mia autostima ma ho imparato anche ad alzare dei muri. Il mio non-marito dice che litigo con tutti e ho un brutto carattere. È vero mi capita di litigare e chiudere i ponti con le persone. La velocità con cui chiudo i rapporti è proporzionale all’affetto che provo verso questa persona.
Ci sono amiche a cui ho voluto tanto bene e con cui ho condiviso tante cose, poi sono successe delle incomprensioni, delle situazioni che mi hanno fatto soffrire e per non soffrire più io ho chiuso tutti i rapporti.
Non sono capace di farmi scivolare le cose addosso, non ne sono mai stata capace, ma ho imparato ad allontanare dalla mia vita chi mi fa del male e a non stare li a subire.
Dicono che mi arrabbio troppo facilmente. È vero. Se qualcosa mi ferisce io mi arrabbio, tiro fuori tutto il mio carattere e poi mi allontano.
Non posso farci niente, è il risultato del mio passato, del dolore che ho provato.
Per anni , per colpa di ragazzetti ho creduto di essere un inetta, odiavo me stessa, avrei voluto essere totalmente diversa, ma non potevo esserlo e soffrivo e mi chiudevo.
Poi sono cresciuta, fisicamente sono cambiata, e dentro di me è nata la consapevolezza che quelli sbagliati erano loro non io. Io non facevo male a nessuno.
Ora guardo i miei figli e mi chiedo se sarò in grado di trasmettergli quella sicurezza in se stessi che forse mi avrebbe risparmiato tanto dolore.
Voglio che si sappiano difendere e sappiano chiedere aiuto se ce ne fosse bisogno. Si devono fidare e confidare con mamma e papà con la certezza che noi non siamo qui per giudicarli, ma per appoggiarli e sostenerli nel loro processo di crescita.
Sono e sarò sempre una madre attentissima. Li guarderò costantemente negli occhi e nel cuore, come solo una mamma sa fare, e cercherò di trasmettergli quella forza che a me è mancata.
Ogni giorno gli ripeto che li amo, che li proteggerò e che di me si possono fidare.
Voglio tenerli per mano, accompagnarli nella loro crescita e lasciargli la mano solo quando saranno adulti e consapevoli del fatto che loro sono speciali.
Che ogni persona è unica e speciale, coi suoi pregi e coi suoi difetti.
Che nessuno merita di essere preso in giro per i suoi difetti.
Che quello che ci rende unici è la diversità ed è anche la nostra forza più grande.
A 28 anni ho fatto un tatuaggio sulla spalla destra, è un bellissimo cigno che spicca il volo. Quel cigno per tanto tempo si è sentito solo il brutto anatroccolo.
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