I miei figli sono cresciuti e nulla è cambiato, dal mio punto di vista di mamma la penso sempre sllo stesso modo.
Al bando i libri dei compiti delle vacanze estive ora e per sempre nei secoli dei secoli.
Li ho sempre detestati con tutta me stessa.
Sono uno degli incubi più ricorrenti della mia infanzia. Quei libri delle vacanze che definire interminabili è un eufemismo.
Pagine e pagine infinite.
Pagine che sembrano autorigenerarsi
E l’ansia ai primi di settembre con quelle pagine perse, mancate, lasciate indietro da completare a tutti i costi.
L’insegnante che li ritirava il primo giorno e non li riconsegnava mai.
Li ritirava così, come ammenda, per ricordarci di farli negli anni a venire.
Li ho odiati. Detestati.
Credevo fosse un abitudine passata, antiquata e invece no. Primo anno di scuola primaria, arriva giugno e il mio incubo peggiore diventa realtà tra le mie mani.
Il libro dei compiti estivi.
Proprio lui, come trent’anni fa.
Non ci potevo credere.
Ora dirò la mia, e magari risulterò anche impopolare.
Vero che l’estate è decisamente lunga, vero che esercitarsi non fa male. Ma che bisogno c’è di dare libri interi di compiti?
Ma crediamo davvero possibile che i nostri bambini dimentichino tutto? Crediamo davvero che la loro memoria faccia così tanto cilecca?
Non credo proprio.
Le vacanze servono per staccare. Spendiamo stipendi in centri estivi per farli divertire e svagare, che senso hanno i compiti?
Perché anziché libri imposti non si richiede di leggere dei libri a propria scelta in biblioteca?
Io onestamente sono in difficoltà.
Fa caldo, e mia figlia di fare i compiti non ne ha voglia. ieri come oggi sempre stessa storia.
A scuola è sempre andata bene e non trovo il senso di imporle dei compiti in estate.
La spingo a leggere invece, ad essere curiosa.
Le dedico tutto il tempo umanamente possibile, ma voglio passarlo insieme a lei all’aria aperta, a fare una passeggiata, ad osservare il mondo che ci circonda.
A correre e ridere insieme.
Voglio costruire i ricordi.
E alle mamme perfettine che arriveranno a commentare che loro sono felici dei libri delle vacanze perché i loro lodevoli figli fanno esattamente tre pagine al giorno e anzi li hanno già finitin rispondo: affari vostri.
Io dico quello che penso e voglio essere libera di gestire il tempo con i miei figli come meglio credo.
Non voglio passarlo a litigare per fare i compiti, quello già lo faccio durante tutto l’anno scolastico.
Basta compiti e basta libri delle vacanze estive.
Sono inutili e dannosi.
Ricordiamo sempre che con la costrizione non si ottiene nulla. Mai.
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