Ti volevo solo dire che mi manchi tanto.
E che tutti i tuoi consigli continuo a non seguirli.
Che perservero nel fare di testa a mia e a cadere in continuazione.
Ti volevo dire che l’ipocondria mi accompagna e che ci sono giorni che sono triste esattamente come tu non sopportavi vedermi.
Volevo dirti che su tante cose hai sempre avuto ragione e darei un pezzo del mio cuore per porterlo dire in faccia.
Volevo dirti che ci sono notti in cui ti sogno, e sogno che mi abbracci. E mi sembra di toccarti davvero, e quando mi sveglio trovo il cuscino bagnato e scopro che ho pianto nel sonno.
Volevo dirti che le persone non cambiano, e che io invece vorrei cambiare.
Volevo dirti che ogni volta che vedo una signora anziana che indossa gli orecchini col fiore pendente come i tuoi mi si stringe il cuore, e se mi parla ascolto quello che ha dirmi, come forse non ho fatto a sufficienza con te.
Perché in fondo io credevo che fossi eterna e che la tua mancanza non l’avrei mai sentita.
Volevo dirti che in fondo non c’è bisogna che ti dica queste cose perché già le sai.
Volevo dirti che mi manchi, e che ogni anno quando si avvicina l’anniversario della tua morte la ferita si riapre un po’ e brucia da morire.
Perché sono infiniti gli abbracci che non ti ho dato. I baci che ho risparmiato.
Perché in fondo sono sempre la bambina che guardavi con l’amore di una nonna e anche se sono grande la nonna mi manca ancora.
Perché certi giorni “voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”, e in questi giorni mi sento più fragile.
Perché forse il senso stava tutto nella semplicità con cui tu hai vissuto la tua vita. Quella semplicità che nella mia inquietudine non riesco nemmeno a sfiorare.
E forse se tu fossi ancora qui smetterei di piangere, perché stavi male quando piangevo, e io non volevo farti stare male.
Ciao nonna
Mi manchi da morire.
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