Mese: Febbraio 2020

Al bando tutte le bigotte e chi critica senza un minimo di empatia

Al bando tutte le bigotte e chi critica senza un minimo di empatia

o sto vivendo sulla mia pelle.

Ho deciso di separarmi dal padre dei miei figli.

E non è stato un capriccio né una decisione presa con facilità e a cuor leggero.

E stata una decisione presa con tempo, con fatica, e con dolore. Un decisione che pago ogni giorno e ogni sera quando sono a casa coi miei figli e quando sono da sola perché i miei figli sono con lui. In quei momento in cui il silenzio fa così tanto rumore da diventare assordante.

Una decisione che sto pagando col sudore, coi soldi che sono meno e vanno misurati con maggiore attenzione.

E con la salute che ho rimesso perché sono così provata che mi ammalo spesso. Ho avuto una polmonite e non ho potuto curarmi e riposarmi come si deve essendo da sola con due bambini che vanno portato e ripresi da scuola.

Una decisione che pago con la solitudine grazie a chi in momento così delicato mi ha voltato le spalle. Perché è vero che nei momento felici ti sono tutti vicini mentre in quelli difficili le persone si allontanano.

E nonostante tutto sono fermamente convinta che sia stata la cosa giusta da fare.

A te che sei tutte le mie prime volte. Alla mia primogenita

A te che sei tutte le mie prime volte. Alla mia primogenita

A te che sei tutte le mie prime volte.

In bene e in male. Nelle cose belle e in quelle brutte.

Sei stata la mia prima gravidanza, quella del non so cosa capiterà, delle paure insensate e delle emozioni tutte nuove.

I primi calcetti, le ecografie e la smania di vederti e stringerti tra le braccia.

I primi pannolini acquistati e i consigli per gli acquisti tipici delle neomamme che non sanno bene cosa servirà per davvero.

Le prime 100 tutine taglia zero che nel giro di poche settimane non sarebbero più andate ma non lo sapevo che saresti cresciuta in fretta.

Così in fretta che oggi passeggiamo mano nella mano, guardiamo le vetrine e ci sediamo al tavolino del bar per fare delle chiacchiere. Le chiacchiere da donnine.

Sui nonni quelli proprio inesistenti. E ce ne sono ve lo garantisco

Sui nonni quelli proprio inesistenti. E ce ne sono ve lo garantisco

Sui nonni quelli proprio inesistenti. E ce ne sono ve lo garantisco

Diciamoci la verità spesso nemmeno si sceglie di diventare genitori, anche nel 2020 si può diventare genitori per caso, per sbaglio.

Certo è che diventare nonni non è mai una scelta che nasce dalla propria volontà.

Essere nonni è uno status che si acquisisce per scelte di altri. Anche se gli altri sono poi i propri figli.

E in questo senso ci può anche stare che non si accetti di esserlo o semplicemente non ce ne importi. Lo si accetti come dato di fatto senza fare nulla per dimostrare di essere felici di essere nonni.

Sui nonni quelli proprio inesistenti. E ce ne sono ve lo garantisco

La conseguenza di questo si riassume con una parola MENEFREGHISMO.

Totale

Assoluto

I nonni menefreghisti sono quelli che si presentano alla nascita, fanno qualche foto giusto per dimostrare agli amici l’esistenza del nuovo nipote e poi evaporano.

Fanno ogni tanto le loro apparizioni, sempre e solo per aggiornare le foto e poi così come sono comparsi evaporano.

Sono quelli che non fanno i regali a Natale “perché tanto non ci vediamo”.

Che si dimenticano dei compleanni e se per caso se ne ricordano mandano giusto un messaggio su WhatsApp.

Che li senti solo se sei tu a chiamare. Perché a loro di sapere come stanno figli e nipoti di base frega nulla.

Sono quelli che se tu mamma dici che sei stanca e hai bisogno di aiuto ti rispondono:

“Hai voluto la bicicletta? allora pedala. io i miei figli li ho cresciuti”

“Pagherai una baby sitter”

“Io per crescere voi ho rinunciato al lavoro, tirate la cinghia e vivete con uno stipendio solo (cosa che magari negli anni 80 era anche fattibile, oggi come oggi vivere con uno stipendio è praticamente impossibile e chi lo fa rinuncia a tutto)

Poi i loro figli li hanno si cresciuti ma non da soli, semplicemente perché i nonni della generazione precedente erano nonni per davvero quasi tutti.

Che poi non è un discorso di essere nonni, ma di essere genitori dei propri figli. in fondo la madre o il padre del nipote saranno sempre tuo figlio o tua figlia.

Ma a loro non importa di aiutarli. Anzi a loro frega proprio nulla di aiutarli.

Per egoismo? Svogliatezza? Per ripicca per non amore verso il marito o la moglie scelta?

La risposta non la ho. la sto cercando ma non la trovo.

Ma lasciatemi dire che se queste persone pretenderanno un giorno l’amore l’affetto e le attenzioni dei nipoti  e dei figli le riceveranno nella stessa misura in cui le hanno donate. Vale a dire zero.

Perché i genitori di oggi sono sempre più abbandonati a loro stessi.

In vite sempre di corsa, in cui il concetto di riposo è totalmente superato.

E se una volta una neomamma si trovava circondata dall’affetto della famiglia oggi, come oggi a parte il marito non c’è quasi nessuno.

Perché la vota si è allungata e allora i nonni preferisco pensare a se stesi ed andare a divertirsi.

Perché si sentono troppo giovani per fare i nonni

E per mille motivo che personalmente non riesco a comprendere ed immaginare.

Semplicemente non lo capisco perché sono mamma e perché sono certa che sia oggi che domani per i miei figli ci sarò sempre e comunque.

A tal proposito legge anche Ci sono nonni e nonni. Mica tutti sono tutti belli e bravi

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